Francesco Lollobrigida, Fratelli d’Italia, è il 42esimo prossimo ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare (ex Mipaaf) del governo di Giorgia Meloni

Difesa della sovranità alimentare italiana e dei prodotti italiani. Questo l’obiettivo del ministro Francesco Lollobrigida. Non a caso è stata scelta la denominazione Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, si fa notare dall’esecutivo, sulla stessa scia del ministero francese.

Difesa del made in Italy in generale e degli interessi nazionali che, secondo fonti vicini al ministro, è obiettivo di tutto il governo, come fanno altri Paesi europei.

Non è inedito c’è l’hanno anche in Francia e sono quelli che hanno difeso meglio i loro prodotti quindi riteniamo sia completamente in linea con la vocazione che avremo anche noi, difendere i nostri prodotti”, sono state le parole pronunciate da Lollobrigida dopo la sua nomina a ministro.

Carlin Petrini: La sovranità alimentare è un obiettivo da perseguire

Un concetto difeso anche da Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, intervistato dal Corriere della Sera.La sovranità alimentare è un obiettivo da perseguire. E’ la stella polare per affrontare la rigenerazione dell’agricoltura nel mondo. E’ un concetto per cui si battono da anni tanti movimenti, compreso Slow Food”.

Domanda: Quindi il suo parere è positivo? La risposta di Petrini: “Certo, anche se io non sto da quella parte politica, non posso non dare contro ad un ministero che ha dato la denominazione giusta”. Allo stesso tempo, se questa è una furbizia, lo si capirà subito”.

La Sovranità alimentare, aggiungiamo noi di Gustoh24, non è una cosa da demonizzare a priori, tanto è vero che è anche una storica battaglia dei Campesinos lanciato nel lontano 1996 ma però non deve essere uno slogan da propaganda politica. Al riguardo pubblichiamo un interessante articolo ripreso da il Manifesto dal titolo: “La sovranità alimentare non è sinonimo di autarchia“: Barbara Nappini. Presidente di Slow Food Italia  sul Manifesto del 23 ottobre 2022 cliccare QUI.

Chi è Francesco Lollobrigida

Nato cinquanta anni fa a Tivoli (Roma), pronipote della celebre attrice Gina, Lollobrigida inizia a fare politica nel Fronte della Gioventù (Msi) per poi continuare in Azione Studentesca (An), diventando via via tra il 1996 e il 2013 consigliere comunale a Subiaco (Roma), consigliere provinciale di Roma, assessore ad Ardea (Roma) e consigliere regionale del Lazio.  Nel 2013 diviene responsabile nazionale “organizzazione” di Fratelli d’Italia e alle politiche del marzo 2018 viene eletto alla Camera, dove tre mesi dopo assume l`incarico di capogruppo di Fratelli d’Italia. Politico di lungo corso, militante in area di destra sin dall’adolescenza, con una lunga esperienza nelle amministrazioni locali (tra l’altro alla Regione Lazio con Renata Polverini, come assessore con deleghe alla Mobilità e ai trasporti) dal 2018 viene eletto alla Camera dei deputati e diventa capogruppo, nomina rinnovata appena qualche giorno fa.

Auguri di buon lavoro

“I migliori auguri di buon lavoro al neoministro dell’ Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e all’intero Esecutivo guidato da Giorgia Meloni che ha dimostrato grande sensibilità nei confronti  dell’agricoltura con la sua prima uscita pubblica dopo le votazioni in Coldiretti”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per l’impegno e la collaborazione il Ministro dell’Agricoltura uscente Stefano Patuanelli e il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Apprezziamo tra l’altro – sottolinea Prandini – la scelta di accogliere la nostra proposta di cambio del nome del Dicastero che significa nei fatti un impegno per investire nella crescita del settore, estendere le competenze all’intera filiera agroalimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e garantire agli italiani la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità. Sfruttare i fondi del Pnrr per garantire la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e ammodernare la rete logistica; difendere i 35 miliardi di fondi europei oggi a rischio; no al Nutriscore, al cibo sintetico e agli accordi internazionali sbagliati che penalizzano il Made in Italy: fermare l’invasione di cinghiali; realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità sono le priorità per il nuovo Governo indicate dalla Coldiretti.

Bisogna intervenire subito – conclude Prandini – sui rincari dell’energia che mettono a rischio una filiera centrale per le forniture alimentari delle famiglie che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio.

L’augurio di Cia-Agricoltori Italiani

Auguri di buon lavoro al Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e a tutta la squadra Governo presieduta da Giorgia Meloni, prima donna Presidente del Consiglio della storia d’Italia. Questo l’augurio di Cia-Agricoltori Italiani.

‘’Auspichiamo che il nuovo Governo dia al settore agricolo il giusto peso nella vita del Paese. I gravi problemi economici che stanno investendo l’Italia non risparmiano l’agricoltura anzi, è proprio questo settore –rileva il Presidente Cia, Cristiano Fini– che sta pagando uno dei prezzi più alti, stretto tra gli aumenti delle materie prime e dell’energia e dal contrasto degli aumenti per i consumatori. Se si ferma l’agricoltura si rischia, infatti, di far frenare tutta la filiera agroalimentare del Made in Italy. Occorre, dunque, una politica forte a Bruxelles che contrasti, in primis, l’introduzione di uno strumento inutile e dannoso come il Nutriscore. Nel solco della transizione ecologica Cia chiede, inoltre, che non si penalizzi il solo settore agricolo, come rischia invece di avvenire con la proposta di regolamento Ue sui fitofarmaci, che noi bolliamo come inaccettabile’’.

Cia-Agricoltori Italiani è pronta a collaborare su questi temi e sull’indispensabile difesa delle aree interne del Paese, che sono bacino di un’agricoltura di qualità e hanno bisogno di risorse e investimenti per non spopolarsi.

FederBio fa i migliori auguri a Giorgia Meloni, prima donna a capo di un Esecutivo della storia del nostro Paese


La Federazione dà inoltre il benvenuto al nuovo Ministro Francesco Lollobrigida, che ha assunto l’incarico del dicastero rinominato “dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare”, con il quale si augura di iniziare una proficua collaborazione che affronti i temi strategici legati al mondo del biologico.

La nuova denominazione declinata secondo l’interpretazione fornita dalla FAO come sistema alimentare fondato sull’autodeterminazione e la valorizzazione delle produzioni locali, la sostenibilità e la giustizia sociale è pienamente coerente con i principi dell’agroecologia e delle produzioni biologiche.

Facciamo i nostri migliori auguri al nuovo Governo che si è insediato oggi per le difficili sfide che si troverà ad affrontare. In particolare, alla Presidente del Consiglio, prima donna della storia della nostra Repubblica ad assumere questo incarico, e al Ministro Lollobrigida con il quale auspichiamo un confronto costruttivo per portare avanti anche in questa legislatura temi strategici, non solo per il mondo del biologico, ma per l’intero comparto agroalimentare. Crediamo infatti che per affrontare le difficoltà delle imprese del settore e rispondere a una domanda di consumo sostenibile, sia essenziale promuovere con ancora maggiore decisione il modello biologico sul quale il nostro Paese è leader in Europa. Di fronte a noi  ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio- abbiamo una serie di impegni cruciali da affrontare, a partire dall’attuazione della Legge sul bio approvata nella legislatura precedente. Inoltre, è necessario affrontare questioni fondamentali come il Piano strategico nazionale della PAC e il Piano d’azione nazionale sul biologico. Come sempre, FederBio è pronta ad offrire la massima collaborazione e portare il proprio contributo per affermare un modello agricolo che ha dimostrato la propria sostenibilità dal punto di vista economico sociale e ambientale”.