Alfonso Pecoraro Scanio: ”il governo non abbandoni ristoranti e bar al collasso. Chiusura prevista fino Maggio a prescindere da contagi sembra assurda. Se lo avesse fatto Conte quanti lo avrebbero attaccato ?”

Si sta distruggendo un intero settore

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde, già ministro  e promotore delle campagne a difesa del Made in Italy si appella al governo dichiarando “Se sarà confermata la proposta di abrogare le zone gialle fino al 30 aprile la conseguenza sarà bloccare ancora ristoranti e bar, un settore già al collasso con ristori inadeguati o inesistenti”. E aggiunge “ bloccare tutti i ristoranti a prescindere dai contagi sembra davvero assurdo. Questo comparto merita una precisa autorità di riferimento nel governo e non competenze confuse e una sottovalutazione gravissima accompagnata da roboanti dichiarazioni di sostegno senza alcun seguito”.

Il video con la dichiarazione di Alfonso Pecoraro Scanio su Italpress

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Fipe scrive a Draghi: “Necessario tornare a lavorare”

Va consentito al settore di contribuire ad una vita più sana del Paese”. È un appello accorato quello lanciato da Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Mario Draghi.

La principale associazione di rappresentanza delle imprese della ristorazione e dell’intrattenimento, messe in ginocchio da 160 giorni di chiusure forzate solo nel 2020, si è rivolta questa settimana direttamente al Premier per chiedere un cambio di passo e una prospettiva certa e ravvicinata di riapertura. Alle 22mila imprese già scomparse, con 243mila posti di lavoro persi, sono infatti destinati a sommarsi i danni prodotti dall’ennesima festività, quella pasquale, senza ristoranti. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Fipe, la zona rossa a Pasqua provocherà un danno da 350 milioni di euro, mentre lo stop di Pasquetta causerà un ulteriore danno da 230 milioni.

Di fronte a questi numeri, FIPE ha sottolineato come ristori, indennizzi, moratorie, sostegno alla liquidità, ammortizzatori sociali e sgravi fiscali in misura adeguata e in modalità urgente risultano dunque necessari per l’economia del Paese. Però non sono sufficienti per ripartire: ecco perché la Federazione torna a chiedere al Premier, nonostante l’annuncio di oggi per cui fino a fine aprile le regioni resteranno rosse o arancioni, la possibilità di rimanere aperti, anche in considerazione del parere del CTS, distinguendo le attività che possono garantire maggiore sicurezza e il necessario distanziamento grazie alla disponibilità di spazi. Perché non consentire, seppur con protocolli di sicurezza rafforzati, il servizio serale nelle regioni in area gialla e il servizio fino alle 18.00 nelle regioni in area arancione?

La domanda rimane aperta. FIPE si augura che la risposta arrivi celermente a tutela degli imprenditori del settore, nel rispetto della loro storia e del contributo che possono ancora dare a questo Paese.