L’Abruzzo ai vertici di una cronaca speciale.

Dello splendido press tour in Abruzzo organizzato dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo e dalla Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia affidato all’avvocato (nonché esimio giornalista enogastronomico) Massimo Di Cintio e dalla sua formidabile squadra di giovani abruzzesi cazzutissimi, mi è rimasta, sottopelle, una sensazione o meglio un sentimento al quale non trovo nome.

Il gruppo dei giornalisti sulle vette d’Abruzzo
Il presidente del Consiglio Regionale Sospiri, un rappresentante del l’esperto di transumanza Antonio Corrado, uno dei musicisti partecipanti all’International Folk Contest, la presidente della CCIAA Gran Sasso Antonella Ballone
Con lo chef Pierluigi Antonucci del ristorante Don Evandro di Popoli
Con lo chef Antonio Blasi del ristorante Tamo di Spoltore

I Tedeschi, forti di un vocabolario sterminato e cervellotico, sicuramente ne avranno uno, fatto e finito per l’occasione, ma io no.

Io sono un uaglione mediterraneo e devo fare di necessità, virtù... e quindi compenso attraverso i gesti ed i movimenti del corpo ciò che la lingua non riesce ad esprimere.

Ecco perché sulle vette olimpiche di Campo Imperatore non ho potuto fare a meno che spiegare le braccia e volare nella bellezza come appaio nella foto di copertina.

Un’opera ospitata all’interno del Museo dell’800 a Pescara
Il Guerriero di Capestrano, simbolo dell’Abruzzo, all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Chieti

Ad ogni modo, oltre ai paesaggi incontaminati, alla storia e all’architettura dei borghi, oltre alle opere d’arte ammirate nei musei, oltre alle amicizie (trovate e ritrovate), oltre alle cene ed ai pranzi (tanto quelli “gourmet” quanto ai bivacchi in mezzo ai pastori, oltre agli spostamenti attraverso mulattiere himalayane o autostrade italiane, oltre alle visite in cantina ed oltre alle foto di rito, mi è rimasta sottopelle una sensazione indefinita ma infinita, si, un senso infinito di libertà.

Sono sempre stato un gitano, errante, pascolante, indisciplinato e curioso, ma da qualche giorno a ‘sta parte posso dirmi, con orgoglio, un transumante.

Oltre 8 mila pecore sono presenti alla Rassegna degli Ovini di Campo Imperatore 

Pronto a diffondere e difendere l’enorme bagaglio di esperienze fisiche e concetti metafisici che questo termine sta a significare.

Perché senza uno spirito romantico, senza un giacimento poetico dal quale attingere, senza una visione dell’Oltre, tutto si ridurrebbe ad una retta che va da un punto A ad un punto B. Bene, non è questa retta che interessa a me. Il mio compito è quello di scovare il simbolo dell’infinito che si nasconde tra i due punti.

La cipolla fondente del ristorante Don Evandro
Il risotto del ristorante Tamo
I visitatori tra gli stand dei produttori presenti a Campo Imperatore
L’evento “Tra-La Transumanza che unisce” con l’Orchestra Popolare del Saltarello e l’International Folk Contest