Cresce il valore dell’agricoltura Made in Tuscany (+17% su base annua), e sale l’export della prima regione d’Italia per prodotti IG e incidenza di superficie biologica (37%): anniversari, numeri e assaggi al centro della giornata conclusiva di Buy Food Toscana, vetrina internazionale dei prodotti agroalimentari a indicazione geografica che ogni anno attrae buyer da tutto il mondo per allacciare rapporti commerciali direttamente con i produttori di eccellenze toscani.

La quinta edizione (26 e 27 ottobre 2023) ha portato al Palazzo degli Affari di Firenze circa 68 produttori certificati DOP, IGP, Agriqualità, Prodotti di Montagna, Biologico e PAT e più di 50 compratori interessati.

Oggi la Tavola Rotonda al Palazzo degli Affari di Firenze con la partecipazione di Stefania Saccardi, vicepresidente e assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana, Roberto Scalacci, direttore Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Toscana, Massimo Manetti, presidente di PromoFirenze e Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana. 

Anche l’On. Paolo De Castro, membro effettivo della Commissione per Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo, ha voluto essere presente con un video messaggio. A illustrare il report sull’economia DOP e IGP della Toscana Fabio del Bravo, Dirigente della Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di ISMEA.

Eugenio Giani e Stefania Saccardi: “BuyFood Toscana, vetrina e strumento di promozione eccezionale

BuyFood Toscana – ha detto il presidente Eugenio Giani continua ad attrarre numeri crescenti di produttori agroalimentari edizione dopo edizione e i risultati ottenuti fino ad oggi ci riempiono di soddisfazione. E’ questo un format che la Regione, insieme a Camera di commercio e Fondazione Sistema Toscana, ha varato ormai cinque anni fa e si conferma valido e capace di promuovere al meglio la filiera alimentare toscana e la Toscana tutta agli occhi dei buyer stranieri e della stampa nazionale e internazionale”.

Ci auguriamo – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi che questa quinta edizione abbia i risultati dello scorso anno in cui il 57% dei contatti si sono trasformati in contratti. Un dato significativo che dimostra che BuyFood Toscana non è una passerella, ma uno strumento concreto e efficace offerto alle nostre aziende, anche e soprattutto quelle che fanno prodotti di nicchia che non è facile far conoscere. Ecco allora che con questa manifestazione arriva l’opportunità di incontrarsi con il mercato internazionale. Ci sono zone della nostra regione – quella Toscana diffusa cui ama fare riferimento il presidente Giani – che si caratterizzano spesso per una produzione agroalimentare di qualità e promuovere questi prodotti vuol dire promuovere i nostri valori, la nostre tradizioni, la storia, in una parola promuovere il territorio”.

Siamo molto contenti dei numeri e dei risultati anche di questa edizione di BuyFood, così come per l’edizione scorsa – ha detto Massimo Manetti, presidente di PromoFirenze, azienda speciale della Camera di commercio -.In due giorni abbiamo 550 incontri agendati e 3.500 food tasting e siamo in grado di affermare che la soddisfazione da parte dei produttori è dell’86% mentre da parte dei buyer stranieri arriva addirittura al 93%”.

Fondazione Sistema Toscana racconta l’agroalimentare della Toscana attraverso i social e il web a partire da intoscana.it, il Portale della Regione, da Visittuscany, il sito ufficiale del turismo e grazie a sito e social di Vetrina Toscana – ha detto Francesco Palumbo, direttore Fondazione Sistema Toscana – Un racconto fatto di territori, di piccole e piccolissime imprese, che passa anche dalla comunicazione delle singole iniziative al fianco della Regione Toscana, come Buyfood, Buywine e le Selezione degli Oli di Toscana. Nella nostra regione, infatti, non c’è territorio che non possa vantare una DOP o una IGP. Il nostro è un racconto capillare, di famiglie, di vite ma anche di tecnologia avanzata perchè l’agricoltura toscana utilizza i più innovativi sistemi di coltivazione. Uno storytelling che si avvale di una finestra di eccezione grazie a Visittuscany, portale con oltre 45 milioni di visitatori – in 5 lingue oltre al canale sulla cinese WeChat – che raccoglie le preferenze dei tuscany lovers del mondo, attraverso un ampio ventaglio di esperienze che rendono la Toscana così attrattiva. Fondazione si occupa anche dei press tour che portano ogni anno numerosi giornalisti italiani e stranieri alla scoperta dei territori sede di produzione e coltivazione dei prodotti enogastronomici di eccellenza”.

La Toscana conferma l’attenzione verso le produzioni certificate: la regione è prima per numero di riconoscimenti, con 90 prodotti DOP e IGP tra food&wine: 32 prodotti alimentari e 58 vini. Tra le novità il riconoscimento della nuova denominazione Ciliegia di Lari Igp (ad agosto 2023), la nascita del Consorzio per la Tutela dei Cantuccini Toscani Igp (nel mese di settembre) e l’ufficializzazione di tre nuovi distretti bio (Montalbano, Chianti e Maremma), che sommati ai tre preesistenti (distretti di Fiesole, Val di Cecina e Calenzano) portano il numero complessivo a cinque, confermando la propensione per le produzioni biologiche.

La parola a Stefano Mengoli presidente del Consorzio tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP (Foto Raffaele D’Angelo)

Secondo la ricerca ISMEA presentata in occasione di Buy Food Toscana, la regione vanta una superficie agricola coltivata pari a 612.576 ettari, destinata principalmente alle coltivazioni foraggere, seguite dai cereali, dalle olive da tavola e da olio e dalla vite da vino. Il valore della produzione raggiunge nel 2022 i 3,6 miliardi di euro (+17%). Crescono anche le attività secondarie di oltre il 25%, oltre la media nazionale. Il vino è il comparto decisamente più rilevante in termini di valore, seguito nell’ordine dal frumento duro, carni avicole, latte ovicaprino, carni suine e olio.

Al netto della superficie destinata a vigneti, la superficie agricola impiegata per le produzioni DOP e IGP alimentari rappresenta il 14% di quella totale regionale rimanente e il 30% se rapportata alla superficie regionale dei settori propri delle IG. La Toscana delle DOP IGP alimentari ha un valore, nel 2021, pari a 1.361 milioni di euro (+18,6% su base annua) grazie al lavoro di 17.777 operatori e rappresenta il 30% del valore agroalimentare regionale (mentre a livello nazionale il valore alla produzione DOP IGP ha un peso del 21% sull’agroalimentare totale) e circa il 79% del valore IG del Centro Italia. Siena si afferma come prima provincia della regione, seguita da Firenze e Grosseto, e si colloca anche tra le prime 10 province italiane per impatto economico dei prodotti a IG.

La Toscana è la prima regione per valore alla produzione di olio IG, seguita dalla Puglia e dalla Sicilia, con una quota del 32% sul valore nazionale del comparto, grazie al valore generato dall’olio Toscano Igp. Con 28 mln di euro di valore alla produzione l’olio Toscano IGP rientra nella rosa dei prodotti che hanno il maggior peso nel contribuire alla produzione regionale assieme ai Cantucci Toscani IGP (37 mln di euro), il Prosciutto Toscano DOP (33 mln di euro), il Pecorino Toscano DOP (32 mln di euro), il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale (17 mln di euro) e la Finocchiona IGP (13 mln di euro). Questi prodotti rappresentano il 90% della produzione regionale. Curiosità: segue a grande distanza il Lardo di Colonnata IGP con 3,2 milioni di valore alla produzione, ad eccezione dei primi 13 prodotti IG in “classifica”, tutte le altre denominazioni hanno un valore inferiore a 1 milione di euro.

A fronte di un export complessivo del settore agroalimentare pari a circa 3 miliardi euro, le esportazioni di food delle IG toscane raggiunge quota 91 milioni nel 2021 con una crescita del +34% su base annua e oltre il 70% dal 2017. Le IG che trainano l’export sono l’Olio Toscano IGP, il Prosciutto Toscano DOP e i Cantucci Toscani IGP, per un totale complessivo pari all’86%. I principali mercati europei di destinazione delle denominazioni risultano essere la Germania e i Paesi Bassi, mentre a livello extra-UE principalmente USA, Regno Unito, Canada e Giappone.