Ecco Vinitaly 2024 alle prime battute. Il salone internazionale del vino e dei distillati, viene raccontato con l’acume vigile di Giampietro Comolli, noto enologo, manager di imprese e docente ai Master dei Consorzi di tutela.
Dopo che due attiviste dell’associazione “Meglio Legale” hanno dato vita a un flash mob durante l’intervento del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida mostrando cartelli col messaggio “Cannabis legale come il vino”, allontanate subito dagli uomini della sicurezza, Comolli ci spiega, da par suo, questo evento del vino sempre più evento imperdibile per produttori e buyer,
L’ edizione 56 è caratterizzata afferma Comolli da “più cultura” sia in vigna che al consumo. I cambi e l’economia attuale impone nuove strategie e continua, dopo le fiere di Parigi e Prowein un po sotto tono, Vinitaly apre con presenze in pompa magna.
Il vino italiano come sta? Malato immaginario o influenza stagionale che può sparire o diventare pandemica? Niente allarmi! Niente terrorismo. Ma occorre… correre urgentemente ai ripari.
Sacrifici? Scelte? Difficoltà? Rinunce? Abbandoni? Certamente bisognerà fare tutti qualche passo indietro, un pò di lacrime, cambi di distretti, confini dei disciplinari, nuove strategie produttive e tanta tanta attenzione alla domanda! Il futuro non è fatto di vivacchiamento, non di solo online e vendita diretta che certamente aiutano, come anche l’horeca di prossimità… ma occorre una visione. Il vino è l’asset portante del made in Italy? Dimostriamolo nei fatti e non a parole.
Ottima occasione per le cantine presenti. Logistica e immagine sempre in crescita e ovviamente una risposta di alto livello rispetto alle concorrenze fieristiche. Inaugurazione con 4 ministri in carica, ex ministri e commissari UE e ex ministri e governatori seduti in platea. Luca Zaia a fare da padrone di casa. Vinitaly è un brand del vino nazionale, non di una città, un brand che all’etero rappresenta con decine di presenza una ambasceria in stretto collegamento con le Ambasciate, consolati. Finalmente, il mio commento: abbiamo uffici nel mondo che possono essere sede di rappresentanza e conoscenza. Un Vinitaly in cui il business c’è ma resta limitato ai rapporti di impresa. L’edizione 2024 (la numero 56) si può caratterizzare per essere – parole dei ministri Sangiuliano, Tajani, Urso, Lollobrigida ma anche del vice sindaco di Verona e Zoppas presidente Ice – rivolta alla cultura del vino, alla cultura del buon vivere, buon gusto, buon senso in un momento in cui il mondo produttivo vitivinicolo (manifatturiero in generale) necessita di un forte cambio di passo difronte ai cambi climatici, ambientali, economici e ad eventi belligeranti. Qualcuno ha sottolineato: il vino deve essere messaggero di unione delle persone e di scambi pacifici fra popoli diversi.
Ero insieme a diversi amici importatori, esportatori, grossisti presidenti di associazioni ristoratori e sapendo che sono piacentino hanno fatto domande. Il Gutturnio resta al primo posto come binomio con Piacenza, ma con molte recriminazioni perchè non sia mai stato presentato come vino solo fermo. La chicca principale del nostro territorio (piacentino ndr) – e tutti meravigliati che non è ancora diffusa sul mercato nazionale ed estero – viene giudicata la Malvasia di Candia per le sue caratteristiche, solo se secca e ferma. Infine una domanda che reputo particolare: ma perchè non considerate la Bonarda con una quota di vitigno internazionale come altro vino top? A quando almeno una Docg che caratterizzi donazione, territorio, identità, tipologia? Bella domanda, ho risposto. Sicuramente come giustamente qualcuno suggerisce, Piacenza potrebbe essere sede di un Focus Malvasia almeno nazionale.
Al via il Vinitaly con 4mila espositori
Vinitaly, salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma a Veronafiere fino a mercoledì 17 aprile. Il programma Masaf, da mostre a convegni e degustazioni. Leggere su Gustoh24