Oggi è la festa dei lavoratori, il giorno giusto per ammettere che dopo una vita perennemente in apnea non è stato facile staccare la spina per voi cuochi, camerieri e addetti all’ospitalità.
Ma sappiamo anche che dopo un anno di blackout rimettere tutto in moto sarà ancora più difficile.
Riprendere quel ritmo, quella manualità ma soprattutto quella tempra psicologica sembrerà impossibile, soprattutto all’inizio, ma ce la farete. Tornerete ad essere i sacerdoti-bestemmiatori della vostra religione satanica, tornerete dalle 12 alle 16 ore al giorno ad amare corporalmente la vostra benedetta maledizione.
Eppure, questa annata terribile, surreale, assolutamente inedita per chi nell’ultimo secolo ha svolto il vostro mestiere, ha fatto nascere in voi maggiori consapevolezze: voi valete!
Lontano dai fornelli, voi chef avete delle vite che valgono un sacco
Anche lontano dai fornelli, voi avete delle vite che valgono un sacco e che nessuna guida potrà recensire mai. So che può sembrare quasi oltraggioso dirlo in questo momento, ma siete cresciuti molto restando lontano da hotel e ristoranti.
Vi siete riappropriati dei vostri tempi e spazi, avete studiato, coltivato degli hobby, avete finalmente conosciuto le vostre famiglie. Avete (soprattutto) conosciuto meglio voi stessi.
Nella speranza che quanto prima si possa tornare a fare ciò che amate, magari apportando quelle migliorie etiche e umane che avete conquistato durante quest’annata cosi dura, vi abbraccio tutti, amici miei.