Si avvicina l’anno nuovo e scattano per le aziende che esportano prodotti alimentari in Cina nuove regole. Dal 1° Gennaio 2022 nuovi obblighi per tutte le aziende che vogliono esportare e distribuire in Cina.

I dati dell’Amministrazione Generale delle Dogane cinese (GACC) rivelano che, nell’ultimo decennio, le importazioni di alimentari in Cina sono cresciute ad un tasso annuo medio del 17,4 %. Nel 2019 prima della pandemìa erano ben 2.283i prodotti alimentari importati da 176 Paesi e regioni di tutto il mondo. Nel 2018 la cifra dell’import di Pechino era di 110 miliardi di dollari e i principali esportatori Brasile, USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Mercato promettente -scrive il Sole 24 Ore- ma estremamente complesso, con un sistema normativo a diversi livelli, per assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari importati. Grandi quantità di prodotti vengono restituiti o distrutti per mancanza di conformità o irregolarità qualitative, causando perdite significative sia alle aziende importatrici che a quelle esportatrici. Nel caso di infrazioni più gravi, l’azienda può vedersi revocata la propria licenza all’importazione e proibito il commercio nel futuro. Per questo motivo il nuovo regolamento ha creato molte perplessità e l’urgenza di mettersi in regola.

Supporto a tutto campo

Anche per l’Italia l’alimentare in Cina rappresenta un grande valore aggiunto. L’Ambasciata a Pechino, l’Ice, i ministeri competenti hanno fatto di tutto per favorire un’applicazione corretta del Regolamento del 13 aprile 2021 con il quale l’Amministrazione generale delle dogane della Repubblica popolare cinese (GACC) ha emanato le “Misure amministrative sulla registrazione dei produttori esteri di alimenti importati” , che entreranno in vigore a partire dal 1 Gennaio 2022. Rispetto all’attuale normativa, ci sono significativi cambiamenti specie per ottenere la registrazione per tutti i prodotti agroalimentari. Finora infatti solo i produttori esteri di prodotti a base di carne, prodotti ittici, prodotti lattiero-caseari (compresi gli alimenti per lattanti) dovevano registrarsi. Con il nuovo regolamento invece a partire dal 2022 dovranno ottenere l’approvazione della registrazione dal GACC anche i produttori esteri di tutte le altre categorie di alimenti (alimenti salutari, alimenti per scopi medici speciali e persino bevande, caramelle).

L’obbligo vale per tutti i prodotti, dalla carne alle uova

L’elenco dei prodotti super controllati è sterminato, si va dai prodotti di carne e prodotti a base di carne, budelli, prodotti acquatici, latticini, prodotti delle api, uova e prodotti a base di uova, grassi e oli commestibili, pasta ripiena, cereali commestibili, prodotti industriali molitura cereali e malto, verdure fresche e disidratate e fagioli secchi, condimenti, noci e semi, frutta secca, chicchi di caffè e fave di cacao non tostati, alimenti dietetici speciali.

Il Food&Beverage viene controllato da diverse agenzie e dipartimenti governativi, in particolare dalla State Administration for Market Regulation (SAMR), dalla National Health Commission of China (NHCC) e, quindi, non solo dal GACC.

Ogni anno un gran numero di aziende ed esportatori stranieri del settore del F&B non riesce ad accedere al mercato cinese a causa dell’insufficiente conformità e resta in stand by, scrive il Sole 24Ore. Fra i mesi di gennaio e luglio 2019, un totale di 727 lotti di prodotti stranieri sono stati restituiti o distrutti per mancanza di conformità, mancanza di certificati, etichette e imballaggi, utilizzo eccessivo o insufficiente di additivi alimentari, presenza di micro-organismi, mancata presentazione per ispezione e quarantena, ingredienti non conformi e altre ragioni. L’intera catena di approvvigionamento ne risente e quando va proprio male viene revocata la licenza all’importazione e l’attività commerciale proibita.

La registrazione dovrebbe avvenire tramite il sistema online di China Import Food Enterprise Registration (http://spj.customs.gov.cn/cifer/)