Lo «scettro del re» (dei prezzi), che piace anche alla Cina

Settanta euro per un cono gelato. Prezzi folli dell’estate 2023 o materie prime d’elezione? Nel caso dello «scettro del re» della gelateria Mokambo a Ruvo di Puglia, nel Barese, il dolce dell’estate è un bene di lusso. Ma, a sentire il palato dei clienti e le papille gustative dei più noti food blogger e influencer di Puglia e non (da Baffetto Food a Marco Togni, venuto apposta dalla Cina con un jet privato), provare questo gelato è una vera e propria «esperienza gastronomica». Da Mokambo si può assistere alla preparazione del gelato per mano degli chef e conoscere perché il costo è pari a 500 euro al chilo.

Esperienza a porte chiuse 

«È un’esperienza a porte chiuse, con un costo di 70 euro a persona. Viene preparato con lo zafferano più pregiato al mondo, proveniente da Mashhad, città dell’Iran, messo in infusione per tre giorni. Poi avviene la mantecazione. Alla fine, c’è il rito della creazione dello “scettro del re”», spiega Vincenzo Paparella, 38 anni, marketing manager del locale. E, rispetto al prezzo «salato», dice: «Noi abbiamo un prezzo alto dovuto alle materie prime di qualità».

Per i gelati «normali», invece, a Mokambo il costo è di 5 euro. «Lo scorso anno, prima della guerra degli scontrini, abbiamo portato il gelato da 4 a 5 euro – continua -. La gente non si è lamentata, perché conosce la qualità del nostro prodotto». A confermarlo, oltre alle recensioni quasi tutte a cinque stelle, ci sono anche le decine di clienti che ogni giorno affollano il locale. C’è chi, infatti, da ogni città d’Italia si muove per raggiungere questo angolo della Puglia: «Non esiste solo il prezzo. C’è l’esperienza di degustazione e felicità, attraverso cui si vede con i propri occhi quello che è stato creato. Eravamo in vacanza in questa regione e abbiamo fatto una deviazione di quasi un’ora di macchina per assaggiarlo», racconta una cliente arrivata a Ruvo direttamente da Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna.

Tra ingredienti essenziali e sapori autentici, non solo si potrà assistere alla preparazione, ma anche conoscere il dietro le quinte del Mokambo, gelateria nata nel 2015, quando Vincenzo e sua sorella hanno ritrovato un vecchio libro di ricette appartenente al nonno. «Dopo questa scoperta – racconta – abbiamo deciso di aprire il locale nel 2016. Ma noi siamo la quarta generazione. Mio padre aveva un bar con lo stesso nome, aperto negli anni Sessanta e chiuso nel 1998. Da allora non abbiamo più prodotto gelati finché non abbiamo scoperto questo libro, un patrimonio che non sapevamo di possedere». Da qui, quindi, l’inizio di una nuova vita con l’apertura di una gelateria diversa da tutte le altre. «Il motivo della differenza? Gli ingredienti – conclude -. Siamo i custodi della ricetta del 1840 tramandata da zio Luigi Marseglia a nonno Vincenzo: nessun preparato industriale, niente prodotti surgelati, niente additivi, grassi ed emulsionanti; solo ingredienti naturali, lavorati a mano e certificati».
È con queste premesse che viene stilato anche il listino delle «experience» al Mokambo: con 67 euro si può creare, insieme a esperti, il vero gelato artigianale del 1840; con 87 euro alla creazione del gelato viene abbinata una degustazione olfattiva e sensoriale della selezione delle fave di cacao presenti in gelateria; con 157 euro, infine, si ottiene anche il fortunato plus dello «scettro del re».

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno di Rosarianna Romano