Oggi, martedì 29 giugno, a Parma, nella sede di Largo Calamandrei, verrà rinnovato il Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Prosciutto di Parma e sarà nominato il nuovo Presidente dell’organismo di tutela, che raggruppa oggi 140 aziende.

Dopo due mandati consecutivi non potrà più essere rieletto il Presidente uscente Vittorio Capanna.

In mattinata conosceremo il nome del nuovo Presidente, che si troverà ad affrontare la situazione, ci auguriamo positiva, del dopo pandemia. Di una Italia che sta ricominciando a partire, partire davvero.

Il lungo periodo di Covid – 19 ha messo a dura prova il comparto dei salumi, in particolare per le imprese che si rivolgono all’Horeca: il protrarsi della chiusura di questo canale e le difficoltà del banco taglio nella Gdo, in particolare nella prima parte del lockdown, hanno portato a un notevole calo delle vendite e forti ripercussioni sulla produzione.

In questa situazione, anche il Prosciutto di Parma ha risentito di questo clima generale, chiudendo il 2020 con 8.700.000 prosciutti marchiati (-2,2 per cento), mentre le cosce avviate alla produzione sono state 7.800.000 , -10 per cento rispetto al 2019. Le vendite in Italia, nel canale distributivo moderno, sono calate del 5,6 per cento, più contenuto la crisi nel settore export con una diminuzione del 3 per cento, con 2.500.000 prosciutti esportati.

Ora con la riapertura della ristorazione e del settore alberghiero, con la ripartenza generale dei consumi e dell’economia, sarà certamente possibile e auspicabile un recupero e un vero rilancio del Re dei Prosciutti.

In attesa di conoscere i nuovi nomi del Cda e del nuovo presidente del Consorzio, ricordiamo, tra le varie iniziative intraprese dalla presidenza uscente, il progetto, PARSUTT – PARma ham high SUsTainability sTandard.

Una nuova strada di rinnovamento ecosostenibile e di biosicurezza in linea con il Green Deal e la strategia Farm to Fork, messi in campo dalla Commissione Europea.