Aumento dei prezzi delle materie prime e quello dell’energia: per le imprese che muovono le merci su strada in tutta Italia (l’80 per cento dei prodotti viaggia sui tir) la situazione si sta facendo “insostenibile”. Blocchi spontanei e trattative tra associazioni e governo. Se si ferma la logistica il rischio è non avere merci a sufficienza per la grande distribuzione

A lanciare l’allarme è Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare.

Un’altra scure si sta abbattendo sulle industrie alimentari. Dopo il caro bollette, i prezzi dell’energia elettrica sono addirittura quadruplicati – ricorda Vacondio – e gli aumenti delle materie prime, grano, mais e soia in primis, si aggiunge ora la questione del blocco dei trasporti, una notizia che rischia di complicare ancora di più la situazione di molte aziende alimentari”.

La conseguenza di questi blocchi potrebbe essere molto seria: se non si trova un accordo tra i trasportatori e il governo, il pericolo è che la materia prima non arrivi più alle aziende alimentari che devono lavorarla e che, quindi, torni la paura degli scaffali vuoti nei supermercati. È necessario – spiega – che i blocchi lascino passare chi trasporta i prodotti alimentari deperibili e indispensabili per alimentare le famiglie”.

Non è un problema secondario o da sottovalutare: occorre intervenire nei tempi giusti per scongiurare ulteriori preoccupazioni. Tanto più – conclude il presidente di Federalimentare – che questa difficoltà cade in un momento già drammatico per tutte le aziende alimentari”.

Preoccupata l’associazione Industriali mugnai d’Italia

Italmopa, l’associazione industriali mugnai d’Italia, non delinea uno scenario incoraggiante: le proteste nell’autotrasporto starebbero seriamente minacciando l’operatività delle filiere nazionali di pasta e pane. Secondo Emilio Ferrari, presidente di Italmopa, “le iniziative degli autotrasportatori stanno determinando il fermo produttivo di numerosi impianti molitori che operano nelle regioni in cui è attiva la protesta. Regioni peraltro particolarmente significative, a livello nazionale, nella produzione sia di frumento duro, sia di semole di frumento duro destinate alla produzione di un prodotto simbolo della nostra dieta quotidiana: la pasta”.

 

“Giuste le proteste ma no a danni per produttori e consumatori”

“Giuste” le proteste degli autotrasportatori “ma no a danni per produttori e consumatori”. Lo afferma Assoutenti, commentando i blocchi che si stanno registrando oggi su alcune tratte autostradali a causa dello sciopero dei camionisti.

Il caro-benzina è un dramma che riguarda tutti, a partire dai consumatori che pagano due volte i rincari dei listini alla pompa, prima attraverso i costi di rifornimento di carburante, poi con i prezzi al dettaglio che salgono per effetto dei maggiori costi di trasporto – spiega il presidente Furio Truzzi – La protesta degli autotrasportatori, giusta nelle intenzioni, finisce tuttavia per danneggiare sia i produttori, sia i consumatori, portando ad un ulteriore incremento dei prezzi a causa della riduzione dei prodotti che non arriveranno in questi giorni nei negozi e nei supermercati. Non è il momento di forme di lotta divisive e dannose, ma è il momento di unirsi per spingere il Governo a non rimanere a guardare e a intervenire per risolvere una emergenza, quella del caro-benzina, che costa 400 euro annui a famiglia solo per i maggiori costi di rifornimento”, conclude Truzzi.