Dopo la pausa natalizia riprendiamo a servire il Gusto in Versi

Cibo di Strada

Poeta itinerante

offre cibo di strada

le sue poesie.

Gustose e succulente

si possono ingoiare

a spizzichi e bocconi

gioia della lingua

del palato della gola

Le corde di violino nascosto

recitano vocali e consonanti.

Il naso percepisce profumi

di carta e condimenti

le mani accarezzano libri

saltellando di pagina in pagina.

Gli occhi inviano

stimoli alla mente

che cataloga e memorizza

il lettore raccoglie

la preda tra i denti

I versi sono di Giorgia Teresa Di Lullocara amica, raffinata poetessa e sopraffine buongustaia

E’ abruzzese, nata a Casalbordino (Chieti) da molti anni vive a Roma e trascorre il suo tempo fra la capitale e il “paesello”.

Ha insegnato l’ABC ai bambini delle elementari e, dunque, ha da sempre familiarità con le parole: le scova, le cura, le coccola. Ad esse e allo studio da sempre dedica impegno, passione, ricerca. Con le parole “ricama” poesie come altre donne ricamano meravigliose tovaglie, coperte, centrini, dando vita a capolavori!

Protagoniste nella vita e nella letteratura le parole aiutano a guardare, a scoprire nel profondo noi, gli altri e il mondo. Le parole che si fanno poesia consentono di indagare ed esprimere ciò che va oltre i termini logico-concettuali, sanno illuminare il quotidiano e resuscitare la meraviglia che dilata la percezione della vita!

In questa sede solo pochi cenni sulla poetica della poetessa abruzzese e pochi versi, giusto un assaggio per far venire l’acquolina in bocca e per avere una piacevole compagnia al “duol” di questi tempi.

Ma basta poco per cogliere il suo estro. E’ sufficiente dischiudere un po’ la porta dei suoi pensieri per essere inondati dal soffio poetico dei suoi componimenti e sentire i suoi versi come compagni di vita e “ testimoni” di vicinanza anche durante l’isolamento e il triste distanziamento imposto dal Coronavirus che chiama

Il Ladro

Breve il tempo in uso

e il virus

me lo sta rubando

interpretando efficacemente lo stato d’animo di molti di noi.

Le parole sono da sempre “sue complici”: le capta, le registra con acuta sensibilità; le seleziona e immagazzina con bulimica e sempre verde curiosità intellettuale. La ricerca lessicale della Di Lullo è una passione che nel tempo si è fatta sempre più frenetica trovando nella poesia il suo naturale sbocco e un rifugio dove potersi sentire ancora piccola, figlia, madre, amica in cerca di un abbraccio. Scrivere versi è la sua gioia, la “cura”, il balsamo che offre alla inaccettabile finitezza dell’esistenza. “…Armonia terapeutica/ serenità soprannaturale/ questa perla/ dal dolore della mia conchiglia.”

Le parole sono il suo nutrimento: “Mangio pane e parole”. La passione, oserei dire il vizio, di scrivere versi è nel suo :

DNA

Cerco parole

parole in regalo

le spezzo

le lego

attorciglio incrocio

confronto e fondo

seleziono ambiento

le maturo

le cuocio le inforno

le mangio divoro…

…scrivo scrivo scrivo

qualcuno leggerà

ridendo o piangendo

di questo clown

Poesia come gioco, come libertà, un modo per ristabilire con finezza, sagacia o ironia un contatto, un equilibrio, anche se labile e precario, con l’esterno e con le piacevoli suggestioni legate al cibo.

Nella storia letteraria il cibo con i suoi colori e profumi ha ispirato la penna di molti poeti.

Già nella Bibbia si legge: “Sostenetemi con focacce d’uva passa, rinfrancatemi con le mele…”

Nelle Odi Elementari Pablo Neruda canta il pane, la cipolla, la mela, il pomodoro…

Guido Gozzano racconta Le Golose: “le signorine che mangiano le paste nelle caffetterie”… Solo per citarne alcuni!

Si può dire che la poesia, come l’arte in generale, non ha confini ed è come un puzzle, fatto di più pezzi, di svariati temi che devono essere messi insieme per costruire un quadro completo, proprio come fa un bravo cuoco nell’elaborare un gustoso piatto! E’ una performance, una esperienza di emozioni che si svela solo ad un animo, o ad un palato, predisposto all’ascolto e al gusto. Bob Dylan cantava negli anni ’60:“ C’è chi sente la pioggia, e chi si bagna soltanto” !

Cibo e poesia si fondono felicemente in questi versi:

Lo Chef

Nella fucina

foderata di bottiglie

trincea custode di segreti

appresi da genitori

cuoco valente e famoso

scorre valanghe

di ricette che raccontano

chi è e dove vive.

Con amore e gloriandosi

propone piante giardiniere

tesori botanici

impronte digitali

su piatti sinceri

carni prelibate

cereali esclusivi

antichi legumi

originali paste.

Ogni creazione

è un autoritratto

o ritratto di famiglia

che recita la storia

personale o di antenati

amanti ci cucina

semplice saporita

come l’ultimo capolavoro

meringa spumosa

su etereo sorbetto

per sorseggio lento…

lento…lento…

mentre l’acquolina

straripa nella bocca

Più di mille le poesie scritte da Giorgia Teresa e raccolte in numerose pubblicazioni. Poesie di chi scrive soprattutto per diletto, con il desiderio di comunicare e di condividere pensieri, temi e sensibilità comuni a tutti noi, ma anche con lo scopo di donare il ricavato della vendita di tutte le raccolte ad associazioni no-profit che operano per il bene della collettività.

Varia, vasta, multimediale è la tavolozza dei temi poetici della Di Lullo, ricca di aspetti introspettivi, occasionali e contemporanei. Dopo la “ scorpacciata” di parole e di sapere durata una vita, la sua poesia conquista sempre nuovi spazi e luoghi di indagine; varca frontiere, affronta con efficaci e dosate parole i mille volti dell’esistenza, della memoria, del presente e del futuro.

Baci

Non senti i miei baci

nel vino

nel pane

della tua bocca?

Colta e raffinata, segue l’evoluzione della poesia e più in generale dell’arte. Col tempo si libera sempre più da schemi obbligati e con sensibile e delicata capacità poetica “affresca” e “dipinge” con la penna il foglio bianco; come in questi versi in cui cesella il risveglio pigro della città eterna!

Roma bella

addormentata nella nebbia

sembra svegliarsi

sbadigliando fumo.

Pigro il Tevere

incornicia il silenzio

nessuno avverte acqua alla gola.

Sornione felpato gattino

chiede carezze

sinuoso a tappeto.

Nel buio leggero sbiadito

s’accendono occhi sul mondo

al brusio discreto

di un segnavento a elica

premessa a breve

di grande fermento.

La valle costellata di case

rimanda in terrazza

aromi di risveglio.

Dalla strada

senso dell’esistenza

caos e frastuono

motori voci

Da “casalese” amante delle specialità gastronomiche della tradizione non può non dedicare versi al dolce emblematico di questo luogo: i Tarallucci.

Dal “Taralluccio” di Casalbordino (Ch) nasce il “Mostarello”, ideato dal casalese Valentino Tiberio

Dolci pallidi

Così pallidi e piccoli

con aria candida

e dimensioni modeste

rotondi e pienotti

innocenti e accattivanti

di antica memoria …

…disorienta la scoperta

della marmellata d’uva

fatica immane e tempi lunghi

tra spremitura e preparazione

dell’impasto vellutato

e la punta d’eleganza

del ripieno dolce

con la pasta neutra

…apice di cultura

contadina e aristocratica…

i nostri dolci pallidi

i tarallucci

Quasi costretta a scrivere, ha bisogno di ripetere all’infinito la magia che il gioco con le parole produce. Le parole scritte sulla carta sono “il suo giocattolo preferito” e con rigore artigiano ed insieme accademico, costruisce versi a volte ampi e luminosi, altre volte lapidari e crepuscolari e con esse “tratteggia” componimenti raffinati in cui il ritmo magicamente si dissolve in armonie senza rime, come in questo lieve tocco di acquerello:

Autunno

Su terra fangosa

posano ali

le foglie

Connettendosi con il bello trova il bene! Sul piano estetico cerca e trova la pacificazione.

Deformando le immagini, trasgredendo la lingua, dislocando la parola in nuove forme oltre l’ovvietà, Giorgia Teresa Di Lullo aggiunge piacevolezza e bellezza alla vita, ammannisce cibo e liriche, ci trascina in un mondo di versi liberi, irregolari, asimmetrici, frastagliati, ci porta in un mare di metafore, di gusto, di resilienza in cui navighiamo volentieri anche noi.

Elenco delle pubblicazioni di Giorgia Teresa Di Lullo da La Sapienza EditriceRoma:

Vox Clamantis , A Bassa Voce, Filo Di Voce, Imagaenaria, Mille E Più, La Penna Insonne.

L’Autunno d’Abruzzo, in provincia di Chieti

Si ha bisogno di poesia di bellezza per bruciare la pesantezza di questo tempo (continua QUI)

L’Autunno d’Abruzzo, in provincia di Chieti