Le foto scattate da Ivano Zinelli: Lino Alberini
Cari lettori, continuo a pubblicare su Gustoh24 la carrellata di miei “scatti” (cliccare qui) presentandovi oggi, Lino Alberini, un vero appassionato del caffè, capace di coniugare spirito di intraprendenza ed idee lungimiranti.
Per Alberini il caffè è vera emozione e proprio questo sentimento ha cercato in tutti questi anni di trasmettere agli altri.
LINO ALBERINI, L’UOMO DEL CAFFE’
Lino Alberini, classe 1962, nato a Frassinara, una frazione agricola del comune di Sorbolo, in provincia di Parma, sulle rive dell’Enza.
Torrefattore per scelta, sognatore per vocazione, amante delle sfide specialmente se impossibili.
Cresciuto nel bar di famiglia dove i clienti si conoscevano da generazioni, costruivano governi, le carte da gioco cantavano e la televisione metteva tutti in silenzio.
Lo spirito anticipatore di Alberini è noto a tutti ed arricchito proprio da una passione smisurata nei confronti del caffè. Una passione che gli ha permesso di avviare iniziative imprenditoriali innovative e di successo.
E’ stato l’inventore di Lino’s
Tra l’86 e l’89 gestì una caffetteria (il Charlie Bar) a Chiozzola (Parma) dove non si fumava e dove non era gradito il gioco delle carte, mentre nel ’90 avviò a Sorbolo, sempre in provincia di Parma, la torrefazione Lino’s, evolutasi poi nel primo Lino’s coffee shop, in via Nazario Sauro a Parma, nel 1999. «Quando avevo la caffetteria vendevo il prodotto di altri, -ha detto a Gustoh24– mentre con la torrefazione e i coffee shop sono diventato un creatore di caffè. É un po’ la differenza che esiste fra la panetteria ed il fornaio, dove la prima vende il prodotto preparato dal secondo».
Nel 2005 Alberini cedette azienda e i 32 coffee shop sparsi in Italia e in Europa alla Lino’s ltd con sede a Londra, composta da tre gruppi di investitori (uno inglese, uno monegasco e uno di Dubai). Nel 2007 la sua collaborazione con la società cessò definitivamente, e un anno dopo, in anticipo rispetto ad una tendenza che si sta diffondendo, avviò una microtorrefazione a Udine – il progetto si chiamava Kukkuma – per poi tornare a Parma nel 2011 e continuare a tostare caffè.
Ogni decennio ha rivisitato l’utilizzo dei BAR portandoli alla specializzazione e alla replicabilità ma tenendo il caffè torrefatto come fulcro di tutte le evoluzioni.
Alberini proprio in preparazione di questa pagina ci ha detto: “non ho mai accettato il caffè in modo anonimo ma ho fatto tutto il possibile perché ognuno di noi non cercasse il miglior caffè del mondo ma il proprio caffè di origine che più ci piace indipendente dal marchio d’azienda ma legato alla sua provenienza. Dal BAR della SCIENZA al COFFE SHOP è stato un attimo ma è passata una vita”.