Bergamo, l’Italia, il mondo e l’alleanza con Brescia per vivere un 2023 da Capitale italiana della cultura riporta la Città dei Mille agli onori della cronaca.

Ricordiamo che l’inaugurazione di Bergamo e Brescia come Capitale italiana della cultura 2023 è stata fissata il 20, 21 e 22 gennaio 2023 con due programmazioni diverse ma parallele fra le due città (leggere su Gustoh24).

In questo quadro l’Ente bergamaschi nel mondo (Ebm) allarga lo sguardo: per l’anno nuovo 2023 che si è appena aperto, e lancia un importante calendario di iniziative per rafforzare i legami con i tanti concittadini che hanno lasciato la terra orobica ma che qui conservano ancora affetti e radici.

Perché, come ricorda Carlo Personeni, presidente Ebm, “è fondamentale che tutti si sentano coinvolti in questo percorso e si riconoscano come portatori di cultura”.

Sono infatti quasi 70mila gli emigranti bergamaschi, una comunità che “sente forte il legame con la terra di origine, e per la quale l’Ebm è attivo con servizi, iniziative, attività, eventi, per promuovere e valorizzare le tradizioni e la cultura bergamasca“.

L’Ente – si legge in una nota stampa – promuove «un progetto culturale proattivo, partendo da una collaborazione fra la sede di Bergamo dell’Emb e le comunità dei bergamaschi sparse nel mondo: circoli, delegazioni e corrispondenti dell’Ebm come “antenne riflettenti” all’estero della cultura bergamasca, quindi primi ambasciatori di Bergamo nel mondo”.

Così – sottolinea anche il quotidiano della città “L’Eco di Bergamo” – “alcuni circoli andranno a organizzare eventi culturali, artistici, ricreativi, che sono l’occasione per rafforzare visibilità e posizionamento della Bergamasca in uno scenario globale, che vede positive prospettive di ritorno turistico”.

Ristoranti italiani all’estero: un’app certifica la loro italianità

Intanto, in questi primi giorni dell’anno 2023, il quotidiano economico “Italia Oggi”  ha rilanciato la notizia dell’app che certifica i ristoranti italiani nel mondo.

Si chiama “ITA0039 | 100% Italian Taste Certification” ed è il cuore di una iniziativa di Asacert, un ente autonomo accreditato dallo Stato, che dal 2019 promuove insieme con Coldiretti la certificazione dei ristoranti italiani all’estero.

L’applicazione è gratuita e consente di rintracciare l’italianità dei prodotti che si trovano sugli scaffali dei supermercati.

Donato Troiano e Fabrizio Capaccioli

Fabrizio Capaccioli, amministratore delegato di Asacert, così ha spiega a ItaliaOggi il senso del progetto: “Ci siamo resi conto che il mondo della ristorazione italiana all’estero non è soggetto a verifiche di italianità. Così, abbiamo realizzato un protocollo volontario; il ristorante che chiede di essere invitato viene sottoposto alla verifica dei nostri ispettori. Questi vanno a caccia di anomalie, come l’impiego di prodotti non italiani, o peggio ancora, di produzioni Italian sounding. Oppure verificare la non italianità dei menù”.

Al momento i ristoranti certificati con il bollino 100% italiano sono quasi 80 su 107 complessivamente ispezionati; tra questi, gli ultimi arrivati sono due ristoranti in Cina e uno in Australia.

From Farm to Fork

Alimentazione: Qualità totale e sistemi alimentari Sostenibili. Un incontro a Milano organizzato da Asacert con il sostegno di Gustoh24. (leggere su Gustoh24).