Dovrebbe arrivare all’inizio dell’anno, con un Cdm il 5 gennaio, l’estensione del Super Green pass per lavorare

Tutti i provvedimenti presi dal Cdm

Dal 10 gennaio super green pass allargato, questa la scelta dell’ ultimo provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri di mercoledì 29 dicembre il super green pass – che si ottiene con il vaccino o la guarigione – è stato esteso di fatto a tutte le attività, tranne che per i lavoratori e gli studenti universitari che potranno ancora ricorrere al tampone. Dal 10 gennaio per prendere un treno o anche bus o metro, partecipare a fiere e convegni, ma anche mangiare all’aperto, andare in hotel o sciare non basterà più il tampone ma servirà il vaccino o la guarigione.

Rimandato il super green pass al lavoro

Rimandata invece ai primi di gennaio una decisione sull’”arma finale” ossia l’obbligo del super pass per il mondo del lavoro, pubblico e privato. Nel corso della cabina di regia che ha preceduto il Cdm è emersa infatti una divisione all’interno della maggioranza, con Pd e Forza Italia a favore di questa soluzione e Lega e M5s contrarie. Ma il dado sembra ormai tratto. Un consiglio dei ministri potrebbe essere convocato già il 5 gennaio, con all’ordine del giorno l’ulteriore estensione del Super Green pass al mondo del lavoro: il governo, secondo quanto si apprende, sta studiando come procedere, valutando le complessità nei vari settori. In questi giorni continueranno gli approfondimenti tecnici e all’inizio della prossima settimana potrebbero anche essere consultate parti sociali, sindacati e imprese.

Mezzi di trasporto, ristoranti all’aperto, alberghi, fiere

Dal 10 gennaio 2022 fino alla cessazione dello stato di emergenza (allo stato attuale la scadenza è il 31 marzo 2022), si amplia l’uso del Green Pass Rafforzato in zona bianca e gialla a tutte le restanti attività per le quali finora bastava il tampone. Obbligo di vaccinazione (o guarigione) dunque anche per tutti i mezzi di trasporto pubblico (treni, pullman, aerei, tram, metro, bus); alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose (battesimi, comunioni, matrimoni); sagre e fiere; congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di sci; piscine, sport di squadra anche all’aperto (come il calcetto); centri culturali, sociali e ricreativi per le attività all’aperto.

Musei, palestre piscine e parchi divertimento

La stretta ulteriore arriva a pochi giorni da una analoga contenuta nel decreto festività approvato in Cdm il 24 dicembre che ha esteso l’obbligo del super green pass anche in zona bianca e gialla a varie attività per le quali era richiesto finora solo in zona arancione: musei, piscine e centri benessere al chiuso, palestre, centri termali e parchi divertimento, centri culturali e ricreativi al chiuso, sale gioco, sale bingo e casinò.

Cinema, teatri e stadi

Insomma il certificato verde “rafforzato” introdotto a fine novembre (con il decreto 172/2021) e previsto inizialmente solo per entrare in ristoranti e bar al chiuso, teatri, cinema, sale concerto, stadi, feste e cerimonie pubbliche, e discoteche, è stato esteso nel giro di un mese a tutte le attività ricreative e sociali.

Discoteche chiuse e capienze ridotte negli stadi

Con la penalizzazione delle discoteche delle quali è stata decisa nel frattempo la chiusura fino a fine gennaio. Mentre le capienze, secondo il nuovo decreto, sono state ridotte al 50% negli stadi (all’aperto) e al 35% negli impianti sportivi al chiuso.