Aperto in Italia il tavolo compartecipato per la stesura del Piano d’azione nazionale
FederBio esprime soddisfazione per l’approvazione all’unanimità della proposta di risoluzione sul piano d’azione dell’Ue per l’agricoltura biologica avvenuta presso la Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (COMAGRI).
Il documento, che dovrà essere votato dal Parlamento europeo in sessione plenaria, sostiene “l’obiettivo della strategia Farm to Fork di portare al 25% la superficie agricola dell’Ue ad agricoltura biologica entro il 2030 attraverso lo sviluppo della domanda e dell’offerta“.
La bozza approvata in COMAGRI punta alla transizione globale verso sistemi alimentari sostenibili in cui l’agricoltura biologica è un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici e si sofferma su temi rilevanti, a partire dalla richiesta di incentivi e innovazioni finalizzate a promuovere l’agricoltura biologica nell’Ue, garantendo il supporto agli Stati Membri e agli agricoltori anche attraverso risorse specifiche a sostegno dei percorsi di conversione verso le pratiche biologiche.
Con riferimento al contesto italiano, la Federazione sottolinea, inoltre, la rilevanza dell’apertura del Tavolo compartecipato in agricoltura biologica, presieduto da Francesco Battistoni, sottosegretario al Mipaaf, per l’avvio della stesura del Piano d’azione nazionale per il biologico.
Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio, ha commentato
“E’ fondamentale che in una fase di crisi come quella attuale, l’Europa continui a spingere per la transizione al biologico dei sistemi agricoli e alimentari europei. Ed è altrettanto importante che subito dopo l’approvazione della legge sul bio abbiano preso avvio i lavori del Tavolo tecnico compartecipato che, in coerenza con il Piano d’Azione europeo, si dovrà muovere in tempi rapidi per la definizione del Piano di azione nazionale. Crediamo che oggi sia ancora più importante che le associazioni del bio, che si sono mosse in modo unitario cogliendo l’obiettivo dell’approvazione della Legge lo scorso 2 marzo, possano partecipare attivamente ai lavori, in collaborazione con le associazioni ambientaliste e le organizzazioni agricole, fornendo contributi indispensabili per la definizione di un Piano nazionale in grado di rispondere alle complesse sfide ambientali, sociali e climatiche che ci aspettano nel prossimo futuro”.