Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto (24 ottobre 2023) un accordo sulla riforma del sistema delle indicazioni geografiche per i vini, le bevande spiritose e i prodotti agroalimentari
L’ approvazione definitiva è prevista tra gennaio e febbraio 2024
Nome del produttore sulle etichette delle Dop-Igp e norme per evitare in futuro casi tipo il croato Prosek con l’imitazione di una denominazione già registrata: sono alcune delle novità della riforma delle regole di tutela prodotti Dop e Igp su cui le istituzioni europee hanno raggiunto un’intesa dopo lunghe trattative.
L’accordo prevede anche schemi comuni per le dichiarazioni di sostenibilità, più poteri ai consorzi di produttori, rafforzamento della protezione sui canali digitali, anche per i nomi dei domini, e quando un prodotto a indicazione geografica viene usato come ingrediente di un alimento trasformato.
«I prodotti a indicazione geografica sono strumenti potenti per i produttori europei, e aumentano il valore aggiunto per gli agricoltori, i trasformatori e i distributori», ha sottolineato il commissario Ue all’agricoltura, Janusz Wojciechowski, ricordando che «l’Italia è leader per numero di registrazioni».
Nicola Bertinelli – Presidente Consorzio di tutela Parmigiano Reggiano DOP
“Salutiamo con grande favore il via libera al nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che rafforza ulteriormente il ruolo dei Consorzi, la protezione di DOP e IGP e la trasparenza verso i consumatori, rappresentando un risultato importante per il sistema delle Indicazioni Geografiche. Ricordiamo che già nel 2008 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva stabilito che solo il formaggio Parmigiano Reggiano DOP potesse essere venduto con la denominazione Parmesan all’interno dell’UE. Tuttavia, si tratta di una normativa che non vale a livello globale e che apre la porta a usi non corretti del nome per formaggi prodotti in altri Paesi. Stimiamo che il giro d’affari del falso Parmesan fuori dall’UE sia di 2 miliardi di euro, circa 200.000 tonnellate di prodotto, ossia oltre 3 volte il volume del Parmigiano Reggiano esportato. Per questa ragione, auspichiamo che questo importantissimo accordo sia il primo passo in un percorso di rafforzamento degli strumenti per la promozione e la tutela delle IG in tutto il mondo”.
Gian Marco Centinaio: due vittorie in due giorni per l’agrifood italiano
“L’Italia fa segnare due vittorie in due giorni in Europa per ciò che riguarda la tutela e la promozione dei nostri prodotti agroalimentari. Dopo l’accordo raggiunto da Consiglio e Parlamento Ue sul regolamento e la protezione delle Ig, gli Stati membri fermano il tentativo della Commissione di escludere vino, carni rosse e salumi dalla politica di promozione dei prodotti agricoli europei”. Lo afferma il vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, Gian Marco Centinaio.
Centinaio infine precisa che “ora finalmente l’Europa sembra voler iniziare a tutelare le produzioni di qualità e le eccellenze dei territori, anziché inseguire inutili crociate. È la strada che la Lega ha sempre sostenuto e che continuerà a portare avanti con convinzione, per sostenere la filiera agroalimentare italiana e proteggere realmente la salute dei cittadini da alimenti sintetici e copie di scarsa qualità”.
Il commento del relatore Paolo De Castro
Tra le tutela prodotti Dop-Igp, anche l’eliminazione delle lacune che negli anni scorsi hanno generato i clamorosi casi di imitazione dei prodotti italiani, dell’aceto balsamico sloveno o cipriota, o del vino Prosek croato. Casi come questi «non potranno ripetersi in futuro – ha spiegato il relatore per l’Europarlamento, Paolo De Castro (Pd) -. Noi abbiamo risolto la questione dal punto di vista legislativo, scongiurando un “Italian sounding” fatto nei confini dell’Ue, ma il regolamento non è retroattivo». Quindi per i casi ancora aperti, ha aggiunto De Castro, la decisione resta nelle mani della Commissione, «che ci auguriamo prenderà in considerazione l’accordo politico appena raggiunto con i co-legislatori e il suo valore».
L’Ue conta ormai oltre 3.600 prodotti nel suo registro della qualità, un sistema che ha continuato a crescere costantemente dagli anni Novanta, all’inizio della globalizzazione, quando fu pensato dall’Ue per tutelare il saper fare agricolo europeo. Da allora è diventato anche uno strumento “d’attacco”, nella penetrazione in altri mercati.
«Il sistema di tutela prodotti Dop-Igp, ad alto valore aggiunto, è uno dei motivi per cui abbiamo un surplus negli scambi agroalimentari», ha sottolineato Wojciechowski. Un valore, quello del riconoscimento nei Paesi terzi, «fondamentale» ha sottolineato il ministro dell’agricoltura spagnolo, Luis Planas, presidente di turno del Consiglio agricoltura.
«Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso “Made in Italy” alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro» ha commentato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, azione di tutela che va rafforzata a vantaggio di tutta l’economia nazionale.
I dettagli dell’accordo
Il nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche dell’UE per i vini, le bevande spiritose e i prodotti agricoli rafforzerà e migliorerà il sistema attuale:
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introducendo un quadro giuridico unico e procedure di registrazione abbreviate e semplificate: le diverse norme sulle procedure e la protezione delle indicazioni geografiche per i tre settori (prodotti alimentari, vini e bevande spiritose) sono riunite in un’unica procedura di registrazione semplificata per i richiedenti dell’UE e dei paesi terzi. Il quadro giuridico più lineare, con tempi di registrazione più brevi, dovrebbe aumentare l’attrattiva dei regimi per i produttori, specialmente nei paesi con meno indicazioni geografiche;
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aumentando la protezione delle indicazioni geografiche utilizzate come ingredienti e vendute online: le nuove disposizioni accresceranno la protezione delle indicazioni geografiche utilizzate come ingredienti in prodotti trasformati e dei prodotti a indicazione geografica venduti online. Il nuovo regolamento proteggerà i nomi delle indicazioni geografiche anche nel sistema dei nomi di dominio, obbligando gli Stati membri a bloccare sul proprio territorio i nomi dei domini che potrebbero essere in conflitto l’indicazione geografica;
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riconoscendo le pratiche sostenibili: i produttori potranno valorizzare le azioni relative alla sostenibilità ambientale, economica o sociale, compreso il benessere degli animali. Il testo concordato dai colegislatori prevede un elenco non esaustivo di pratiche sostenibili per incentivare i produttori. Ciò contribuirà a proteggere meglio le risorse naturali e le economie rurali, a garantire le varietà vegetali e le razze animali locali, a preservare il paesaggio della zona di produzione e a migliorare il benessere degli animali. Le associazioni di produttori potranno decidere di rendere obbligatorie alcune pratiche sostenibili per i propri prodotti, che, in questo caso, dovranno essere inserite nel disciplinare di produzione. Inoltre i produttori potranno redigere, su base volontaria, una relazione sulla sostenibilità che sarà pubblicata dalla Commissione europea;
- conferendo più poteri alle associazioni di produttori: le nuove misure stabiliranno un sistema volontario di associazioni di produttori riconosciute di indicazioni geografiche, che dovrà essere istituito dagli Stati membri. Per aumentare l’attrattività del sistema, le associazioni avranno la facoltà di gestire, applicare e sviluppare le proprie indicazioni geografiche per rafforzare la propria posizione nella catena del valore.
L’applicazione delle indicazioni geografiche resta di competenza degli Stati membri e comprende il controllo dell’uso corretto dei termini registrati e la lotta contro le frodi nella produzione, nella vendita e nell’uso delle indicazioni geografiche. L’iscrizione, la modifica e la cancellazione di tutte le registrazioni continueranno a essere di competenza della Commissione.
Da Origin Italia
INGREDIENTI NEI PRODOTTI TRASFORMATI
L’articolo 28 definisce e incrementa la protezione delle IG utilizzate come ingredienti, per cui il Sistema italiano prevede già l’autorizzazione preventiva da parte dei Consorzi di tutela per usare il nome delle IG nella denominazione dei prodotti trasformati.
- Obbligo per i trasformatori di indicare in etichetta la percentuale di prodotto IG utilizzato all’interno del prodotto trasformato
- Necessario un utilizzo dell’ingrediente IG sufficiente a caratterizzare il prodotto trasformato
- Divieto di utilizzare prodotti comparabili alla IG
- Obbligo per i trasformatori di informare per iscritto i Gruppi di produttori riconosciuti in merito all’utilizzo della IG
- I trasformatori devono attendere un avviso di ricevimento scritto del Gruppo di produttori riconosciuto che potrà contenere indicazioni sul corretto utilizzo della IG
- Possibilità per gli Stati membri di rafforzare le disposizioni in materia prevedendo una procedura autorizzativa a livello nazionale
SEMPLIFICAZIONE
I Consorzi di tutela da tempo necessitano di procedure efficaci e rapide per garantire il corretto svolgimento delle loro attività e un più facile processo di adattamento ai cambiamenti . Inoltre, è stato evitato il pericolo derivante dal possibile coinvolgimento in tali procedure dell’EUIPO.
- Tempistiche dell’esame delle richieste di registrazione e modifica dei disciplinari di produzione ridotte a 6 mesi, estendibili di ulteriori 5 solo in caso di richieste incomplete e necessità di presentare ulteriori informazioni
- Modifiche dei disciplinari di produzione di competenza unionale soltanto se comportano effetti reali sul mercato unico
- Possibilità per i prodotti DOP di derogare temporaneamente la quota minima di mangimi provenienti dall’areale di produzione in caso di emergenze climatiche, economiche o geopolitiche e rientrante tra le modifiche del disciplinare di competenza nazionale
- Nessun coinvolgimento dell’EUIPO nella gestione delle procedure relative ai disciplinari di produzione
- Possibilità per l’EUIPO di fornire un supporto consultivo su questioni amministrative, contribuire alla promozione e alla tutela delle IG, in particolare attraverso lo sviluppo del registro europeo on-line delle IG
SOSTENIBILITÀ
Il tema delicato e fondamentale della sostenibilità considera i prodotti DOP IGP nella loro natura, confermandoli sostenibili di per sé sotto diversi profili. Legata al concetto di sostenibilità anche la trasparenza verso il consumatore.
- Sostenibilità considerata sotto il profilo ambientale, sociale, economico e del benessere degli animali
- Possibilità per i Consorzi di tutela di redigere il rapporto di sostenibilità per comunicare ai consumatori l’impegno dei produttori in termini di sostenibilità
- Eliminata la possibilità per la Commissione Europea di definire tramite atti delegati le norme di sostenibilità
- Obbligo di indicare sull’etichetta il nome del produttore
Prossimi passi
Proseguiranno i lavori tecnici volti a completare il testo giuridico conformemente all’accordo provvisorio. Una volta messo a punto, il testo sarà presentato, per approvazione, ai rappresentanti degli Stati membri in seno al comitato speciale Agricoltura (CSA). Fatta salva la messa a punto da parte dei giuristi-linguisti, il regolamento dovrà quindi essere formalmente adottato dal Parlamento e dal Consiglio prima di poter essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrare in vigore.
L’ approvazione definitiva è prevista tra gennaio e febbraio 2024.