Fondo perduto fiere e congressi, 350 milioni in arrivo: pronto il decreto attuativo. Le Fiere ripartono il 15 giugno

Le notizie dal mondo delle fiere oggi ed ieri. Mentre si avvicina la strada per la progressiva uscita dalle “ristrettezze” più acute (dal 1 giugno consumazioni nei bar e ristoranti al chiuso) il governo arriva alla stretta finale sul Decreto del sostegno-bis. Mentre scriviamo il decreto dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri entro la giornata di giovedì a meno di incognite dell’ultima ora.

Contributi a fondo perduto per fiere e congressi

Quello che si può dire di certo è che si va verso lo sblocco delle risorse stanziate in favore degli operatori del settore.

È pronto infatti il decreto attuativo del Ministero del Turismo, chiamato a definire modalità e tempi per fare domanda di accesso al contributo a fondo perduto. Il totale delle risorse disponibili, relative al 2020, ammonta a 350 milioni di euro.

Ulteriori 100 milioni sono stati stanziati dal decreto Sostegni, ed il relativo provvedimento attuativo è atteso entro 60 giorni dalla data di conversione in legge.

A fornire i tempi relativi all’erogazione del contributo a fondo perduto per gli operatori di fiere e congressi è stato il Ministro Massimo Garavaglia, nel corso delle interrogazioni alla Camera dell’11 maggio 2021.

Nei giorni scorsi il mondo delle fiere ha protestato.

Quattro milioni contro 70. E’ questa secondo alcuni calcoli la differenza dei sostegni arrivati alla Fiera di Bologna rispetto a quelli che toccherebbero ad un concorrente analogo in Germania, dove il governo ha ottenuto una deroga alle norme europee che limitano gli aiuto di stato.

E’ possibile stare in Europa così? Spetta all’Italia attivare la procedura”, ha spiegato in una dichiarazione a Repubblica Bologna Gianpiero Calzolari, presidente di FiereBologna. E Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg, la fiera di Rimini e Vicenza ha aggiunto: “Abbiamo alle spalle un 2020 terremotato e il 2021 non sarà migliore“.

La fiera di Rimini

La Regione Emilia Romagna scrive una lettera ai ministri economici del Governo Draghi

È fondamentale che il Governo Draghi acceleri i tempi e inserisca nel prossimo Decreto legge Sostegni un provvedimento che sblocchi i 408 milioni già stanziati per il sistema fieristico”. Lo chiede la Regione Emilia-Romagna con l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla che, in previsione dell’imminente discussione sul nuovo Decreto legge, ha scritto ai ministri dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, degli Affari esteri Luigi Di Maio e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

È assolutamente necessario trovare un sistema per aiutare le nostre Fiere che a causa della pandemia hanno perso l’80% del fatturato, senza contare l’indotto a esse collegato. In Germania i nostri principali competitor riceveranno 642 milioni di euro a fondo perduto entro il 31 giugno– ricorda l’assessore Colla- perché il Governo federale tedesco ha chiesto a Bruxelles di riconoscere il Covid-19 come calamità naturale, evitando così di incorrere nella limitazione per gli aiuti di Stato. Adottiamo la stessa soluzione o troviamo un altro provvedimento dedicato per liberare dal vincolo del de minimis le risorse destinate alle nostre fiere internazionali– è l’appello di Colla- ma interveniamo subito, perché non possiamo permetterci di rimanere indietro appena il settore riprenderà dopo le vaccinazioni”.

La richiesta avanzate al precedente governo: istituire un fondo nazionale per sostenere il sistema fieristico

Bonaccini, Zaia e Fontana avevano già scritto al governo presieduto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

La proposta

“Serve istituire, presso il ministero dello Sviluppo economico, un fondo nazionale per sostenere il sistema fieristico quale piattaforma di internazionalizzazione del sistema produttivo italiano”: questa era stata la richiesta avanzata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dai colleghi presidenti della Lombardia, Attilio Fontana, e del Veneto Luca Zaia.

Missiva che l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, aveva inviato anche ai sindaci di Bologna, Parma, Ferrara, Modena, Piacenza, Forlì, e Rimini tutte città dove hanno sede gli expo emiliano romagnoli, oltre che ai presidenti delle stesse Fiere.

La richiesta al Governo avanzate dalle tre regioni italiane leader nel settore fieristico. Realtà queste che rappresentano da sole il 65% dell’attività fieristica in Italia e oltre il 75% delle manifestazioni internazionali e che a partire dal febbraio scorso hanno visto la totale cancellazione degli eventi programmati nel 2020, con un danno stimato per le solo tre realtà regionali di oltre 700 milioni di euro e di oltre un miliardo se si considera anche l’indotto.

Nel mercato fieristico italiano l’Emilia-Romagna si posiziona al secondo posto, preceduta dalla Lombardia, due regioni ove si concentra il 60% delle manifestazioni internazionali (in Lombardia 35% e 25% in Emilia-Romagna). Nel corso del 2018 l’attività fieristica in Emilia-Romagna ha raggiunto 1.222.630 mq di superficie espositiva affittata, distribuiti su 89 manifestazioni che hanno raccolto oltre 35 mila espositori diretti e quasi 2,6 milioni di visitatori.

Il fondo punta a sostenere tutta la filiera degli operatori del settore fieristico, ovvero i soggetti organizzatori presso quartieri fieristici di proprietà o di terzi gli eventi di carattere almeno nazionale, i soggetti aventi la proprietà e la gestione dei quartieri fieristici presso i quali si svolgono eventi di carattere almeno nazionale.

L’aiuto, che dovrà essere notificato alla Commissione europea, dovrà essere connesso alle perdite registrate e vincolato alla calendarizzazione degli eventi cancellati, anche eventualmente nel biennio 2021/2022. Aiuti anche subordinati all’impegno a realizzare tutti quegli investimenti sui quartieri necessari per garantire la sicurezza sanitaria degli eventi e la predisposizione di aree attrezzate da adibire ad eventuali situazioni di emergenza sanitaria.

LE FIERE ITALIANE RIPARTONO IL 15 GIUGNO 2021

Decreto-Legge 22 aprile 2021 n. 52 (Riaperture) – “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”

Art. 7

Fiere, convegni e congressi

1. E’ consentito dal 15 giugno 2021, in zona gialla, lo svolgimento in presenza di fiere, nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020, ferma restando la possibilità di svolgere, anche in data anteriore, attività preparatorie che non prevedono afflusso di pubblico. L’ingresso nel territorio nazionale per partecipare a fiere di cui al presente comma è comunque consentito, fermi restando gli obblighi previsti in relazione al territorio estero di provenienza.

2. Le linee guida di cui al comma 1 possono prevedere, con riferimento a particolari eventi di cui al medesimo comma 1, che l ‘accesso sia riservato soltanto ai soggetti in possesso delle certificazioni verdi COVID-19 di cui all’articolo 9.

3. Dal 1° luglio 2021, in zona gialla, sono altresi’ consentiti i convegni e i congressi, nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020.