“La competenza deve restare alla Commissione europea”
La valutazione di un prodotto Dop o Igp deve essere riservata alla Commissione europea e non essere esternalizzata ad altre Agenzie o Uffici dell’Ue.
E’ la presa di posizione, contenuta in un documento che è stato presentato il 21 marzo dal Consiglio agricoltura Ue, di Spagna, Italia e altri 13 Paesi europei sulla proposta di riforma del sistema Dop e Igp, attesa in aprile.
Il documento anticipa quello che potrebbe essere l’aspetto più controverso della riforma. La Commissione europea, infatti, ha indicato di voler delegare la valutazione delle Dop e Igp all’Ufficio europeo dei brevetti.
Contrari i Paesi firmatari, che rivendicano il legame delle DOP e IGP con lo sviluppo dei territori rurali e si sono così espressi:
“Considerato che la grande forza del sistema europeo in materia di qualità dei prodotti agroalimentari, dei vini e dei distillati risiede nel collegamento con la Politica Agricola Comune e nella coerenza e coesione derivate da un unico esame da parte della Commissione Europea dei dossier delle IG. Considerato che è necessario mantenere l’attuale procedura, con una prima valutazione da parte dello Stato membro, seguita dalla valutazione da parte della Commissione Europea, attraverso un esame tecnico agronomico e una valutazione dal punto di vista giuridico come diritto di proprietà intellettuale, e che queste caratteristiche garantiscono l’attuazione di una procedura armonizzata in tutta l’Unione europea. Concordiamo che, all’interno del nuovo quadro normativo, la valutazione finale delle IG da parte della Commissione Europea deve continuare ad essere eseguita presso la DG AGRI, da esperti di politiche agroalimentari, e deve avere una componente agronomico-tecnica e una componente giuridica, mantenendo lo statu quo e senza esternalizzare ad altre Agenzie o Uffici“.
I 15 firmatari sono Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna.
UE: deroghe al Greening per affrontare la crisi alimentare
“L’agricoltura “di guerra” fa a pezzi la nuova Pac”, con questo titolo “Rinnovabili”, il quotiiano della Sostenibilità ambientale, scrive un articolo che la Commissione Europea “alla crisi alimentare scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina fa carta straccia di alcuni capisaldi della strategia Farm to Fork. E accoglie una delle principali richieste dell’agribusiness”. (leggere qui)