Titolo del Corriere della Sera (14 novembre 2021): “Clima, accordo (al ribasso) tra i 197. Greta: “Un fallimento”. Pecoraro Scanio: “la copresidenza italiana si scusi come ha fatto UK ,governo riferisca in parlamento e ONU dichiari emergenza”. Loredana De Petris: “il documento finale non è quello di cui c’è urgente bisogno per salvare il pianeta”. L’India blocca il piano per azzerare le emissioni. (Nella foto di copertina: gli attivisti di Greenpeace hanno alzato uno striscione con la scritta “non in vendita“)

Anche stavolta abbiamo fatto crac, la Cop 26 di Glascow è fallita nei suoi obiettivi. Ci siamo riusciti anche stavolta, si è avverato quello che molti ambientalisti avevano previsto facilmente, un fallimento e una delusione. 

E’ stato suspence fino all’ultimo ma ad un passo dal voto finale, un blitz di India e Cina ha rotto l’incantesimo: hanno imposto un cambiamento: sul carbone, sostituire «phasing-out» (eliminazione progressiva) con «phasing-down» (diminuzione).

Ma tutta l’intesa è solo simbolica

Infatti c’è da chiedersi se, dopo la Cop26, sia ancora a portata di mano l’obiettivo di restare sotto la soglia di 1,5 gradi centigradi. Prendendo inoltre di mira solo i sussidi ‘inefficienti’ ai combustibili fossili, con ulteriori esenzioni per i Paesi vulnerabili, il rischio è che la menzione esplicita dei combustibili fossili per la prima volta in una decisione della Cop diventi solo simbolica

Ma registriamo le prime dichiarazioni.

La senatrice di Leu, LoredanaDe Petris, su twitter: “Il documento finale votato dalla Cop26 di Glascow non è quello di cui c’è urgente bisogno oggi per salvare il #pianeta. Sta all’Europa moltiplicare gli sforzi, accelerare la marcia della riconversione ecologica, puntare tutto sul passaggio rapido alle rinnovabili”.

Cop26 Flop. Alfonso Pecoraro Scanio

Purtroppo il timore di molti di noi e di milioni di giovani si sono avverati. La Cop di Glasgow è fallita nei suoi obiettivi di decidere tempi e modi per lo stop ai combustibili fossili . La presidenza Uk si è scusata pubblicamente per l’insuccesso. La copresidenza italiana faccia subito lo stesso, il governo riferisca al parlamento e si impegni per ottenere dall’Onu la dichiarazione di Emergenza climatica come chiedono milioni di giovani di tutto il mondo”. È il commento di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro dell’ambiente presente a diverse Cop, aggiungendo “il governo italiano deve spiegare l’atteggiamento equivoco sul nucleare e impegnarsi con la Ue per rimediare a questo fallimento. Serve un patto per obbligare tutte le economie mondiali allo stop alle emissioni climalteranti anche con stop all’import da Paesi che non comprendono l’emergenza in atto”.

Greta: “il lavoro continua fuori da questa sede”

 

Ecco un breve riassunto: bla, bla, bla; questo il commento dell’attivista per il clima Greta Thunberg al termine di  Cop26, e ha aggiunto: “è stato un fallimento”. Come esempio cita l’intesa sul carbone.

L’India ha chiesto di modificare la formulazione, con l’utilizzo dell’espressione “ridurre gradualmente” al posto “eliminare gradualmente” il ricorso all’energia derivante dallo sfruttamento del carbone. Per Greta “Il vero lavoro continua fuori da queste sale” e promette: “Non ci arrenderemo mai, mai“.

I primi giorni di Cop26 a Glasgow

La prima pagina del “Corriere della Sera” 6 novembre 2021

Non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata”, ha detto Greta, dicendosi stanca del “bla bla dei leader”, delle loro “promesse vuote“. Non vogliamo “impegni pieni di scappatoie”, ha aggiunto.

Greta salita sul podio dopo che migliaia di manifestanti hanno attraversato Glasgow, passando davanti alla sede della Cop26, si è scagliata contro “la festa dell’ambientalismo di facciata, un due settimane di celebrazione del ‘business as usual’ e del bla bla”. “Le persone più colpite nelle aree più colpite non vengono ascoltate e le voci delle generazioni future annegano nelle promesse vuote“.

I fatti non mentono. E sappiamo che gli imperatori sono nudiha proseguito l’ambientalista svedesela questione che dobbiamo porci è: per cosa combattiamo? Stiamo combattendo per salvare noi stessi e l’intero pianeta? Oppure perché tutto continui come prima? I nostri leader dicono che possiamo avere entrambe, ma la dura realtà è che non è possibile”. I leader mondiali “sono vergognosi”, continuano “ad espandere l’infrastruttura dei combustibili fossili, aprono nuove miniere di carbone, impianti a carbone, erogano nuove licenze petrolifere e rifiutano ancora di fare il minimo, ovvero dare i fondi promessi per le perdite e i danni nei paesi più vulnerabili e meno responsabili di quanto avviene”, ha denunciato.

Clima. Pecoraro Scanio: “Cop26 è diventata un bluff. Nel 2020, 600 miliardi di dollari per i fossili dai paesi del G20. Nessun obbligo di tagli. Troppo fake green mentre la crisi climatica è già in atto ed è grave”

Alfonso Pecoraro Scanio

Il premier Johnson dichiara che ci troviamo ad un minuto dall’apocalisse e poi non si prende nessuna decisione per evitare il disastro e imporre tagli ai fossili. Nel 2020, solo i paesi del G20 hanno investito oltre 600 miliardi di dollari in carbone, petrolio e gas. La Cop26 è diventata davvero un festival del fake green e dell’ipocrisia come denunciano i giovani. E l’Italia co-presiede la conferenza senza riuscire a dare una svolta vera“. Lo dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Ambiente e partecipante a varie Cop, che aggiunge: “La politica sembra sempre più inadeguata a prendere decisioni efficaci e coerenti alla gravità degli allarmi lanciati. Bisogna rafforzare il ruolo dell’attivismo civico e anche di imprese e della ricerca al servizio dell’innovazione davvero Ecodigital”.

Appello urgente di Greta ai leader mondiali: “Tradimento”

Così i giovani in tutto il mondo definiscono l’incapacità dei nostri governi di ridurre le emissioni. E non c’è da sorprendersi”. Inizia con queste parole l’appello urgente che Greta Thunberg, Vanessa Nakate dall’Uganda, Dominika Lasota dalla Polonia e Mitzi Tan dalle Filippine vogliono inviare “ai leader mondiali perché finalmente rispondano all’emergenza climatica”.

PER FIRMARE L’APPELLO

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L’appello, pubblicato sul sito dell’ong Avaaz, puntava a 750 mila firme, ma al momento sono oltre un milione e mezzo le sottoscrizioni che arrivano da tutto il mondo.

Alle ore 21 del 3 novembre le firme erano 1.548.071

Dal sito Avaaz

Nell’Appello si legge ancora: “Come cittadini di tutto il Pianeta, vi chiediamo con urgenza di contrastare l’emergenza climatica. Non l’anno prossimo. Non il mese prossimo. Adesso” e poi si afferma che “possiamo ancora farcela. Possiamo ancora evitare le conseguenze peggiori, se siamo pronti a cambiare. Ci vuole una politica determinata, lungimirante e un enorme coraggio, ma vi ripagherà, perché il vostro impegno sarà sostenuto da miliardi di persone“.

Siamo disastrosamente lontani dall’obiettivo cruciale di 1,5gradi, mentre i governi di tutto il mondo addirittura accelerano la crisi, continuando a spendere miliardi per i combustibili fossili. Questa non è un’esercitazione. È codice rosso per la Terra. Milioni di persone soffriranno per la devastazione del nostro Pianeta. Le vostre decisioni causeranno o eviteranno questo scenario terrificante. Sta a voi scegliere”.

Nell’appello, le attiviste scrivono che “è fondamentale: continuare a perseguire l’obiettivo fondamentale di 1,5 gradi riducendo immediatamente e drasticamente le emissioni annue, con un atto coraggioso mai visto prima d’ora.

Porre fine immediatamente a tutti gli investimenti in combustibili fossili, i sussidi e i nuovi progetti e fermare nuove esplorazioni ed estrazioni. Smettere di contare la riduzione di CO2 in modo ‘creativo’, pubblicando le emissioni totali per tutti gli indici di consumo, le catene di approvvigionamento, l’aviazione e la navigazione internazionali e la combustione della biomassa.

Consegnare i 100 miliardi di dollari che avete promesso ai paesi più vulnerabili, con fondi aggiuntivi per i disastri climatici. Adottare politiche climatiche per proteggere i lavoratori e i più vulnerabili, e ridurre tutte le forme di disuguaglianza“.

Vas a Sorrento durante una edizione del “Premio Verde Ambiente”

Esecutivo Nazionale VAS raccoglie l’appello di “Tradimento” e sottolinea: “parte male la Conferenza sul Clima di Glasgow

“Dal G20 di Roma non sono venuti impegni concreti, a partire dalla finanza climatica. La stessa Italia non ha messo sul tavolo il suo giusto contributo: almeno 3 miliardi di euro l’anno per i 100 miliardi di dollari complessivi promessi a Parigi come impegno collettivo dei Paesi industrializzati per aiutare quelli più poveri nell’azione climatica. Mancano ancora 20 miliardi di dollari. Anche le indicazioni che sono state date alla fine del G20 per contenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi sono state troppo deboli. È quindi giustificata e condivisibile la delusione dei movimenti ambientalisti, che si può riassumere nelle parole di GretaThunberg, la quale ha accusato i politici di “fingere di prendere sul serio il futuro dei giovani”. Così inizia la presa di posizione dell’esecutivo nazionale di Verdi Ambiente & Società (VAS).

Parte male anche la Conferenza sul Clima di Glasgow, –aggiunge l’esecutivo di Vas– con l’India che pone il 2070 e non il 2050 come limite per la riduzione delle emissioni climalteranti e, tra i grandi Paesi inquinanti, la Cina si defila, rinviando scelte di contenimento delle emissioni al 2060, investendo sul carbone per carenza di energia disponibile e rilanciando ai Paesi sviluppati l’impegno di fare di più. Anche il primo accordo firmato sulla deforestazione, nonostante gli investimenti previsti, sembra poco efficace perché mancano atti vincolanti e sanzioni per chi non rispetterà quanto è stato deciso.

Vogliamo raccogliere l’appello dal titolo ‘Tradimento’ che Greta Thunberg, Vanessa Nakate dall’Uganda, Dominika Lasota dalla Polonia e Mitzi Tan dalle Filippine vogliono inviare “ai leader mondiali perché finalmente rispondano all’emergenza climatica”.

Azioni immediate! E’ di questo che c’è bisogno, per la decarbonizzazione e per arrivare a quelle “emissioni zero” che servono per contrastare davvero i cambiamenti climatici. Come ecopacifisti, inoltre, auspichiamo che finalmente si intervenga anche sul poco evidenziato impatto sul clima provocato dal sistema militare e dalle sue devastazioni ambientali.

Il tempo è questo: non possiamo più rinviare ed aspettare, perché i cambiamenti climatici sono già in atto ed incidono pesantemente sul PIL Mondiale distruggendo anche l’economia di tantissimi Paesi, in primo luogo su quelli che già adesso soffrono le conseguenze di uno sviluppo iniquo e insostenibile. Questi giorni di Glasgow sono davvero determinanti per il futuro del nostro Pianeta”, conclude la nota di Vas.

Roma, 03/11/2021 – Per informazioni: Vas 327.4010905

Il Manifesto 2 novembre 2021
La Repubblica 2 novembre 2021

Glasgow: al via la Cop26

Adesso servono azioni concrete. Sharma: “È l’ultima chance per target 1,5 gradi

“Un summit di successo” è stato quello di Roma, alla Nuvola, nelle parole del presidente Mario Draghi...Vedere il Video e leggere su Gustoh24 QUI.