Pagazzano, tranquillo e laborioso borgo della Bassa Bergamasca conosciuto per il suo Castello Visconteo che il Comune acquista nel 2000 e procede al suo recupero e restauro.
Fra i tanti castelli di questa zona: Malpaga, Urgnano, Lurano, Pandino, Trezzo, Cassano, quello di Pagazzano è circondato da un fossato difensivo tuttora adacquato, unico esempio in tutta la bergamasca che a ragione attira molti visitatori.

Ma dal 13 marzo scorso il paesino si è arricchito di un’altra perla che richiamerà ancora più gente che sarà felice di completare l’escursione a Pagazzano gustando una magnifica pizza.

Proprio il 13 marzo, Nora Khalil, giovane pizzaiola pagazzanese, ha ritirato a Cervia il premio ‘Pizza D’Oro’ istituito da Dovilio Nardi, Presidente Nazionale Italiana Pizzaioli (NIP). Come lo stesso Nardi dice “Ho creato questo evento per valorizzare imprese e operatori che si sono distinti per professionalità, innovazione e dedizione al lavoro…le loro idee meritano il Premio in Oro affinchè rimanga nella memoria, per il lavoro di ognuno, che ogni giorno fa grande l’Italia”.

Finora informazioni oggettive, ma è arrivato il momento di indagare, investigare, fare supposizioni sulle ragioni di tale successo.

 

Chi è Nora? Com’ è potuto accadere tutto questo?
– Nora è bella, gentile, sorriso smagliante; lei dice che il suo successo è anche merito del suo staff che approva e sostiene i suoi progetti, ma basta guardarla per innamorarsene e seguirla in capo al mondo. Certo queste qualità, pur dando un notevole contributo, non giustificano del tutto la bontà delle sue pizze.

Ci deve essere dell’altro…
– Nora ha frequentato con profitto il Liceo Classico di Treviglio e quì scatta la differenza: non è forse la scuola a dare un metodo di lavoro? A far nascere interessi? A immaginare sviluppi? A creare autostima  spingendo a credere nelle proprie capacità? Ad avere voglia di continuare a imparare e superarsi continuamente?

Tutte queste fasi sono state vissute e pian piano assorbite da Nora forse ancora in modo inconsapevole quando frequentava la scuola oberata da verifiche e interrogazioni, ma poi è bastato un breve distacco per capire, fare germinare quei semi che già portava dentro.
Se ogni ragazzo/a potesse/volesse frequentare un qualsiasi tipo di istituto di istruzione secondaria prima di inserirsi nel mondo del lavoro avremmo realtà molto diverse fatte di scelte ragionate e ponderate che porterebbero a continui miglioramenti.
Però dal germinare a far germogliare e sbocciare c’è ancora qualche passo da fare.

Ci deve essere dell’altro…
– Nora Khalil, il cognome non è certo italiano, suo padre, infatti, è egiziano e aveva una pizzeria a Pagazzano già conosciuta e apprezzata che portava il suo nome “Da Monir”. Nel 2020 Nora rileva l’attività paterna perchè lavorandoci come dipendente se ne innamora e già si vede coinvolta in mille progetti.
Come si era già detto nel racconto dedicato alla ‘Tonda di Giffoni’ (Gusto H24, 1 Luglio 2022) ‘La fortuna di certi padri è avere certi figli che orgogliosi del loro passato e grati ai loro predecessori, raccolgono il testimone e con intuizione, competenza, tenacia e tanto lavoro danno continuità all’impresa paterna’.

È quello che ha fatto Nora alla quale non è bastata l’esperienza a portata di mano, nell’ottobre 2021 inizia un percorso di formazione che le permette di approfondire teoria e pratica del mondo della pizza e propone innovazioni nel suo menù, come per esempio l’impasto verde all’alga spirulina e poi la scelta di farine da grani italiani, pomodori pelati selezionati, mozzarella da latte al 100 per cento italiano. È l’alta qualità dei prodotti e la lenta maturazione degli impasti (48/72 ore) che l’hanno portata a essere selezionata tra le eccellenze italiane nel settore pizzeria.

Ma ci deve ancora essere dell’altro…
– Come mai troviamo dappertutto in Italia il binomio Pizza-Egiziani? Non è a cuor leggero accettare la realtà che quì in Italia dove pensiamo sia nata la pizza sempre associata a immagini di Vesuvio e Pulcinella ci sia questa specie di interferenza che porta a chiedersi ” ma che ne sanno questi della pizza?”
Ebbene, oltre a prodigi di architettura, scoperte scientifiche e astronomiche e tutto quello che sappiamo, sembra proprio che gli egiziani abbiano scoperto nientepopodimeno che la Lievitazione. Si racconta che durante una delle periodiche inondazioni del Nilo un deposito di farina fu allagato e il contenuto dei sacchi diede vita a una pasta acida che venne usata per fare il pane con ottimi risultati tanto che se ne  conservava un pezzo  per i futuri impasti che è quello che si fa con la ben nota pasta madre. Alla lievitazione gli egiziani aggiunsero anche una nuova soluzione  per la cottura: un forno dotato di una canna a forma di cono nella parte superiore, una sorta di prototipo del nostro forno a legna.

Per concludere si può pensare che Nora sia anche l’erede di queste tecniche della panificazione, una giovane sacerdotessa che come in un rito magico e sapiente impasti i suoi ingredienti.