E’ stato presentato alla stampa il logo ufficiale che sosterrà la candidatura: è stato realizzato dagli allievi della Scuola della medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

Al Parco Archeologico di Pompei, è stato presentato alla stampa il logo ufficiale che sosterrà la candidatura della Cucina Italiana a  Patrimonio Immateriale dell’Unesco, realizzato dagli allievi della Scuola della medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Leggere la proposta Unesco). 

L’immagine raffigura la mano di un cuoco che ‘spadella’ alcuni elementi della cucina italiana come la pasta, i funghi, un pesce, insieme a monumenti come Colosseo e Ponte Vecchio e personaggi come Rita Levi Montalcini, Dante Alighieri, creando un percorso dinamico come la ‘chioma’ di una evocativa cometa.

Alessandro Circiello, il ministro Gennaro Sangiuliano e Pietro Roberto Montone

Lo slogan è “Io amo la cucina italiana”, con le due “o” a forma di cuore tricolore. Nella parte bassa del logo, poi, c’è la scritta ‘Io Amo (con due cuoricini tricolori al posto delle lettere ‘o’) la Cucina italiana candidata a patrimonio Unesco’. Più sotto ancora, i loghi dei ministeri della Cultura e dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste che sostengono la candidatura.

Le critiche. Il logo è stato oggetto delle critiche del quotidiano il Manifesto per la penna di Valentina Porcheddu che ha definito il logo ”un’illustrazione goffa e piuttosto confusionaria (il contrario di ciò che dovrebbe essere un logo), in linea con la grafica banale e stereotipata della campagna “Open to meraviglia” del ministero del Turismo.

La presentazione della candidatura

A tenere a battesimo il logo i ministri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel e l’ad del Poligrafico Francesco Soro. Presente anche il ministro dell’ Interno Matteo Piantedosi.

La candidatura, promossa dall’Accademia italiana della Cucina, dalla Fondazione Casa Artusi e dalla rivista ‘La Cucina italiana’, è sostenuta dal Governo attraverso i ministeri dell’Agricoltura e della Cultura, che l’hanno lanciata lo scorso 23 marzo. Non casuale la scelta del parco archeologico di Pompei, dove affreschi e ritrovamenti offrono tra le testimonianze più antiche della storia della cucina italiana, e soprattutto delle sue tradizioni e della sua cultura.

Patrimonio Unesco, il governo candida la Cucina Italiana

La procedura di valutazione dovrebbe concludersi entro dicembre 2025. Leggere su Gustoh24

Luciano Pignataro, Maddalena Fossati Dondero e Alfonso Pecoraro Scanio

Da #PizzaUnesco alla nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco”

A Napoli, nell’ambito del Napoli Pizza Village, si è svolto l’incontro-seminario “Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco alla nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco”, promosso da Fondazione UniVerdeCaputo – Napoli Pizza Village e dai Corsi di Laurea in Hospitality Management e Scienze Gastronomiche Mediterranee dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con i Media Partners: AskanewsItalpressLa Cucina ItalianaOpera2030TeleAmbienteCanale21GustoH24.

Alfonso Pecoraro Scanio, (Presidente della Fondazione UniVerde, promotore della campagna mondiale #PizzaUnesco e docente in Turismo enogastronomico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II) ha detto: “La Fondazione UniVerde ha avuto il grande merito di far dialogare tante realtà, anche molto diverse e rivali tra loro, per costruire il più imponente movimento d’opinione nella storia delle candidature al Patrimonio Culturale Immateriale, con oltre 2 milioni di sottoscrizioni da oltre 100 Paesi del mondo, a sostegno dell’iscrizione dell’elemento “Arte del Pizzaiuolo Napoletano. Come avvenuto nel 2017 per #PizzaUnesco, oggi anche quale referente di uno degli organismi preposti alla salvaguardia dell’elemento “Arte del pizzaiuolo napoletano”, mi auguro che la società civile si entusiasmi e colga la grandissima occasione di sostenere la “cultura del cibo” che da sempre contraddistingue l’Italia e rende il nostro Paese crocevia di un Grand Tour enogastronomico unico. Abbiamo il dovere di tutelarla, tramandarla alle future generazioni, difenderne i valori e farli conoscere in tutto il mondo. La best practice della petizione e della campagna mondiali #PizzaUnesco, il sostegno di partners virtuosi, esperti, mondo accademico e Istituzioni sono l’esempio che uniti e con armonia si può realizzare un sogno superando controproducenti antagonismi per amore della nostra cultura”.

All’evento, moderato dal giornalista, scrittore e gastronomo Luciano Pignataro, sono intervenuti: Maddalena Fossati Dondero, direttrice della rivista La Cucina Italiana, Nicola Caputo (Assessore all’Agricoltura presso la Regione Campania), Stefano Vaccari (Direttore Generale del CREA), Rosanna Romano (Direttore Generale per le Politiche Culturali e il Turismo presso la Regione Campania), Gennarino Masiello (Vicepresidente nazionale Coldiretti) e Antonella Brancadoro (Referente della Comunità della “Cerca e cavatura del tartufo”).