A Castiglione del Lago i vini del territorio si sono raccontati a stampa e operatori del settore nella prima edizione di “Anteprima Trasimeno”. Presidente del Consorzio, “Stiamo ritrovando una identità e tipicità nostra, puntiamo a valorizzare il Gamay del Trasimeno”

Mettere sotto i riflettori un territorio dalle notevoli potenzialità vitivinicole, fino ad oggi rimasto in ombra rispetto a vicini terroir molto più conosciuti come Montefalco, Montepulciano e Montalcino. E’ con questo intento che il Consorzio Tutela Vini Doc Colli del Trasimeno e la Strada del Vino Colli del Trasimeno hanno organizzato la prima edizione di “Anteprima Trasimeno 2022”, svoltasi il 29 e 30 maggio a Castiglione del Lago (PG) nella suggestiva location del cinquecentesco Palazzo della Corgna. Ventiquattro referenze, tra bianchi, rossi e rosati, proposte alla stampa ed operatori specializzati tra degustazioni, master class e racconto dei produttori (Berioli, Cantina Nofrini, Carini, Coldibetto, Duca Della Corgna, Il Poggio, La Querciolana, Madrevite, Montemelino e Pucciarella).

La carta in più che il Consorzio si vuole giocare per potenziare la denominazione è valorizzare il Trasimeno Gamay, vitigno a bacca rossa introdotto nella zona del Trasimeno già a partire dal XVI secolo, nel periodo di dominazione spagnola dell’Italia centro meridionale.

“Stiamo ritrovando una identità e una tipicità nostraha detto a Gustoh24 Emanuele Bizzi, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli del TrasimenoIl discorso di puntare sul Gamay del Trasimeno come nostra tipicità, certamente è un punto di forza che ci distingue sia dall’interno dell’Umbria sia rispetto le limitrofe Toscana e Marche. Questa Anteprima è un inizio per puntare in alto. Possiamo contare su un territorio che è un bel territorio, abbiamo un enoturismo che si sta sviluppando molto bene e soprattutto un pubblico che cerca le novità e vini che si possano bere in diverse occasioni. Proporsi con tante tipologie può creare in parte confusione ma é anche un’opportunità per presentarsi sotto diversi aspetti, perché le potenzialità del territorio ci sono, tra pianure, colline e lago e, di conseguenza, anche le aspirazioni dei produttori possono essere soddisfatte”.

Bizzi ha illustrato a Gustoh24 i principali progetti a cui sta lavorando il Consorzio

Stiamo rivedendo in parte il disciplinare che deve aiutarci a dare maggiore identità – ha spiegato – Ma l’obiettivo principale rimane la comunicazione e l’uniformità del Gamay del Trasimeno; soprattutto bisogna raccontare il fatto che non si parla del Gamay francese ma della garnacha, perchè spesso si fa confusione. Purtroppo è un errore che risale ai nostri predecessori. Il nome ci piace, ma dobbiamo comunicare che il nostro non fa parte della famiglia del Gamay francese ma della garnacha, di origine spagnola, vitigno (peraltro lo stesso conosciuto in Sardegna come cannonau, in Ligura come granaccia e come tai rosso dei Colli Berici in Veneto, ndr) che sembra sia arrivato nel ‘500 proprio con la famiglia Della Corgna che per oltre un secolo ha retto le sorti del territorio”.

Non poteva dunque essere che Palazzo della Corgna ad ospitare la prima passerella specializzata importante dei vini del territorio, con il sindaco della città, Matteo Burico, e il sindaco di Corciano e vicepresidente della Provincia di Perugia, Cristian Betti a tagliare, il 29 sera, il nastro inaugurale della manifestazione assieme al presidente del Consorzio, per poi dare spazio all’esibizione del del Gruppo storico “Gli orti di Mecenate” che, tra minuetti e antiche canzoni, ha proiettato gli ospiti indietro nel tempo.

Ci interessa non solo far conoscere la nostra produzione, negli ultimi anni aumentata in qualità e sostenibilitàha detto Bizzi salutando gli intervenuti – ma anche il territorio, il suo paesaggio, la sua storia e cultura”.

Lunedì 30 è invece andata in scena la vera e propria Anteprima, con la masterclass dal titolo “Rosè: dal fermo alle bollicine”, guidata da Ais-Associazione italiana Sommelier, la degustazione guidata dal giornalista e comunicatore enologico Jacopo CossaterAlla scoperta del Trasimeno Gamay Doc”, quindi una tasting room con degustazioni alla cieca e, per finire, l’incontro con i produttori locali. Le aziende presenti hanno proposto complessivamente cinque Trasimeno Grechetto Doc, otto referenze di rosati, tra Umbria Rosato Igt e Trasimeno Spumante Metodo Classico Rosè Doc, otto di Trasimeno Gamay Doc e tre etichette di Trasimeno Gamay Riserva Doc.

FOCUS

IL CONSORZIO
Nel gennaio 1997, per volontà di alcune delle maggiori aziende della zona di produzione del vino DOC, nasce il Consorzio Tutela Vini Colli del Trasimeno. Il simbolo inizialmente scelto riproduce il particolare di una tela del Perugino e richiama uno scorcio del lago, con il suo affascinante paesaggio. Nel 2017, però, il Consorzio si rinnova e diventa Trasimeno Consorzio Tutela Vini, modificando anche la propria immagine: il nuovo logorappresenta il cuore blu del Trasimeno, circondato dalle verdi colline umbre.
Fin dai primi anni il Consorzio si adopera per andare incontro alle esigenze degli associati, focalizzando la propria attività sull’adeguamento del disciplinare di produzione dei vini e sulla organizzazione di iniziative promozionali. Negli ultimi anni, in particolare, si concentra sulla riscoperta del vitigno autoctono Trasimeno Gamay.

I DATI DEL CONSORZIO
Le cantine socie del Consorzio sono attualmente quindici: Berioli, Azienda Agraria Carlo e Marco Carini, Castello di Magione, Coldibetto, Duca della Corgna, Il Poggio, La Querciolana, Madrevite, Montemelino, Cantina Nofrini, Podere Marella, Poggio Santa Maria, Pucciarella, Terre del Carpine e Viandante del Cielo.

L’assemblea di dicembre 2021 ha riconfermato alla presidenza del Consorzio per il triennio 2022/2024 Emanuele Bizzi, direttore dell’azienda vinicola Pucciarella; ad affiancarlo il vicepresidente Angelo Camilli, della cantina Duca della Corgna, e Nicola Chiucchiurlotto, della cantina Madrevite di Castiglione del Lago, in qualità di direttore.

La percentuale di rappresentatività del Consorzio Trasimeno sfiora il 90 percento, per un totale di 270 ettari. Tra il 2016 e il 2020 la produzione media annua di uve appartenenti alla DOC Trasimeno è stata di 13000 quintali, mentre la produzione, in vino, si attesta sui 7600 quintali. Le bottiglie certificate dal Consorzio negli ultimi tre anni sono circa 990.000.
Per quanto riguarda il Trasimeno Gamay, si può dire che questa a oggi sia una produzione piuttosto limitata ma, grazie alla riscoperta di questo vitigno e alla sua valorizzazione da parte del Consorzio, si prevede un deciso incremento che sarà valutabile nei prossimi anni. Attualmente la superficie coltivata a Trasimeno Gamay è di 30 ettari.

Di seguito i numeri di bottiglie rivendicate a DOC divise per le principali tipologie, con particolare riferimento alla tipologia DOC Trasimeno Gamay:
-DOC Trasimeno Rosso: 100.000 bottiglie;
-DOC Trasimeno Rosso Riserva: 10.000 bottiglie;
-DOC Trasimeno Gamay (Trasimeno Gamay in percentuale almeno l’85%): 15.500 bottiglie;
-DOC Trasimeno Gamay Riserva (Trasimeno Gamay in percentuale almeno l’85%): 8800 bottiglie;
-DOC Trasimeno Grechetto: 40.000 bottiglie;
-DOC Trasimeno Vin Santo: 10.000 bottiglie.
Il numero di bottiglie nell’area del Trasimeno prodotte invece nella tipologia rosato, sia rivendicate a DOC che a IGT, dell’IGT Umbria Rosato sono circa 30.000.