Il presidente nazionale Fic, Rocco Pozzulo: “la più genuina immagine della figura del cuoco resta pur sempre quella d’ambasciatore del territorio, interprete responsabile della sua cultura e suo saper fare”

Oggi e domani, il 7 e l’8 aprile, centinaia di chef provenienti da ogni parte d’Italia e dalle associazioni estere Fic saranno a Matera in occasione dell’assemblea annuale della Federazione italiana cuochi. Si tratta, è sottolineato in un comunicato “di un felice ritorno nella suggestiva città lucana dopo la Festa nazionale del cuoco del 2019, anno nel quale Matera fu Capitale europea della Cultura”.

Nella nota è anche evidenziato che “l’Unione regionale cuochi lucani e la Fic, dopo quasi cinque anni organizzano, con la collaborazione e il sostegno della Regione Basilicata e del Gal Start 2020, due giornate d’iniziative e uno Study Tour nel territorio della collina materana, in prossimità con la città di Matera. Collabora all’evento la Regione Basilicata con la Direzione generale Agricoltura attraverso con la realizzazione di un percorso enogastronomico d’approfondimento, degustazione e dibattiti sulle tipicità regionali”.

“Un ringraziamento particolare deve essere rivolto alle associazioni lucane e ai loro chef – spiega il presidente dell’Unione regionale cuochi lucani, Antonio Zazzerini perché questa esperienza viva del territorio non sarebbe realizzabile senza l’apporto delle Associazioni provinciali di Potenza, del Vulture e ovviamente di Matera, senza i loro professionisti e dirigenti“. All’evento, con i cuochi, sono attesi operatori del settore, giornalisti e anche istituzioni vicine alla categoria.

Rocco Pozzulo

Se negli ultimi anni – ha aggiunto il presidente nazionale Fic, Rocco Pozzulodi questa professione è stata data un’immagine mediatica spesso poco realista; chef troppo artisti, troppo manager o raffinati sperimentatori di esperienze gastronomiche inusuali, la più genuina immagine della figura del cuoco resta pur sempre quella d’ambasciatore del territorio, interprete responsabile della sua cultura e suo saper fare”.