Italiani all’estero, un “tesoro” potenziale da 8 miliardi l’anno. Turismo delle radici coinvolge 60 milioni di italiani all’estero. Le notizie

Sbarca a Eataly le Radici della Cucina Italiana

Andrea Canepari, diplomatico attualmente in servizio presso la Direzione Generale per la Promozione del Paese del Ministero degli Affari Esteri a Roma: “Le nostre eccellenze superano i confini”. Leggere su Gustoh24

Il ‘Turismo delle Radici’ presentato agli italiani in Colombia

L’ iniziativa rientra nelle celebrazioni del 2024 come “Anno delle radici italiane nel mondo”: un invito gli italiani residenti all’estero a scoprire i luoghi e le tradizioni delle loro origini. Su Gustoh24

Il ‘Turismo delle Radici’ presentato agli italiani in Colombia

In preparazione per il prossimo anno un evento internazionale di Gustoh24 con gli chef italiani nel mondo

Il 2024 sarà “Anno delle radici italiane”. La decisione del Ministero degli Esteri, del settembre scorso, si è tramutata anche in uno specifico progetto del PNRR che prevede appunto il “turismo delle radici” tra le voci di investimento, creando un’occasione irripetibile per il settore. Gli italiani che risiedono all’estero e i loro discendenti, d’altronde, sono circa 60 milioni: si tratta di una comunità enorme che vuole riscoprire le proprie radici e con un’ottima capacità di spesa (si stima che potrebbero generare una spesa  annua in Italia molto vicina a 8 miliardi di euro).

Di questa vasta comunità l’84% conosce bene l’italiano e 9 su 10 lo parlano in famiglia. L’82% mangia abitualmente cucina italiana.  Solo il 12% non è mai venuto in Italia, 6 su 10 sono venuti o tornati più volte nel corso degli anni. 3 su 10 dedicano al viaggio in Italia 1 o 2 settimane per visitare parenti e luoghi di origine. La maggior parte arriva con la famiglia preferendo i mesi di giugno e settembre. Il 27% prevede di pernottare a casa di parenti e amici, mentre il 35% punta su alberghi e un ulteriore 16% su altri tipi di strutture turistico-ricettive. 2.300 euro per persona il budget che il turista mette a disposizione, che diventano 3.700 per chi si allunga fino a un mese.

Sono questi i dati più significativi emersi da un’analisi di Confcommercio e Swg sulle comunità “italiche” di 8 Paesi (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti) e da uno studio di TRA Consulting sull’impatto del turismo delle radici sull’economia nazionale.

Le ricerche sono state presentate al TTG di Rimini, 60ma edizione, che si è conclusa il 13 ottobre 2023, a margine del convegno “2024 anno delle radici italiane: come prepararsi?”, organizzato da Confcommercio-Confturismo.

Sono numeri impressionanti – ha sottolineato presidente di Confcommercio Carlo Sangalli  che spiegano da soli l’importanza strategica di indirizzare politiche dedicate di attrattività turistica su questo target di mercato”. E il 2024, l’Anno delle Radici italiane promosso dal Ministero degli Affari Esteri, è “l’occasione perfetta per lavorare su questo mercato, anche perché proprio il turismo delle radici potrebbe incoraggiare la nostra offerta turistica ad evolvere in direzioni nuove”, per esempio “rilanciando periodi dell’anno meno scontati e borghi meno conosciuti, terra d’origine di tanti italiani emigrati all’estero”. Ma non solo: “avendo delle motivazioni molto personali, quasi sentimentali – ha detto il presidente di Confcommercio – è un turismo di base più rispettoso, più qualitativo rispetto al mercato di massa. E quindi più sostenibile per il nostro territorio”.

Obiettivo: bisogna guardare al 2024 – anno delle radici italiane – non come punto di arrivo, ma come base di partenza per sviluppare una strategia del Sistema Paese dedicata a questo segmento, ascoltandone le esigenze specifiche e presentando servizi dedicati, è dunque la strada per trasformare un singolo evento in un’opportunità di lunga durata. L’intervento del Presidente Sangalli al convegno TTG Travel Experience “2024 anno delle radici italiane”: cliccare QUI.

NOTE

«La Cucina Italiana nel Mondo verso l’Expo 2015»

https://chefitalianinelmondo.wordpress.com/2014/04/07/la-cucina-italiana-nel-mondo-verso-lexpo-2015/

«La cucina italiana nel mondo verso l’Expo 2015», una settimana all’insegna della cucina e dei prodotti made in Italy in giro per il mondo

https://www.informacibo.it/la-cucina-italiana-nel-mondo-verso-lexpo-2015-una-settimana-allinsegna-della-cucina-e-dei-prodotti-made-in-italy-in-giro-per-il-mondo/

La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo | Accademia Italiana della Cucina

https://www.accademiaitalianadellacucina.it/it/content/la-settimana-della-cucina-italiana-nel-mondo

C’è anche un identikit dell’italiano/turista delle radici che permette di identificare 4 cluster ben precisi. Il Nostalgico: migrante di prima generazione. Legame con l’Italia strettissimo, parla italiano e si sente italiano all’estero. Il viaggio delle radici è un must: un desiderio di condividere con la famiglia la propria storia. Nel viaggio si è guide di se stessi. Si sa dove andare e come muoversi. L’Ambassador: viene spesso in Italia per motivi lavorativi. Si sente italiano. Organizza da solo i propri viaggi anche con la famiglia. È una persona che ha una buona influenza nella propria comunità di adozione e che è un vero e proprio testimonial di italianità all’estero. L’Italo–…: italiano di seconda generazione, che non si definisce solo italiano ma italo-(americano, argentino, brasiliano..). Approfondisce le sue radici come ricerca di identità. Il viaggio in Italia significa rivedere i luoghi di origine, i borghi, le case, i cimiteri dove sono sepolti i propri antenati. Questo turista ha bisogno di percorsi programmati e di vivere esperienze di italianità. Il Curioso: è il giovane italiano nato all’estero che vuole vivere l’italian style e desidera venire in Italia per fare esperienze immersive non necessariamente legate alla volontà di riscoprire le proprie radici genealogiche. E’ un target con un profilo più turistico, che non si sente italiano, ma che desidera fare esperienza di italianità che gli sono state veicolate tramite anche filmografia e social.

Ma insieme agli chef italiani nel mondo Gustoh24 sta preparando un evento legato alla “battaglia” che come Italia  stiamo conducendo per ottenere l’ambito riconoscimento di “Cucina Italiana Unesco“. Ne riparleremo presto e presenteremo tutte le novità.

Le tradizioni culinarie del Bel Paese in giro per il mondo

Dalla capitale del Qatar “Raviolo al Parmigiano Reggiano 24 mesi, Prosciutto di Parma e pomodoro”, il piatto di Gigi Ferraro

Ecco qui sopra il piatto dell’ ultrapremiato Ferraro per la Settimana della cucina italiana. A Doha nella capitale del Qatar, lo chef calabrese (e grande amico di Gustoh24Luigi Ferraro gestisce 10 ristoranti con un team composto da 110 cuochi.

Eccovi la ricetta: tutto qui su Gustoh24

NOTIZIE VARIE

Let’s Brindiamo! to Federica Brogna and her newest project United States of Italy
A new portal created to keep a a constant communication link between Italy and the world.
Brava e inn bocca al lupo
@followers Antonella Gramigna Rosa Coppola
#portal #webiste #interview #italy #ItalianCuisine #travel #italianstyle
Ornella Fado

Alla Bit il turismo delle radici “Porterà 80 milioni di visitatori”

Gli operatori sognano il ritorno ai numeri del 2019. “C’è grande interesse”. L’esempio di Israele che a gennaio ha già registrato ingressi da record: 11.700

Prima giornata Enit ore 17.00           ENIT Agenzia Nazionale del Turismo – MAECI, il Turismo delle radici

RELATORI: Introduzione a cura di Ivana JELINIC AD e Presidente ENIT, ne discutono Min. Plen. Luigi VIGNALI Direttore Generale per gli Italiani all’estero del MAECI, Cons. Amb. Giovanni Maria DE VITA Coordinatore per il Turismo delle Radici, le iniziative culturali pluriennali e la comunicazione DGIT MAECI, Maria Elena ROSSI Direttore Marketing e Promozione ENIT, Antonio NICOLETTI Direttore Generale APT Basilicata

La nuova edizione di Bit, evento nato nel 1980 con l’industria del turismo che porta il mondo a Milano e l’Italia nel mondo nella cornice di Allianz MiCo, si è aperta domenica con la presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè che ha tagliato il nastro. “Bit è sinonimo di eccellenza italiana – ha scandito – il turismo del Paese ce lo invidiano in tutto il mondo. Noi dobbiamo solo dimostrare anche di essere la nazione più brava nel sapersi vendere. Spesso dimentichiamo che abbiamo il terzo marchio al mondo che è il Made in Italy e non lo comunichiamo in modo efficace, non capendo che è un elemento di forza straordinario”. Alla Bit c’è il mondo: mille espositori per 53 paesi stranieri. E nella prima giornata, aperta al pubblico oltre agli operatori del settore, migliaia di viaggiatori e la certezza della netta ripresa dell’interesse per le mete turistiche. Tra le iniziative promozionali legate al territorio vorrei svelare quella legata al “turismo delle radici“ con grande attenzione al mondo degli emigrati di seconda e terza generazione che vogliono tornare sui luoghi d’origine e che potrebbe portare 80 milioni di presenze sul territorio”.

Radici italiane” nell’ambito del Progetto PNRR 

Coinvolgimento dei Comuni italiani nelle attività previste per il 2024 “Anno delle radici italiane” nell’ambito del Progetto PNRR “Il Turismo delle Radici – Una Strategia Integrata per la ripresa del settore del Turismo nell’Italia post Covid-19”

Si informano i Comuni interessati che sarà ancora possibile, sino al 15 marzo 2023, aderire alle iniziative di promozione organizzate per il 2024 “Anno delle radici italiane”, grande evento di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo, inviando una comunicazione all’indirizzo mail dgit01.comuniradici@esteri.it.

Nell’ambito di tale iniziativa, i Comuni potranno organizzare eventi e attività di interesse per gli italiani all’estero e per gli italo-discendenti originari del loro territorio, nonché individuare strutture atte all’accoglienza e soggetti disposti ad aderire al programma di scontistica in favore dei turisti delle radici.

Si attira l’attenzione sull’interesse a coinvolgere i piccoli comuni, con riferimento anche a quelli che contano meno di 5.000/6.000 abitanti.

Il “Turismo delle Radici” in cifre

  • Il Turismo delle Radici” è un’offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che, vale la pena ricordarlo, sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone.
  • Nel 1997 l’ENIT inseriva nella categoria «Turista delle Radici» 5,8 milioni di viaggiatori che visitavano il nostro paese. Nel 2018, undici anni dopo, questo numero era aumentato a 10 milioni (+72,5%).
  • Nel 2018 il flusso economico in entrata generato dal Turismo delle Radici è stato pari a circa 4 miliardi di euro (+7,5% rispetto all’anno precedente).

l ruolo della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina

La Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha riconosciuto il potenziale offerto da questo segmento del Turismo e, il 29 maggio del 2018, ha organizzato insieme ad ENIT e alle associazioni RAIZ ITALIANA e ASMEF (Associazione Mezzogiorno Futuro) il primo tavolo tecnico di coordinamento sul Turismo delle Radici, tenutosi presso la Farnesina, con la finalità di creare una rete di attori pubblici e privati interessati alla realizzazione e promozione di un’offerta turistica a livello nazionale. Dagli incontri che si sono ripetuti poi nel 2019, nel 2020 e nel 2021 sono nati una serie di progetti sostenuti dalla Farnesina quali:

  • una collana di guide turistiche dal titolo: Guida alle radici italiane. Un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati”. Il primo volume prodotto dall’Associazione Raiz Italiana, è stato pubblicato in italiano-inglese, italiano-spagnolo, italiano-portoghese e italiano-francese (scaricabili in calce) ed include quattro regioni: Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna. Successivamente, è stato presentato in Argentina, Uruguay, Brasile, Colombia e Paraguay in un tour istituzionale organizzato con il sostegno del MAECI e la collaborazione delle Ambasciate italiane, ENIT e le regioni coinvolte nel progetto. L’Associazione è a lavoro per il secondo volume, sempre sostenuto dalla DGIT del MAECI, che sarà pubblicato a entro luglio 2021 ed includerà le regioni Calabria, Sicilia, Molise, e Lombardia.
  • Una ricerca quali-quantitativa dal titolo Scoprirsi Italiani: i viaggi delle radici in Italia” dell’Osservatorio delle radici italiane nato in seno all’Associazione AsSud. L’indagine, attraverso un questionario tradotto in cinque lingue, interviste in profondità e focus group, vuole investigare sul senso delle radici, sulla domanda turistica dei discendenti italiani residenti nei cinque continenti e sulle loro aspettative di viaggio con lo scopo di fornire degli stumenti utili ad istituzioni ed operatori per la creazione di un adeguato prodotto turistico.
  • Uno studio-ricerca sulle caratteristiche del turista delle radici con riferimento specifico alla comunita’ italiana in Argentina, in particolare quella di origini calabrese, condotto dall’Universita’ della Calabria in collaborazione con le Università di Tirino e Mar Del Plata.
  • Un master formativo di primo livello dal titolo Esperto in organizzazione e gestione del turismo delle radici” istituito su proposta del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria e con il sostegno della Farnesina, che ha come obiettivo quello di formare figure professionali capaci di partecipare alla pianificazione ed organizzazione di un’offerta turistica rivolta a tale tipologia di viaggiatori.

Oltre a questi progetti di ricercaformazioneindividuazione e promozione dei principali attrattori turistici, ve ne sono molti altri proposti dai componenti del tavolo tecnico e sostenuti dalla DGIT del MAECI che potrebbero contribuire a generare la domanda turistica e rispondere alle esigenze e aspettative dei nostri connazionali.

L’importanza della memoria: “Gli italiani all’estero, i diari raccontano”

Correlata al Turismo delle Radici è la valorizzazione del ruolo della memoria. Le storie di emigrazione, sacrificio e successo degli avi sono un fermo punto di riferimento per gli italo-discendenti nei cinque continenti. Proprio per questo, la Direzione Generale degli Italiani all’Estero e delle Politiche Migratorie della Farnesina ha finanziato il progetto Italiani all’estero, i diari raccontano”, una selezione delle parti più significative delle testimonianze raccolte nel fondo catalogato con il soggetto “emigrazione” presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR). Si tratta di una selezione di un 200 storie di vita scelte tra più di mille presenti nel fondo, dalle quali sono state estrapolate e digitalizzate alcune pagine scelte tra le decine, a volte centinaia totali disponibili.  In questo modo ogni pagina si è trasformata in un racconto, pubblicato nel sito https://www.idiariraccontano.org/. I criteri seguiti per la scelta delle testimonianze da pubblicare riguardano l’interesse storico delle singole traiettorie umane raccontate nei documenti. Oltre all’interesse di presentare punti di vista diversi sui grandi avvenimenti storici, questo progetto si è posto l’obiettivo di raccontare il vissuto comune a tutte le esperienze migratorie, che costituiscono il nucleo principale della selezione documentale insieme ai racconti di viaggio o di lavoro temporaneo all’estero.  Questo progetto rappresenta una ricca fonte di consultazione per i turisti delle radici, che potranno usufruirne anche prima di intraprendere il loro viaggio in Italia.

Perché il “Turismo delle Radici” è un’idea su cui puntare

  • È capace di coinvolgere le nostre comunità all’estero ed i Com. It. Es., nell’individuazione delle strategie migliori per creare un’offerta turistica appropriata;
  • Può potenziare la rete dei musei dell’emigrazione italiana, favorendo la sistematizzazione delle attività dedicate all’approfondimento della storia locale, della lingua e della cultura italiana;
  • Favorisce la digitalizzazione degli archivi delle anagrafi italiane, aumentando la domanda di documenti genealogici e relativi alla storia familiare;
  • Crea degli itinerari standard a cui abbinare esperienze personalizzate (ad esempio degustazioni di prodotti tipici o possibilità di svolgere attività artigianali o ancora di partecipare a sagre e feste locali), che potrebbero in futuro essere inseriti in una APP, sulla falsa riga della “Guida alle radici italiane”, che permetta al viaggiatore delle radici di studiare e documentarsi sul proprio itinerario ancor prima di raggiungere la propria destinazione;
  • Promuove esperienze di working holidays in Italia per i nostri connazionali all’estero: il turismo delle radici consente di ripartire da esperienze autentiche a contatto con il territorio, da proporre ai giovani oriundi italiani, esperienze che sostengono il lavoro artigianale e le filiere produttive di cui a livello globale abbiamo riscoperto l’importanza soprattutto per via della crisi socio-sanitaria in atto.

rimo volume “Guida alle Radici Italiane. Un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati” scaricabile qui:

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Il Secondo volume della “Guida alle Radici Italiane. Un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati” scaricabile qui:

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Il “Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia” di S. Ferrari e T. Nicotera, nelle diverse versioni in italianoinglese e spagnolo