Avete autorevoli ospiti del “mondo food” da moderare su di un palco? Siete i relatori di un talk enogastronomico?

In che maniera pensate di condurre  la chiacchierata tra gastro-vip senza far addormentare il pubblico, senza deludere gli sponsor e provando (persino) a convincere gli organizzatori che han fatto bene a puntare su di voi?

Eh, brutta gatta da pelare, amici miei.

Bolivar

È una situazione questa che il vostro amatissimo affronta da anni. Si, di palchi e palchetti ne ho calcati un botto, quasi più di Topo Gigio.

Fiere, festival, cene di gala, presentazioni di libri, talkshow, cooking show, master class, sagre, tavole rotonde, conferenze stampa, dirette online, maratone social infinite… Avoja, non ve lo dico nemmeno.

Sento quindi che è giunto il momento di sdebitarmi con tutti quei poveri cristi che si sono sorbiti i miei talk, consegnando loro una lista di 17 suggerimenti, un vademecum di trucchi se vogliamo, chiamateli come volete, che ho appreso dopo tutti questi anni (ed una discreta dose di gaffes).

Dice vabbè che je frega, e no, hai visto mai, magari tra loro qualcuno s’è messo in testa di condurre e/o organizzare un talk eno-gastronomico!

Aprite bene le orecchie, dunque, anzi screenshottate le 17 dritte che sto per scrivervi. Ad avercele avuti io ‘ste dritte, mannaggia alla miseria!

Ps1 ovviamente fa enorme differenza il vostro coefficiente di responsabilità all’interno dell’evento. Voglio dire: se svolgete solo il ruolo del conduttore (in pratica: moderare gli ospiti e presentare la tematica) è un conto,  se ricoprite anche quello del direttore artistico (in soldoni: scegliere tutto, dalle luci, alle grafiche, alle musichette di sottofondo, stilare la scaletta, trovare gli ospiti e moderarli) è un altro. Se poi oltre a tutto ciò siete anche i founder/organizzatori dell’evento, beh, dovrete trovare anche l’argomento,  la tematica del talk, coordinare tutto e tutti, per non parlare degli aspetti burocratici, monetari e logistici a cui pensare. A tal proposito, ascoltate a un fesso, se siete i founder/organizzatori dell’evento che volete presentare, vi consiglio di trovare anche un presentatore che stia sul palco al posto vostro giacché è bene che i vostri occhi siano intenti a curare l’andazzo complessivo della situazione.

Dunque, in base al coefficiente di responsabilità ci sarebbero una serie di suggerimenti specifici che avrei da darvi; ma semplifichiamoci la vita: nel vademecum di 17 punti (e sottolineo 17) che sto per inviarvi, fingeremo che siate presentatori semplici, ok, ma di quelli con un minimo di voce in capitolo.

NB2 logicamente, il vostro stile, il registro narrativo, l’atmosfera ecc cambieranno in base all’argomento del talk. Voglio dire, se parliamo di pane, mortazza e provolone potremo spingere un po’ sullo stile comico/piacione, invece se parliamo di effetti del cambiamento climatico, ne dovremo adottare uno più serio-scientifico… ma questo mi sembra ovvio, non è che ve lo devo dì io!

Quindi, sempre per semplificarci la vita, facciamo che il talk che avete da moderare è di quelli classici che più classici non si può: voi sullo sgabello scomodissimo e gli ospiti su delle poltroncine sprofondanti. L’argomento? Super generico, così come cadiamo e cadiamo, cadiamo bene.

Eccoci finalmente al

Vademecum per il bravo relatore/presentatore/conduttore di talk enogastronomici

Opsss ho finito lo spazio a disposizione! Sono pessimo nel conteggio delle battute! Dai, sarà per la prossima  puntata di #ilmondoèbelloperchéèmario

Vi prometto che fra soli 7 giorni sarò qui con la celeberrima lista dei 17 trucchi (e sottolineo 17).

À la prochaine

Il mondo è bello perché è Mario N. 3.

Pongo un interrogativo: “Ma signori, se avessimo sbarrato le nostre mura culturali quando gli Achei ci insegnarono ad addomesticare quell’essere magico che è l’Ulivo, l’olio sarebbe così parte integrante della nostra dieta?”….Leggere sempre su Gustoh24