“Il caffè un rito sociale e culturale”

Approvata all’unanimità la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Il Mipaaf ha dato così il via libera e ad annunciarlo è stato il Sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco CentinaioIn Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”, ha detto Centinaio, nell’annunciare l’approvazione all’unanimità da parte del Mipaaf della candidatura a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco de Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli, ha aggiunto.

La candidatura sarà trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e“confidiamo –ha detto Centinaio– che questa la approvi e la trasmetta entro il 31 marzo a Parigi”.

Alfonso Pecoraro Scanio

Pecoraro Scanio: “#caffèitalianoUnesco da Venezia a Napoli. Serve impegno di tutti per una vittoria prestigiosa per il Made in Italy

Alfonso Pecoraro Scanio promotore della vittoriosa campagna #pizzaUnesco e sostenitore del Made in Italy agroalimentare esprime soddisfazione per l’annuncio del Mipaaf della candidatura del rito del caffè italiano da Venezia a Napoli.
È importante aver definito una candidatura unitaria che valorizza le tradizioni italiane legate ad una delle bevande più popolari del mondo e che da Napoli a Venezia ha sviluppato una storia secolare. Serve ora l’impegno di tutti come ottenni sull’arte del Pizzaiuolo napoletano che fu riconosciuta con voto unanime nel dicembre 2017”, ha affermato Pecoraro Scanio.

Alessandro Cavo: “L’orgoglio di una tradizione più forte della pandemia e dell’inflazione”

Dopo due anni in cui le nostre vite sono, di fatto, sospese a causa della pandemia, abbiamo bisogno di recuperare il valore delle nostre tradizioni, anche attraverso atti dal forte valore simbolico. Per questo siamo estremamente felici che il ministero delle Politiche agricole e forestali abbia deciso di ufficializzare e sostenere la candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio immateriale dell’umanità presso l’Unesco. In questo modo saremo in grado di promuovere un’eccellenza tutta italiana, uno stile di vita inconfondibile e insostituibile, un rito inclusivo e unico, in tutto il mondo”.

Così Alessandro Cavo, presidente de “Gli Storici” e consigliere delegato di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, presso il Comitato promotore della candidatura dell’espresso italiano a patrimonio Unesco, in merito al via libera dato dal Mipaaf al progetto.

In questi giorni – aggiunge Cavo – il rito quotidiano di milioni di italiani di consumare la tazzina di caffè al bar deve fare i conti con le misure restrittive anti Covid e, per quanto riguarda i gestori, con l’incremento dei costi della materia prima e dell’energia. Eppure questa tradizione, figlia di uno stile di vita unico al mondo, continua ad essere un riferimento quotidiano per milioni di persone ogni giorno. Ci auguriamo che la candidatura a cui Fipe ha da subito dato il suo appoggio convinto, arrivata peraltro al termine di un lungo percorso, rappresenti il riconoscimento di un rito che unisce il Paese nel segno di quella convivialità oggi negata dall’emergenza sanitaria”.

Il Mipaaf iscrive il “Rito (Arte) del caffè espresso italiano” nell’Inventario del patrimonio agroalimentare italiano

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