Nella giornata di venerdì 18 novembre alla Farnesina, presso la Sala delle Conferenze Internazionali, si è svolto l’incontro sulla VII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo dal 14 al 20 novembre 2022.

Gli chef e il ministro Tajani

L’Italia in prima fila per difendere schemi di etichettatura nutrizionale alternativi ai meccanismi di tipo semaforico che penalizzano la Dieta Mediterranea e l’industria tradizionale europea

I lavori  sono stati aperti dal Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese Lorenzo Angeloni. Sono intervenuti, tra gli altri, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio  Tajani, il Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida, il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, il Vice Ministro delle imprese e il Made in Italy Valentino Valentini.

Hanno partecipato qualificati interlocutori della filiera produttiva agro-industriale italiana, tra i quali, Chef della Fic, Federalimentare, Filiera Italia, FIPE, ICE, ENIT e Slow Food.

Il Video

Ecco alcuni  interventi

Il vicepresidente del consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani: dieta mediterranea la migliore tutela della salute dell’uomo. Nutriscore errore colossale, attacca produzioni di qualità

“Questa non è una parata di rappresentanti del governo, l’incontro di oggi vuole indicare come il governo abbia una visione complessiva di come deve essere l’Italia e cosa deve fare l’Italia da qui ai prossimi anni. Una strategia che vede ogni singola parte come componente essenziale di un grande mosaico. Un lavoro d’insieme perché ogni nostra azione si integra con le altre froze del governo, c’è una comune visione del nostro paese.”

“Sostenere la cucina italiana nel mondo significa dare un messaggio politico molto preciso: alimentazione, salute, turismo e presenza in tutti i continenti. Significa avere un’Italia in grado di essere protagonista, in grado di saper esportare i propri prodotti e di saperli elaborare, ma significa anche cucina di qualità che portiamo in giro nel mondo, coi nostri cuochi che sono ambasciatori dell’Italia nel mondo. La dieta mediterranea è importante perché è la migliore tutela della salute dell’uomo. Noi la difendiamo non solo per amor di patria ma perché questo tipo di alimentazione è la più sana e utile per la tutela del nostro corpo.

Difendiamo la qualità del nostro prodotto contro incomprensibili scelte come quella del Nutriscore, che è un colossale errore che fa parte di un attacco alla cucina italiana. È dannoso per la salute dei cittadini e dei consumatori. Siamo favorevoli invece al Nutrinform perché il cittadino deve sapere cosa consuma. Andremo quindi avanti a tutelare la salute dei cittadini. Siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa ed essere manifattura significa avere un comparto di economia reale molto consistente. L’agricoltura fa parte dell’economia reale e determinante del nostro paese e di grande qualità. Abbiamo produzioni di eccellenze ed anche una agro industria di grande qualità, che può rappresentare un fiore all’occhiello delle nostre esportazioni nel mondo.”

Il ministro Masaf Francesco Lollobrigida: Dieta mediterranea patrimonio umanità da difendere contro Nutriscore e cibo sintetico

L’Italia è una nazione piccola ma con grandissime potenzialità, spesso però sfruttate in maniera marginale. Abbiamo aggiunto la dicitura sovranità alimentare al ministero ma non è un concetto nuovo, ci sono tante nazioni che lo hanno già inserito nella propria costituzione e governi che già utilizzano questo termine come in Francia. Vogliamo porre al centro la produzione di qualità attraverso il rispetto del lavoro e all’interno di una filiera che veda il consumatore italiano e internazionale in grado di percepire tutto il valore della dieta mediterranea, che è un patrimonio dell’umanità.”

“Al cibo poi si lega la potenzialità turistica, perché il prodotto italiano all’estero è quello giudicato migliore tra le tante cucine mondiali. Un prodotto che poi garantisce la salute e i dati storici lo confermano, laddove si utilizza una filiera corta e prodotti di qualità. Poi ci sono i dati economici, l’export italiano lo scorso anno ha toccato i 50 mld di euro e quest’anno cresce ancora e arriveremo a 60 mld euro. C’è quindi attenzione per i nostri prodotti, dobbiamo continuare quindi a sviluppare la comunicazione.

Però bisogna anche difendersi –ha affermato il Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida rispetto a modelli che non sposano la valorizzazione e la tutela dei nostri prodotti. Penso al Nutriscore, un semaforo non può fermare le potenzialità benefiche del nostro modello alimentare. La scienza deve condizionare in maniera positiva, serve la giusta informazione e lo si può fare anche con un codice Qr sul prodotto. Ci opporremo invece a quelle politiche che vanno a danno di una nazione piuttosto che ad un’altra, vogliamo tutelare la nostra economia, i nostri produttori e i nostri consumatori. L’italian sounding è una criticità che dobbiamo contrastare e il ministero ha lavorato su questo, cercando di garantire i nostri prodotti anche sulle piattaforme con convenzioni specifiche. Il prodotto italiano deve essere dj qualità e garantito. C’è poi l’attacco dei cibi sintetici e noi come governo siamo assolutamente contrari all’utilizzo di cibo prodotto in laboratorio. Non vogliamo bistecche realizzate attraverso processi chimici dei quali non è garantita la salute, fortemente inquinanti e che desertificano i territori di produzione.”

Il ministro della Salute Orazio Schillaci: Nutriscore piegato alle logiche del marketing, non tutela consumatori. Nel 2023 Osservatorio sulla dieta mediterranea presso la Fao

“Il ministero della salute ha una attenzione costante alle problematiche di una sana ed equilibrata nutrizione. Anche dalla prospettiva della sanità pubblica appare fondamentale indirizzare le strategie politiche verso l’evoluzione del valore del sistema agroalimentare. Per questo ci vogliono strategie di comunicazione che facciano leva sugli effetti nutrizionali di una dieta equilibrata, specialmente in un mondo dove la lotta alle malattie croniche non trasmissibili continua a rappresentare una vera priorità. La settimana della cucina italiana nel mondo fa parte di queste strategie. Le produzioni agricole e agroalimentari, insieme alle tradizioni della cucina italiana, assicurano da un lato la qualità e dall’altro il rispetto di criteri etici e ambientali. La presenza di questi alimenti e la presenza di un modello che si ricollega alla dieta mediterranea –ha detto il ministro della salute Orazio Schillaci-  sono associati ad un miglior profilo nutrizionale e alla minor presenza di patologie correlate alla presenza di micronutrienti. Purtroppo negli ultimi anni si è avuto anche da noi un graduale abbandono del regime dietetico mediterraneo a vantaggio di stili alimentari meno salutari, come confermato da recenti studi condotti dall’Università di Tor Vergata. Ciò ha contribuito alla diffusione dell’obesità, comportando inoltre un aumento della spesa socio sanitaria in Italia e nel mondo. Al fine di contrastare un simile trend è necessario tornare ad attuare politiche nutrizionali basate sui principi di una dieta equilibrata e sostenibile, attraverso la realizzazione e lo sviluppo di programmi che promuovano stili di vita salutari. La dieta mediterranea porta ad un miglioramento delle condizioni di salute della popolazione e comporta anche l’aumento del consumo di prodotti salutari, come quelli ortofrutticoli. Bisogna allora creare una nuova consapevolezza sui valori della dieta mediterranea, in termini nutrizionali, storici, culturali e ambientali.

Il ministero della salute, insieme con la Farnesina, sta portando avanti un progetto, ovvero l’Osservatorio sulla dieta mediterranea presso la Fao e che partirà il prossimo anno, così da costituire un presidio in costante difesa di tutte le diete tradizionali e salutari presso uno snodo multilaterale e strategico.

Fondamentale è fornire informazioni corrette e neutrali al consumatore, contrastando la tendenza ad individuare profili nutrizionali attraverso i sistemi di etichettatura fronte pacco come il Nutriscore. L’etichettatura dovrebbe rappresentare un utile strumento per facilitare le caratteristiche di composizione nutrizionale dell’alimento. Non si devono imporre dei modelli. Per questo il nutrinform battery appare uno strumento molto più adatto, godendo di una oggettività rende più efficace l’etichettatura. Al contrario il Nutriscore rappresentano una azione di semplificazione, caratterizzata da una assenza della componente educativa verso sane abitudini alimentari. Non posso permettere come ministro della salute che uno strumento che nasce per la salute dei cittadini sia piegato alle logiche del marketing.

La ministra del Turismo Daniela Santanchè: La strada è tracciata, offrire scelte turistiche che si basino sulle eccellenze agroalimentari 

“Questa vetrina che oggi c’è sulla cucina italiana è fondamentale perché esportiamo una delle nostre eccellenze più importanti nel mondo, ossia il cibo. Il 17% dei turisti sceglie la propria metà guardando le tappe e l’eccellenza dell’enogastronomia. Siamo assolutamente i primi nel mondo, dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e di quello che facciamo. Dobbiamo essere consapevoli che siamo i più bravi, perché anche sapersi vendere e credere in quello che noi siamo è un elemento fondamentale per la riuscita. Molto spesso invece noi italiani non abbiamo così tanto questo orgoglio della nostra appartenenza e delle nostre capacità. La passione –dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè- non ci manca, quindi crediamoci perché è un elemento che aiuta l’economia.”

“C’è oggi una discontinuità rispetto al passato perché oggi il ministro degli Esteri Tajani ha voluto insieme il ministro dell’agricoltura, della salute, dello sviluppo economico e del turismo perché vogliamo far capire che la nostra visione è condivisa e voluta da tutto il governo. Siamo una squadra e questo può far sì che veramente il turismo, attraverso tutte le sue eccellenze, possa diventare un’industria. Credo nella cucina italiana e nel cibo perché il cibo è meta di turismo ed è una eccellenza. Il 92% delle eccellenze italiane in questo settore vengono prodotte nei piccoli borghi. Gli stranieri che vengono in Italia non comprano più i gadget ma scelgono i prodotti italiani del nostro cibo, coi formaggi, salumi, vini e olio. Su questo dobbiamo puntare. La strada è tracciata, dobbiamo dare scelte turistiche che si basano sulle eccellenze agroalimentari”.

VII Settimana della Cucina Italiana nel mondo: in tutto il mondo dal 14 al 20 novembre

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