Presentata a Roma la nuova etichetta della nota azienda della Valpolicella che continua a investire sulla forza e distintività del terroir di produzione.

Sabrina Tedeschi: “Raccontare il territorio la nostra mission all’estero”

Correva l’anno 1964 e nasceva l’Amarone Monte Olmi, uno dei primi Cru della Valpolicella nato dalla felice intuizione di Lorenzo Tedeschi di vinificare separatamente le uve dell’omonimo vigneto.

Da “un padre curioso e appassionato che amava la precisione nella ricerca dei vini”, come racconta Sabrina Tedeschi che oggi, assieme ai fratelli Riccardo e Antonietta, porta avanti l’azienda di famiglia nel cuore della Valpolicella classica, ha dunque gettato le basi di un’avventura aziendale che in pochi anni ha registrato un’importante crescita, arrivando a produrre mezzo milione di bottiglie e più di dieci etichette, che in comune hanno il fatto di  “essere focalizzate sul vigneto, che è la cosa più importante, in particolare il vigneto di collina e di essere focalizzate sui cru”, spiega a Gustoh24 Sabrina Tedeschi.

E la forza e la distintività del terroir di produzione, il vigneto Barila all’interno della tenuta Maternigo, selezionato per la sua produzione di uve particolarmente ricche in struttura, si sente tutta nell’ultima proposta dell’azienda, il Maternigo Amarone della Valpolicella Docg Riserva 2016, presentato a Roma in abbinamento agli eccellenti piatti del ristorante “Beef Bazar” di via Germanico. Produttrice di Valpolicella, di Amarone e di Recioto, la famiglia Tedeschi ha saputo esaltare negli anni il valore dei vitigni autoctoni quali Corvina, Corvinone, Rondinella, senza dimenticare uve meno note ma fondamentali quali Oseleta, Dindarella, Negrara, Rossignola e Forselina.

Oggi è un grande giorno – ha detto Sabrina TedeschiDalla tenuta di Maternigo, una delle ultime arrivate all’interno della nostra azienda e da cui abbiamo proposto negli anni scorsi il Valpolicella Maternigo Cru, arriva oggi l’Amarone Maternigo”. Un vino che prosegue il progetto identitario dell’azienda Tedeschi, come spiega Riccardo Tedeschi, enologo dell’azienda: “ Abbiamo portato avanti, insieme ad Antonietta e Sabrina, il sogno e lo stile di nostro padre con la creazione di un vino distintivo: l’Amarone Maternigo dove il marchio Tedeschi è riconoscibile e inconfondibile, un prodotto capace di sorprendere per la sua unicità e di migliorare con il tempo”.

Il nome Maternigo significa “terra della madre”: un tempo, infatti, nella proprietà sorgeva una struttura di accoglienza per le ragazze partorienti. In etichetta si è deciso quindi di rendere omaggio a questo territorio ricco di storia, rappresentando simbolicamente le quattro strade che portavano all’antica tenuta, così densa di significato.

L’intera area della Tenuta copre circa 33 ettari nei comuni di Tregnago e Mezzane di Sotto.

Il vigneto selezionato per l’Amarone Maternigo è situato ad un’altitudine di 310 m.s.l.m., con esposizione sud-est. La posizione è caratterizzata da una buona ventilazione, favorendo un’ottima escursione termica, che si traduce in ricchezza di polifenoli e buona aromaticità delle uve. I suoli sono molto calcarei, contribuendo all’elevata aromaticità del vino, con un buon contenuto dei principali componenti minerali e di sostanza organica. La ricchezza in ossidi di ferro e manganese del terreno favorisce una grande struttura, longevità dei vini, colore intenso e salinità, oltre ad un complesso aroma caratterizzato da sentori speziati, di torrefazione, tabacco e frutti rossi.

Il debutto ufficiale del Maternigo Amarone, è stata peraltro l’occasione per la famiglia Tedeschi di fare il punto sul mercato, ripartito a passo di corsa dopo lo stop dello scorso anno con l’irrompere del Covid.

Le vendite anno lo scorso anno sono state molto complicateracconta Sabrina Tedeschi a Gustoh24Eravamo partiti bene nei primi tre mesi, poi il calo per il Covid e infine una fase di recupero da settembre. Abbiamo chiuso il 2020 con -10% su 2019. Quest’anno siamo soddisfatti, il mercato Italia sta recuperando alla grande e, a oggi, sul 2019 siamo in crescita del 10%, ma vedremo a fine anno. L’importante non sono i numeri, è vedere un mercato in ripresa. All’estero le cose sono andate in chiaroscuro in questo periodo di emergenza Covid: siamo per esempio stati forti sul mercato canadese, lo scorso anno abbiamo addirittura registrato una crescita di qualche punto percentuale, ed è stato in crescita anche il mercato britannico, buona anche la tenuta in Germania”. “Attualmente – aggiunge Sabrina Tedeschi – vediamo un recupero sul mercato europeo e americano, mentre va a rilento il mercato asiatico dove ci sono ancora lockdown temporanei. I progetti della nostra famiglia sono quelli di tornare a viaggiare e tornare ad essere ambasciatori del nostro territorio nei vari Paesi. Vediamo cosa riusciremo a fare, la situazione presenta ancora incertezze, alcune Fiere sono rimandate, dobbiamo insomma capire giorno per giorno quello che succederà”.

E quando stiamo all’esteroconclude Sabrinacerchiamo di raccontare la nostra storia di famiglia, la passione di produrre vini da generazioni, facendo uno storytelling che risulti comprensibile a seconda del Paese dove ci troviamo perché è chiaro che non dappertutto sanno cosa è la corvina. La cosa importante, sempre, è raccontare e dare un valore al prodotto, perché dare valore al prodotto significa dare valore al territorio”.