“Non ci può essere giustizia né salute in un ambiente malato”

Centinaia di persone, il Primo Maggio, hanno partecipato alla Marcia Stop Pesticidi, svoltasi da Cison di Valmarino a Follina sulle colline del prosecco.

Quest’anno la Marcia stop Pesticidi, a cui aderisce anche la Coalizione #CambiamoAgricoltura (che da quest’anno vede anche Gustoh24 tra gli aderenti) vuole sottolineare la richiesta ai decisori politici europei, nazionali e regionali di adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire una rapida e drastica riduzione dell’uso dei pesticidi. In particolare nei territori dove domina un’agricoltura intensiva dipendente dalle sostanze chimiche di sintesi, come le aree del prosecco nel Veneto e delle mele in Trentino-Alto Adige.

La pagina Coalizione #CambiamoAgricoltura con l’adesione di Gustoh24

Perchè una marcia il Primo Maggio? Una data scelta non a caso dagli organizzatori, che hanno voluto sottolineare come l’utilizzo dei veleni in agricoltura arrechi danno soprattutto agli agricoltori, esposti più di tutti ai trattamenti. La marcia si è tenuta nel fulcro dei colli del Prosecco, dove la monocoltura – e anche questo è stato uno dei temi toccati – sta arrecando danno all’ambiente.

Con le centinaia di cittadini che hanno partecipato all’evento, presenti molte associazioni ambientaliste e animaliste: da Legambiente al WWF, da Slow Food alla Lipu.

La marcia si è conclusa all’abbazia di Follina, dove padre Francesco Rigobello, priore dell’abbazia, ha tenuto un discorso sull’importanza di tutelare l’ambiente per noi e le generazioni furore. Lo slogan esposto: “Non ci può essere giustizia né salute, in un ambiente malato”.

La questione clorpirifos

“La mobilitazione – si legge nel comunicato stampa della Coalizione #CambiamoAgricoltura chiede anche di cessare le continue richieste di deroghe come quella recentemente annunciata da parte della Regione Veneto e di altre Regioni per l’utilizzo del pesticida clorpirifos, (dal Salvagente) utilizzato per contrastare l’avanzata della flavescenza dorata che ha colpito i vigneti del prosecco. Un insetticida organofosfato per il quale è dimostrata la pericolosità anche a basse dosi, in quanto associata a disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini”.

La Coalizione #CambiamoAgricoltura ha denunciato i rischi connessi all’uso delle sostanze chimiche di sintesi in agricoltura pubblicando nei mesi scorsi l’edizione italiana dell’Atlante dei pesticidi. Questo report, oltre a fornire informazioni sul declino della biodiversità, conferma la pervasività di queste sostanze in tutte le matrici ambientali (acqua, aria, suolo) e i conseguenti effetti negativi sulla salute delle persone.

11mila morti all’anno per avvelenamento da pesticidi

Secondo studi recenti, ogni anno circa 11mila persone in agricoltura muoiono per avvelenamento acuto da pesticidi. E nel mondo più del 40% dei lavoratori agricoli subiscono almeno un avvelenamento all’anno da pesticidi, fortunatamente non letale. Nonostante ciò l’uso di pesticidi in agricoltura continua ad aumentare: a livello globale è raddoppiato rispetto al 1990. E l’Italia, secondo i più recenti dati Eurostat, è il secondo maggiore mercato di pesticidi nell’Unione europea.

ll commento

«Partecipando alla mobilitazione – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – ci uniamo al coro di coloro che chiedono di porre fine all’utilizzo sconsiderato e pericolosissimo di molecole di sintesi. Dai dati emersi in fase di elaborazione del nostro dossier annuale “Stop pesticidi nel piatto”, su 4181 campioni analizzati dai laboratori pubblici italiani solo nel 54,68% non sono stati riscontrati fitofarmaci. Nel 44,34%, invece, sono stati rinvenuti uno o più residui. La percentuale di irregolarità è del 1,03%. In Spagna, su 800 campioni il dato è dell’1,38%. A doverci allarmare – ha proseguito Gentili – sono anche i dati relativi ai residui nelle acque sotterranee dell’erbicida atrazina e dei suoi metaboliti che hanno causato il maggior numero di superamenti di LMR (limite massimo di residuo), nonostante la sostanza sia vietata dal 2007. Le cose non vanno meglio per il vino: su 267 campioni analizzati solo il 38,20% è risultato privo di residui. I campioni con uno o più residui sono risultati invece il 61,80%.  Le sostanze attive più frequentemente riscontrate sono state: Metalaxyl (12,24%), Dimetomorf (11,02%), e Fenhexamid (8,98%). Peraltro, il nel 70% della frutta e nel 30% della verdura risultano uno o più residui e continua a essere del tutto irrisolta la faccenda del multiresiduo i cui effetti sono incalcolabili. Alla luce di ciò, serve che le istituzioni a ogni livello prendano immediatamente provvedimenti, smettendo peraltro di accordare inutili e pericolosissime deroghe».

Il 1 maggio in marcia per chiedere Stop Pesticidi Subito

La Coalizione #CambiamoAgricoltura aderisce alla marcia Stop Pesticidi indetta per il 1°Maggio dai Comitati dei cittadini del Veneto e del Trentino-Alto Adige.

Il referendum del 1990 sull’ uso dei pesticidi in agricoltura: non si raggiunse il quorum.

 

La campagna di Vas con la vignetta di Vauro: No ai veleni nel piattoSu Gustoh24 qui l’articolo apparso il 1 Maggio