Bloccata la scelta del Caffè espresso il prossimo anno sarà la volta del canto lirico

La baguette, emblema francese nel mondo, acquistata ogni giorno da 12 milioni di consumatori. con la sua crosta croccante e la mollica morbida, è stata inserita nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.

Mercoledì il presidente francese Emmanuel Macron ha celebrato il riconoscimento scrivendo su Twitter che la baguette è «250 grammi di magia e perfezione nelle nostre vite quotidiane» e «uno stile di vita tutto francese». Audrey Azoulay, direttrice generale dell’UNESCO, ha osservato che anche un’abitudine alimentare come la baguette «può costituire un patrimonio a tutti gli effetti», che aiuta le persone «a creare una società».

Questo è un riconoscimento per la comunità degli artigiani fornai e pasticceri”, ha scritto il presidente della Confederazione nazionale dei panifici-pasticceri francesi, Dominique Anract.

Ad essere valorizzate dall’organizzazione mondiale, che onora soprattutto le tradizioni da salvaguardare piuttosto che i prodotti stessi, sono state più che altro le competenze artigianali e la cultura legate al simbolo della baguette. La decisione non onora solo il pane, ma riconosce il “savoir-faire dei panettieri artigianali” e il “rituale quotidiano”, ha spiegato la direttrice generale dell’Unesco, Audrey AzoulayÈ importante che queste conoscenze artigianali e queste pratiche sociali possano continuare a esistere in futuro”, ha aggiunto Azoulay, ex ministra della Cultura francese.

Oggi con un nuovo status, alla baguette artigianale viene dedicata una giornata dal governo francese, chiamata “Giornata del forno aperto”, per avvicinare di più i francesi al loro patrimonio e contrastare il declino del numero di panetterie tradizionali. Dopo che il ministero della Cultura francese ha lanciato l’avvertimento di un “continuo declino” del numero di panetterie tradizionali, con circa 400 che hanno chiuso ogni anno nell’ultimo mezzo secolo, gli esperti Unesco riunitisi in Marocco hanno deciso che il croccante ambasciatore della panificazione francese merita il riconoscimento dell’Onu.

Il problema, secondo gli osservatori, è che spesso la qualità è scarsa. A gennaio la catena di supermercati francese Leclerc era stata criticata dai panettieri e dagli agricoltori tradizionali per la sua tanto pubblicizzata baguette da 29 centesimi, accusata di sacrificare la qualità della famosa pagnotta da 65 centimetri. Una baguette costa normalmente poco più di 90 centesimi di euro ed è considerata da alcuni come un indice della salute dell’economia francese.

Nonostante il declino registrato, sono comunque 67 milioni i francesi che continuano ad essere voraci consumatori di baguette. L’Osservatorio del pane francese, una venerabile istituzione che segue da vicino le fortune del prodotto, rileva che i francesi consumano 320 baguette al secondo: si tratta di una media di mezza baguette a persona al giorno e di 10 miliardi all’anno.

Sebbene sembri la quintessenza del prodotto francese, si dice che la baguette sia stata inventata dal panettiere viennese August Zang nel 1839. Zang mise a punto il forno a vapore francese, rendendo possibile la produzione di pane con una crosta friabile e un interno soffice. L’apice del prodotto si raggiunse solo negli anni ’20 del Novecento, con l’avvento di una legge francese che impediva ai panettieri di lavorare prima delle 4 del mattino: la forma lunga e sottile della baguette consentiva di produrla più rapidamente delle altre forme di pane, quindi era l’unico tipo che i panettieri potevano preparare in tempo per la colazione.

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Alfonso Pecoraro Scanio festeggia con i pizzaiuoli napoletani l’anniversario del riconoscimento Unesco

Nel 2017 arrivò la bella notizia: l’Arte dei pizzaiuoli è stata proclamata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Una grande conquista per un prodotto che, secondo ultimi dati rilevati dal Centro Studi Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) su dati di Infocamere e Infoimprese, la produzione giornaliera in tutto il Paese è di 8 milioni di pizze, e il fatturato annuo del settore è di 15 miliardi di euro per un movimento economico che supera complessivamente i 30 miliardi.

Ora mentre chi puntava sul Caffè espresso per il 2023 dovrà ancora aspettare  avanza, sempre per il 2023, il canto lirico.

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