“Fuoco 26” a Casalbordino (Chieti) fra TRADIZIONE e CONCEZIONE INNOVATIVA

Vanto della ristorazione e fra le migliori espressioni del territorio di Casalbordino in provincia di Chieti, il Ristorante Fuoco 26 è perfettamente inserito nella natura dominata da eterni ulivi, generosi vigneti e mille sfumature di verde della dolce campagna che si “tuffa” nell’azzurro dell’Adriatico.

Terra fortunata, come fortunati sono i suoi abitanti! Avere l’abbraccio protettivo della maestosa Majella, ancora più monumentale ora che è coperta di neve, poter posare lo sguardo sul lento declinare della collina che circonda l’antico borgo di Casalbordino, fare una sosta  al  Santuario della Madonna dei Miracoli, così rassicurante e protettivo, rischiarare la mente e lo spirito con la vista della vastità del mare è un privilegio che ancora di più in tempi di pandemia apre il  respiro ad una dimensione quasi metafisica che consola e accende la speranza .

In questo contesto mi torna in mente e comprendo appieno la descrizione che fa dell’Abruzzo in “ Dico a te Clio “ Alberto Savinio.  Con gli occhi e la sensibilità d’ artista  parla di “Curioso Paese! Pesante e assieme leggerissimo, nordico e assieme greco. Intorno è una tempesta rappresa di monti e avvallamenti… La geografia ha collocato l’uomo d’Abruzzo nel luogo prediletto della preghiera e della fede. L’attesa del miracolo qui è una speranza viva.”

Non basta essere fortunati – occorre esserne consapevoli per vivere felici!

Amalia e Sergio Presenza, gli intrepidi proprietari di Fuoco 26, uniti nella vita e nel lavoro, nonostante le difficoltà del momento, si sentono fortunati di poter vivere e operare nella propria terra.

Nel 2009 inizia la loro avventura:

Contro tutto e contro tutti con coraggio ed un briciolo di incoscienza abbiamo venduto la nostra fiorente attività commerciale che gestivamo da vent’anni  ed intrapreso questo nuovo ed insidioso percorso. Anni prima avevamo ereditato una vecchia masseria di famiglia ed intorno a questa è iniziato il nostro sogno ed il progetto di trasformarla in “Osteria di Campagna”.

La condivisione del progetto e la complicità che da sempre ci accompagna sono stati e sono la nostra forza, oltre al rispetto dei ruoli che ciascuno, assecondando il proprio talento, ha scelto di avere nella gestione del Ristorante”.

A fare gli onori di casa e a raccontare la storia di un sogno divenuto realtà è la gentile Amalia Sallese.

Seguendo il sogno come comune denominatore, abbiamo partecipato alla ristrutturazione della masseria. Cercando di “ascoltare il genius loci” e di integrare il più possibile la struttura all’ambiente circostante, ci siamo dedicati molto alla cura del particolar, creato spazi e locali  in cui i nostri ospiti potessero sentirsi accolti e vivere la calda atmosfera del passato. In questo progetto ho cercato di mettere anche i miei studi e la formazione classica. – Continua la padrona di casa – Quando nella mia vita è entrato Sergio per amore ho abbandonato  la facoltà di Architettura che seguivo con interesse e passione a Venezia”.

L’interno di Fuoco 26

Stile -Forma – Gusto si annunciano già nel vasto giardino, ma quando si varca la soglia, si è subito conquistati dalla cura del dettaglio, dalla sensibilità estetica ed dal gusto che caratterizza ogni angolo. I cimeli, le foto, gli emblemi della tradizione avvolgono e trasferiscono il visitatore  in una piacevole atmosfera. Non si tratta di un semplice ritorno al passato, alle radici, ma di un sapiente ed affettuoso omaggio alla grande tradizione agro-pastorale abruzzese, alla storia dei padri e dei nonni celebrata nella struttura e nella cucina.

DEPOSITARI dei CAPISALDI GASTRONOMICI della CUCINA ABRUZZESE a Fuoco 26 si propongono piatti in cui convergono patrimoni culinari antichi.

Chi ha in mano lo scettro della cucina?

E’ Sergio, mio marito, che cucina e studia i menù. Da sempre sognava di potersi cimentare nella ristorazione e dare un senso al suo diploma alberghiero! Non avendo io molta esperienza in cucina, amo solo fare i dolci, ho messo a frutto altri studi e attitudini. Io  sono sommelier e mi  occupo naturalmente dei vini oltre che della gestione della Sala, della Cantina e della contabilità.

Questa divisione dei ruoli e ci ha permesso di lavorare fianco a fianco, di collaborare nel migliore dei modi e anche di crescere nell’affrontare difficoltà e condividere gioie e soddisfazioni che in questi anni non sono mancate”.

Qual è la vostra idea di cucina? 

Questo luogo doveva nelle nostre intenzioni essere la trasposizione materiale, concreta – del nostro sogno e della nostra idea di cucina ispirata alla cultura contadina, e che rispecchiasse  ed esaltasse gli antichi sapori della nostra infanzia e della nostra terra. – Ci dice con convinzione Sergio Presenza –  Tutto questo imponeva delle scelte coerenti e  rigorose sia nella struttura che nella cucina da proporre. Imperativo categorico per noi da sempre è l’attenzione alla qualità, la selezione delle materie prime, la stagionalità e la territorialità e l’obiettivo è quello di tirar fuori da ogni ricetta l’indole e il carattere forte e gentile dell’Abruzzo”.

 I piatti della tradizione più autentica variamente declinati con estro e studio e i menù che si rinnovano ogni giorno hanno qualcosa di ancestrale e di contemporaneo insieme. Con mani esperte, grande passione e un pizzico di orgoglio lo chef Sergio impone la sua idea di cucina, propone ricette che conservano l’anima del passato e apparecchia piatti equilibrati nel sapore e  nell’abbinamento cromatico.

Fiore all’occhiello è la cucina esterna con la monumentale braceria a vista che Patron Sergio ci mostra con fierezza e che costituisce una grande attrazione per gli ospiti che d’estate possono mangiare all’aperto.

Fra epico e familiare –  fra leggendario e semplice – fra raffinato e rustico, Fuoco 26 si è impegnato a fondo negli anni per affermare e sviluppare una propria identità conquistando i palati più esigenti.

Poi è arrivato il Covid a scompaginare tutto ed è strano vedere questo locale vuoto e malinconico

Dopo lo sgomento e la demoralizzazione iniziali era necessario reagire. – afferma Amalia – Durante il primo lockdown ci siamo dedicati a un restyling del locale e alla riorganizzazione degli spazi  secondo le direttive del governo. Dopo la breve parentesi estiva, la clientela si è ridotta moltissimo se non addirittura annullata e allora ci siamo detti: se non possono venire da noi, dobbiamo trovare il modo di andare da loro!!! Ma come? I nostri piatti non si prestano all’asporto, la bontà, il sapore…sarebbero compromessi…. del resto fermi non si può stare. E allora sono venuti in soccorso l’acuto ingegno dei giovani, la loro fantasia e creatività e ci sono inventati il Comfort Food 100% Abruzzese.”

La scelta della figlia Elisabetta, laureata in Filosofia,  di condividere il mondo di valori dei genitori insieme al suo compagno Davide ha rappresentato una svolta  ed è stata decisiva in questo periodo.

Tre  anni fa – continua Amalia – sono subentrati nell’attività nostra figlia Elisabetta e il suo fidanzato Davide che, senza ombra di dubbio sono riusciti a portare una ventata di freschezza e di modernità e a suggerire la soluzione per  riparare in parte al danno e alle difficoltà imposte dalla pandemia.”

In che cosa consiste il Comfort Food?

Rappresenta il nostro asporto personalizzato: ovvero pagnottine scavate o focacce che diventano gustosissimi contenitori  per  accogliere le nostre specialità tradizionali molto apprezzate anche dai giovani. La scelta è vasta e attingono il nome, scaramanticamente e goliardicamente, per riderci un po’ su, dalla ormai diffusa terminologia legata al Covid:

Il Complottista

il COMPLOTTISTA: Focaccina con cif-ciaf di maiale, peperone crusco e verza ripassata; 

il LOCKDOWN: focaccia con pancia di maiale cotta a bassa temperatura, puntarelle croccanti al limone e maionese hand-made al pepe nero;

il NEGAZIONISTA: focaccia, bocconcini di agnello locale a scottadito, salsa al caffè e mandorle tostate;

L’ Immunità di gregge

l’IMMUNITÀ DI GREGGE:  pagnottina scavata con pecora alla callara, il più gettonato!!!

l’ASINTOMATICO: pagnottina con pallotte cacio e ovo;

 e poi ancora  il Vaccino, la Crisi di Governo, il Dragone… e tante altre specialità.

Questo delivery ha avuto un grande successo al di sopra delle nostre aspettative soprattutto tra i giovanissimi e questo ci fa molto piacere e ci aiuta a continuare in qualche modo la nostra attività”.

Ricette e piatti evocativi proposti ora anche nelle nuove e creative formule da asporto  consentono anche alle nuove generazioni  di approcciarsi alla buona cucina e ai sapori più autentici di questa regione e di dare sapore e speranza  anche a questi momenti bui.

Storie speciali di sapori antichi e nuove tendenze quelle della famiglia Presenza che parlano anche di arte, cultura, storia, natura, identità, di continua ricerca, concezione innovativa e coraggio.

Con quali interrogativi, con quali speranze guardate al futuro? Con quali progetti Fuoco 26 guarda avanti?

Prima o poi dovrà passare questa tempesta. Sono tante le idee che ci frullano per la testa. Certamente ci piacerebbe poter continuare la nostra attività e realizzare i nostri progetti, ma se dovessimo esser costretti a reinventarci in toto siamo pronti a farlo e a combattere facendoci guidare come sempre dal carattere determinato e forte degli abruzzesi e .. dal  Guerriero di Capestrano, simbolo della nostra terra fiera e tenace”.

La pecora alla callara

Il ristorante-Trattoria “Fuoco 26”

Contrada piana Sabelli n.26 Casalbordino (Ch)

www.fuoco26.it