Nasce la Fondazione per la gestione delle risorse e l’avvio delle attività: finanziamento concesso: 110.000.000 euro

Primo passo dell’Ecosistema regionale dell’innovazione, il progetto dell’Emilia-Romagna per sostenere la transizione ecologica del sistema economico e sociale del territorio che ha ottenuto il punteggio più alto nel bando dedicato del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Al salone R2B di Bologna, dedicato a Ricerca e Innovazione, c’è stata la firma dell’atto per la costituzione della Fondazione che dovrà gestire il progetto da oltre 100 milioni di euro con cui l’Emilia-Romagna si è aggiudicata il primo posto nella graduatoria nazionale: Regione, Atenei, CNR, ENEA, INFN e ART-ER dunque insieme per la transizione ecologica del sistema economico e sociale. Le risorse del PNRR a disposizione e le competenze in campo potenzieranno l’ecosistema e permetteranno di affrontare con ulteriori, nuovi strumenti le sfide della transizione ecologica e digitale.

La Fondazione lavorerà alla riconversione dei processi produttivi in ottica di sostenibilità e ad azioni più efficaci per la tutela dell’ambiente. Il progetto entra ora nella fase di elaborazione di dettaglio, le attività partiranno a settembre per concludersi entro inizio 2026.

Presentato dall’Università di Bologna come soggetto proponente, il progetto  Ecosistema per la transizione sostenibile in Emilia-Romagna è il risultato di un grande lavoro di squadra che ha visto operare insieme l’intera rete degli Atenei regionali – l’Università di Ferrara, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Parma, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Politecnico di Milano sedi di Piacenza –  con CNR, ENEA e INFN sotto il coordinamento della Regione attraverso ART-ER, la società consortile regionale per la crescita sostenibile, l’innovazione e l’attrattività.

Il progetto intende sostenere la transizione ecologica del sistema economico e sociale regionale a favore di centri di ricerca e imprese, per un trasferimento di conoscenze che contribuisca nei prossimi anni alla riconversione dei processi produttivi, alla creazione di buona occupazione e ad azioni più efficaci per la tutela dell’ambiente

Cosa si farà con i fondi resi disponibili

Le risorse permetteranno l’avvio di un imponente programma regionale di trasferimento di tecnologie e conoscenza dal mondo dell’Università e della Ricerca a quello produttivo, in tutti gli ambiti della sostenibilità, entro il 2025.

Riguarderà materiali avanzati e sostenibili, manifattura green, sistemi e componenti per la conversione e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, mobilità intelligente, soluzioni abitative, di mobilità ed energetiche per una società carbon free, economia circolare e blue economy, analisi dati e supercalcolo per favorire la transizione ecologica.

In particolare, l’Università di Parma coordinerà, grazie al prezioso contributo di tutti i soggetti coinvolti nel progetto, le attività nell’ambito delle soluzioni abitative, di mobilità ed energetiche per una società carbon free, occupandosi, tra l’altro, di sicurezza di pedoni e ciclisti, di mobilità shared e multimodale, di sistemi innovativi di gestione della pavimentazione e di monitoraggio e preservazione del patrimonio culturale. I ricercatori e le ricercatrici dell’Università di Parma saranno impegnati, inoltre, negli altri ambiti di attività dell’Ecosistema coordinati dagli altri Atenei regionali e dal CNR.

Oltre all’attività di ricerca industriale, il progetto include la formazione di studenti, ricercatori e dottorati, azioni di trasferimento tecnologico, open innovation, azioni di supporto alla nascita e allo sviluppo start up e spin off.

Le azioni

Sono previste dal progetto presentato oltre 750 figure professionali coinvolte nella realizzazione delle attività, di cui quasi 300 tra donne e giovani che hanno conseguito il dottorato di ricerca. La sola Università di Parma vedrà coinvolti oltre 70 ricercatrici e ricercatori e arriverà all’assunzione di quasi 100 tra dottorandi, assegnisti di ricerca e ricercatori a tempo determinato.

In particolare, saranno attivati programmi di laurea professionalizzanti, borse di studio post-doc, stage curriculari ed extra-curriculari sui temi della transizione ecologica in stretta sinergia con imprese ed enti territoriali regionali e non solo.

E ancora, attraverso un’attività di scouting permanente all’interno delle Università saranno intercettate idee innovative, soprattutto dal punto di vista tecnologico, da supportare con formazione, consulenza e coaching per validare la fattibilità dell’idea di impresa anche da parte di piccole e medie imprese.

Il programma sosterrà la crescita di aziende e spin off costituiti attraverso azione di mentoring, servizi di formazione e internazionalizzazione e la creazione di percorsi e servizi specifici.

Sono previste, inoltre, attività per favorire l’incontro tra laboratori e istituti di ricerca sulla base delle esigenze tecnologiche delle piccole e medie imprese: l’Open Innovation Scouting che supporta la ricerca di soluzioni e tecnologie all’interno del sistema della ricerca regionale per le aziende e il programma internazionale di Open Innovation con la ricerca di soluzioni tecnologiche a livello nazionale e internazionale sempre le aziende regionali.

Infine, è prevista anche una attività che coinvolga i cittadini, la società civile e la pubblica amministrazione nei processi di ricerca e innovazione, sia come destinatari degli interventi che come soggetti in grado di supportare la definizione delle priorità di ricerca per i singoli territori.

Il progetto intende supportare la transizione ecologica del sistema economico e sociale regionale attraverso un processo che coinvolga trasversalmente tutti i settori, le tecnologie e le competenze coniugando transizione digitale e sostenibilità con il lavoro e il benessere delle persone e la difesa dell’ambiente in coerenza con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima, ed integrandosi con programmazioni regionali (tra le quali la Smart Specialization Strategy – S3 – della Regione Emilia-Romagna), nazionali ed europee.