“Stop ai pesticidi”, con questo slogan, oggi mercoledì 1º Maggio 2024, Festa dei Lavoratori, si svolgerà la marcia contro l’uso di pesticidi in agricoltura nelle zone del Prosecco.

Lo scopo dell’iniziativa è sempre la stessa: servono provvedimenti per una drastica riduzione dell’uso dei pesticidi, nei territori dove domina un’agricoltura intensiva dipendente dalle sostanze chimiche di sintesi, come le aree del prosecco nel Veneto e delle mele in Trentino-Alto Adige.

Nel 2024 l’Ue ha ritirato la proposta di riduzione dell’uso dei Pesticidi

L’ultima copertina di “Nuova Verde Ambiente” dell’ass. VAS

La battaglia per ridurre l’uso dei pesticidi, proprio come scrive la copertina di “Nuova Verde Ambiente” la rivista di Vas, diretta da Mattia Ciampicacigli, dopo la decisione della Ue di ritirare la proposta di riduzione dell’uso dei pesticidi, è una battaglia che deve continuare nella prossima legislatura del dopo voto del prossimo mese di giugno, proprio per difendere i nostri agricoltori, che andranno avanti nel pagare con la loro salute gli impatti dei pesticidi di sintesi.

Adesione di Vas Parma: “No ai Pesticidi” 

L’associazione ambientalista “Verdi Ambiente & Società” di Parma in questa giornata aderisce alla “marcia” (le altre adesioni QUI) e rilancia la Campagna di Vas del lontano 1996 che recitava: “No ai veleni nel Piatto”.

Vas Parma richiede con forza oggi alle forze politiche e decisori politici europei, nazionali e regionali di adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire una rapida e drastica riduzione dell’uso dei pesticidi. In particolare nei territori di agricoltura intensiva come le colline del Prosecco ma l’iniziativa si deve coinvolgere i territori e molti altri comuni di tutta Italia.

L’ultimo rapporto EFSA

Secondo l’Efsa (qui sotto pubblichiamo il rapporto completo uscito in questi giorni) più della metà  degli alimenti (51,4%) sono risultati privi di residui di pesticidi.

Un buon risultato? No! Perchè? Singolarmente sono sotto la soglia ma cosa succede se li sommiamo?

Se è vero, come scrive il rapporto Efsa. Solo “192 ovvero il 1, 6% conteneva residui superiori ai limiti consentiti”, dall’altra parte ben 5.512 ovvero il 47% contenevano uno o più residui”.

Il vero problema è  che non viene tenuto in considerazione le tracce di due o più pesticidi (multiresiduo), che singolarmente sono entro i limiti, ma che fanno sollevare la questione dell’effetto cocktail, di fatto noi ingeriamo molti veleni nell’organismo!

Il problema è anche che a livello europeo l’autorizzazione delle nuove sostanze continua ad essere fatta per il principio attivo tal quale, preso singolarmente, anche se poi è venduto e utilizzato in formulazioni che contengono altri composti.

Vas Parma riafferma ancora una volta che serve una legge specifica sul multiresiduo che, sulla base delle attuali evidenze scientifiche, vieti la compresenza di principi attivi.

Rilanciamo la Campagna di Vas del 1996

“No ai veleni nel Piatto”

“No ai Pesticidi”. Tutti i messaggi di adesione al Comitato Marcia Stop Pesticidi 1 maggio 2024. Dal 2017 si è svolta la prima Marcia per la difesa del territorio e dei cittadini. Leggere qui

Il rapporto diffuso dall’EFSA – Aprile 2024

 

Residui di pesticidi negli alimenti: rese note le ultime cifre diffuse dall’EFSA. Analizzato un ampio numero di campioni

Nel 2022 è stato raccolto nell’Unione europea (UE) un numero senza precedenti di 110 829 campioni di prodotti alimentari, un quarto in più rispetto al 2021. Il 96,3% di essi è risultato nei limiti di legge. Quanto al sottoinsieme di 11 727 campioni analizzati in base allo specifico programma di controllo coordinato dall’UE (EU MACP) si è riscontrato che rientrava nei limiti di legge il 98,4% di essi.

Risultati del programma coordinato dall’UE

Il programma EU MACP analizza campioni prelevati a caso da 12 prodotti alimentari. Per il 2022 si è trattato di mele, fragole, pesche, vino (rosso e bianco), lattughe, cavoli cappucci, pomodori, spinaci, avena in grani, orzo in grani, latte di mucca e grasso di maiale.

Dei campioni analizzati all’interno del programma coordinato:

  • 6 023, ovvero il 51,4%, sono risultati privi di residui quantificabili;
  • 5 512, ovvero il 47%, contenevano uno o più residui in concentrazioni inferiori o pari ai limiti ammessi (noti come livelli massimi di residui o LMR );
  • 192 ovvero il 1,6% conteneva residui superiori ai limiti consentiti.

Tendenze dei residui nei 12 alimenti analizzati

Si utilizza a rotazione triennale un paniere di prodotti analoghi, in modo da poter individuare per specifici prodotti tendenze in aumento o diminuzione. Il tasso complessivo di sforamento degli LMR da parte dei residui di pesticidi è passato dal 2% nel 2019 all’1,6% nel 2022.

Rispetto al 2019 e al 2016 il tasso di sforamento è calato per mele, pesche, fragole, vino e grasso di maiale; per gli spinaci è calato sin dal 2019. Nel 2022 non sono stati trovati campioni di latte vaccino con LMR superiori ai limiti di legge, come avvenuto nel 2019 e nel 2016. Gli sforamenti sono aumentati per cavoli cappucci, pomodori, lattughe, orzo e avena in chicchi.

Esaminate i dati tramite la pagina di visualizzazione interattiva

Le risultanze dettagliate di tutti i programmi di controllo sono disponibili sul sito web dell’EFSA tramite una pagina interattiva di visualizzazione dati che viene affinata anno per anno onde rendere i dati più accessibili al pubblico dei non specialisti.

Oltre ai dati armonizzati e confrontabili raccolti nell’ambito del suddetto programma UE, il rapporto annuale dell’EFSA utilizza anche i dati provenienti dalle attività di controllo nazionali dei singoli Stati membri dell’U[1] nonché da Norvegia e Islanda. I programmi di controllo nazionali sono basati sul rischio e forniscono importanti informazioni ai gestori del rischio, ma non danno un’immagine statisticamente rappresentativa dei livelli di residui negli alimenti in commercio nell’Unione europea.

Valutazione del rischio alimentare

I risultati dei programmi di monitoraggio sono una fonte preziosa di informazioni per stimare l’esposizione alimentare dei consumatori europei ai residui di pesticidi. 

Nell’ambito dell’analisi dei risultati l’EFSA ha effettuato anche una valutazione dei rischi alimentari. Quest’anno il rapporto estende la metodologia di valutazione probabilistica introdotta lo scorso anno a tutti i pesticidi analizzati nell’ambito del programma coordinato dall’UE. Questa valutazione indica la probabilità che i consumatori siano esposti a una quantità di residui superiore a una certa soglia di sicurezza.

Sulla base della sua valutazione, l’EFSA conclude che il rischio per la salute dei consumatori derivante dall’esposizione stimata ai residui di pesticidi negli alimenti analizzati è basso. Il rapporto esprime tuttavia una serie di raccomandazioni per aumentare l’efficienza dei sistemi europei di controllo dei residui di pesticidi.

[1]: Conformemente all’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 5, paragrafo 4, del Quadro di Windsor (cfr. dichiarazione comune n. 1/2023 dell’Unione e del Regno Unito in sede di comitato misto istituito dall’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica del 24 marzo 2023, GU L 102 del 17.4.2023, pag. 87), in combinato disposto con l’allegato 2, sezione 24, di tale Quadro, ai fini del presente regolamento i riferimenti agli Stati membri si intendono fatti anche al Regno Unito nei confronti dell’Irlanda del Nord.

La  campagna di Slow Food per un’Europa libera dai pesticidi  

 La Campagna di Vas del 1996: “No ai veleni nel Piatto”

Una vignetta di Vauro del 1986 aggiornata oggi (2021)

Una petizione per un cibo sano e sicuro. Una campagna nazionale contro i pesticidi. Una petizione dell’ associazione ambientalista, Vas – Verdi Ambiente & Società.

Un vignettista corrosivo, che risponde al nome di Vauro.

Sono questi i soggetti/protagonisti di una storia per raccontare e riproporre, attraverso una vignetta disegnata da Vauro 36 anni fa e aggiornata oggi (2021) al Grand Hotel Rimini, una battaglia in difesa della salute dei cittadini e per un’agricoltura di qualità. Quell’agricoltura che anche in termini economici può affrontare la sfida produttiva e commerciale di questo momento storico.

La storia

Correva l’anno 1990 quando in un referendum diciotto milioni di italiani votavano NO all’uso dei pesticidi in agricoltura, ma purtroppo fu un referendum invalidato dal mancato raggiungimento del quorum. Negli anni seguenti, sugli stessi temi, gruppi di cittadini si mobilitarono per chiedere al governo efficaci garanzie per la tutela della salute  mettendo al bando i fitofarmaci. Poi nel 1996 l’associazione ambientalista Vas – Verdi Ambiente & Società lanciò una vasta campagna di mobilitazione a livello nazionale con la petizione “No ai veleni nel piatto”, che raccolse centinaia di migliaia di firme. Si svolsero centinaia di iniziative in tutta Italia con una lettera/appello all’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (Leggere “VITA” qui il testo).

In quell’occasione Vauro disegnò una efficace vignetta per illustrare la Campagna di Vas per l’approvazione di una legge contro “I Veleni nel Piatto“.

Questa la vignetta di Vauro riprodotta su un volantino di Vas di Parma, capofila e organizzatrice della campagna.

Vauro 1986

La vignetta di Vauro “aggiornata”: COME STA IL GATTO?

Dopo 36 anni abbiamo rincontrato a Rimini Vauro  al Salotto Dolce Vita e gli abbiamo chiesto di “aggiornare” quella vecchia vignetta.

In un attimo Vauro prende la matita e voilà, ecco  la nuova vignetta, questa volta al posto dell’esclamativo ci mette un interrogativo, con la scritta, COME STA IL GATTO?

A Vauro diciamo che la legge “contro i fitofarmaci” non è stata ancora approvata e naturalmente il Gatto non si sente ancora bene”! Ma la lotta continua… Anche alla luce e in linea con il piano decennale Farm to Fork, messo a punto dalla Comunità Europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente e che prevede in ambito agricolo di ridurre del 50% l’utilizzo di fitofarmaci entro il 2030.