Per un sistema alimentare più sano e sostenibile in Europa

Il sistema alimentare dell’UE garantisce alimenti freschi e sicuri a tutti i cittadini europei. La produzione alimentare non è solo un servizio essenziale, ma anche una fonte di reddito. La filiera agroalimentare dell’UE garantisce la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare a oltre 400 milioni di cittadini ed è un importante settore economico dell’UE.

Il settore agroalimentare ha però un impatto considerevole sull’ambiente. Circa un terzo delle emissioni di gas serra a livello mondiale proviene dai sistemi alimentari, secondo una relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC). Il modello alimentare attuale, inoltre, ha ripercussioni negative sulla salute delle persone, tanto che in Europa oltre la metà degli adulti è in sovrappeso.

L’UE persegue l’obiettivo di trasformare le modalità di produzione e di consumo degli alimenti in Europa per ridurre l’impronta ambientale dei sistemi alimentari, rafforzarne la resilienza alle crisi e garantire al contempo che la generazione attuale e quelle future abbiano a disposizione alimenti sani a prezzi accessibili.

Cos’è la strategia “Dal produttore al consumatore”?

La Commissione ha presentato la strategia “Dal produttore al consumatore” nel maggio 2020 quale una delle azioni chiave del Green Deal europeo. La strategia, che contribuisce al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, vuole far sì che l’attuale sistema alimentare dell’UE diventi un modello sostenibile.

I suoi obiettivi principali, tra cui sono indicati in via prioritaria la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare e la sicurezza degli alimenti, sono i seguenti:

  • garantire alimenti nutrienti, in quantità sufficiente e a prezzi accessibili entro i limiti del pianeta
  • dimezzare l’uso di pesticidi e fertilizzanti e le vendite di antimicrobici
  • aumentare la superficie di terreni destinati all’agricoltura biologica
  • promuovere un consumo alimentare e regimi alimentari sani più sostenibili
  • ridurre le perdite e gli sprechi alimentari
  • combattere le frodi alimentari nella catena di approvvigionamento
  • migliorare il benessere degli animali

50%

di riduzione dell’uso dei pesticidi entro il 2030

La strategia prevede una serie di iniziative e proposte legislative in materia di:

  • agricoltura biologica
  • etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio ed etichettatura di sostenibilità dei prodotti alimentari
  • riduzione degli sprechi alimentari

La transizione a un sistema alimentare più rispettoso dell’ambiente creerà nuove opportunità commerciali che incideranno positivamente sugli introiti degli operatori agroalimentari.

Un sistema alimentare più sostenibile contribuirà inoltre a proteggere la natura e la biodiversità in Europa. La strategia “Dal produttore al consumatore” è in linea con la strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 – le due proposte sono infatti presentate quali complementari.

Tra i principali obiettivi della riforma della politica agricola comune (PAC) vi è la modernizzazione dell’agricoltura grazie allo sviluppo di pratiche agricole più sostenibili, nel rispetto della natura e combattendo i cambiamenti climatici. La politica della PAC persegue dunque obiettivi strettamente interconnessi alla strategia “Dal produttore al consumatore”.

Il ruolo del Consiglio

La strategia “Dal produttore al consumatore” prevede una serie di azioni legislative e non legislative che la Commissione proporrà. Il Consiglio, principalmente nella sua formazione “Agricoltura e pesca”, analizzerà le prossime proposte legislative e definirà la sua posizione in merito con l’obiettivo di adottare atti legislativi dell’UE secondo la procedura legislativa ordinaria.

Conclusioni sulla strategia “Dal produttore al consumatore”

Nell’ottobre 2020 il Consiglio ha adottato conclusioni sulla strategia, in cui condivide l’obiettivo di sviluppare un sistema alimentare europeo sostenibile, dalla produzione al consumo. Le conclusioni contengono un triplice messaggio politico degli Stati membri che hanno convenuto di garantire:

  • un approvvigionamento alimentare sufficiente e a prezzi accessibili, contribuendo nel contempo a conseguire la neutralità climatica dell’UE entro il 2050
  • un reddito equo e un forte sostegno ai produttori primari
  • la competitività dell’agricoltura dell’UE a livello mondiale

Piano d’azione per l’agricoltura biologica

Il piano d’azione per l’agricoltura biologica, presentato dalla Commissione nel marzo 2021 nel quadro della strategia “Dal produttore al consumatore”, delinea una serie di azioni volte a potenziare l’agricoltura biologica nell’UE.

Suo principale obiettivo è incrementare la produzione biologica fino a raggiungere il 25% di superficie agricola ad essa destinata entro il 2030. Gli Stati membri dell’UE sono incoraggiati a elaborare piani nazionali per l’agricoltura biologica.

25%

di agricoltura biologica entro il 2030

Nel luglio 2021 il Consiglio ha adottato conclusioni sul piano d’azione proposto dalla Commissione. Di seguito i principali punti concordati dai ministri dell’UE:

  • importanza dell’agricoltura biologica per la sostenibilità dell’agricoltura europea
  • contributo dello sviluppo della produzione biologica alla sicurezza dei redditi e alla creazione di posti di lavoro
  • garanzia della redditività del settore grazie alla domanda e all’offerta equilibrate di prodotti biologici
  • necessità di tenere conto, nel definire gli obiettivi e gli interventi, delle specificità e delle diverse situazioni negli Stati membri
  • coinvolgimento dei portatori di interessi pubblici e privati in quanto aspetto essenziale per raggiungere gli obiettivi della strategia

Piano per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare

L’insorgere della pandemia di COVID-19 ha messo in luce la vulnerabilità della catena alimentare europea rispetto a gravi problemi di approvvigionamento. Nel novembre 2021 la Commissione ha pubblicato una comunicazione che delinea un piano di emergenza per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare in Europa durante le crisi.

In occasione del Consiglio “Agricoltura e pesca” di dicembre i ministri dell’UE hanno approvato conclusioni sul piano in cui si riconosce la necessità di allineare il sistema alimentare europeo alle esigenze future per far fronte a potenziali rischi e crisi. I ministri hanno convenuto che gli insegnamenti tratti dalla crisi COVID-19 dovrebbero orientare d’ora in poi l’approccio dell’UE in caso di calamità.

Le misure proposte sono intese ad aiutare l’UE ad affrontare sfide quali eventi meteorologici estremi, questioni relative alla salute delle piante e degli animali e carenze di importanti mezzi di produzione, come fertilizzanti, energia e manodopera, e comprendono:

  • la creazione di un meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi della sicurezza dell’approvvigionamento alimentare (EFSCM)
  • l’istituzione di un gruppo di esperti che contribuisca ad assicurare che l’UE sia pienamente preparata alle potenziali sfide relative all’approvvigionamento alimentare