Patuanelli: a vino e fiere servono eventi in presenza.

Uiv, mercato Italia -25%, Horeca mondiale -50%

Verona riaccende il business del vino con una special edition di Vinitaly che si terrà dal 17 al 19 ottobre prossimi, in presenza e in sicurezza, nei padiglioni della fiera scaligera.

Un appuntamento b2b in presenza posizionato strategicamente come punto di arrivo delle prime iniziative commerciali all’estero di Veronafiere, al via dal 3 aprile in Cina, per poi ripartire con verso il 54mo Vinitaly aperto al pubblico dal 10 al 13 aprile 2022.

Vino: come fare business tutto l’anno

Vinitaly PLUS è una grande community professionale del vino dove sfruttare i vantaggi del digitale e strumenti innovativi. (leggere la Nota diVINO di Chiara su Gustoh24)

L’evento di ottobre è stato presentato oggi in un webinar cui hanno preso parte i vertici di Veronafiere, Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, e in collegamento il ministro dell”agricoltura Stefano Patuanelli, il sottosegretario agli affari esteri Manlio Di Stefano, e il presidente di Ice Agenzia, Carlo Ferro.


La Special Edition di Vinitaly ha l’obiettivo di riunire istituzioni, associazioni di filiera e aziende, coinvolgendole in un progetto di sistema che rappresenta il primo evento business del 2021 dedicato al settore vitivinicolo.

Maurizio Danese, presidente di Veronafiere e Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere

Il vino italiano -ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è un settore fondamentale che esprime un valore alla produzione di circa 12 miliardi e un export che nel 2020 si è fermato a 6,3 miliardi di euro, in flessione del 2,3%. In questo scenario ritornare a programmare e a fare eventi in presenza è ancora più fondamentale. Lo confermano gli operatori nazionali ed esteri di Vinitaly in un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi: oltre il 30% del campione ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che le fiere saranno ugualmente rilevanti”. 

«Il vino italiano -ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere- è un settore fondamentale che esprime un valore alla produzione di circa 12 miliardi e un export che nel 2020 si è fermato a 6,3 miliardi di euro, in flessione del 2,3% rispetto all’anno precedente. In questo scenario ritornare a programmare e a fare eventi in presenza è ancora più fondamentale. Lo confermano gli operatori nazionali ed esteri di Vinitaly in un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi: oltre il 30% del campione ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che le fiere saranno ugualmente rilevanti. L’asse del mercato è mutevole e non solo per l’emergenza. Secondo quanto segnalato dal nostro Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, se analizziamo nel loro complesso i risultati di gennaio di quest’anno con lo stesso mese del 2020, in regime pre-Covid, per l’Italia la partenza è con un gap a valore del -19% nei primi 10 mercati della domanda. Dati ancora parziali ma che fanno riflettere su quanto sia fondamentale in questo periodo complesso potenziare l’azione di promozione sui buyer chiave. Vinitaly, anche nel 2021, servirà proprio a questo».

Uiv: Il mercato interno nel 2020 ha perso un quarto del proprio valore, mentre gli ordini globali dell’horeca internazionale nello stesso periodo hanno accusato una contrazione di oltre il 50%

Il vino italiano ha bisogno di ripartire dal business, per questo riteniamo strategico essere a fianco di Vinitaly anche nel corso del suo programma 2021”. Lo ha detto il presidente dell’Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona, commentando la road map di Vinitaly presentata oggi, che nella sua ‘special edition’ di ottobre trova il proprio punto di arrivo.

Nessun altro Paese produttore – ha aggiunto Ernesto Abbona – ha tra i propri asset una fiera internazionale di riferimento, un valore da tutelare che si riflette nella crescita del prodotto Italia registrata in questi anni. Il ruolo di Veronafiere assieme alle istituzioni preposte, a partire da Ice, è di accelerare il business anche prevedendo l’evoluzione degli scenari, per questo l’appuntamento di ottobre – ha concluso il presidente Uiv – è prima di tutto un messaggio importante che l’Italia del vino potrà dare ai mercati”.

Secondo l’Osservatorio Uiv il mercato mondiale del vino potrà tornare ai livelli pre-Covid non prima della fine del 2022, dopo aver subito un danno di oltre 100 miliardi di dollari dovuto alla contrazione del canale horeca. La flessione registrata sui fatturati italiani è la prima dal 2009, anno della crisi finanziaria globale, soprattutto a causa di forti contrazioni sul mercato interno. Qui il trend 2020 a valore ha segnato un -24%, con un volume di invenduto rispetto all’anno precedente di 3 milioni di ettolitri. L’anno del Covid, secondo Uiv, se da una parte ha evidenziato una fortissima disparità nelle performance delle diverse realtà aziendali, dall’altra ha segnato storici cambiamenti all’interno dei propri canali di vendita: per la prima volta infatti i volumi degli acquisti in Gdo hanno superato quelli dell’horeca, tradizionalmente il canale a maggior valore aggiunto. In generale nel Belpaese il calo a valore degli ordini della ristorazione (-38%), delle enoteche (-23%) e della vendita diretta (-19%) è stato solo parzialmente compensato dalla Gdo (+12%), per un saldo negativo alla vendita di oltre 3 miliardi di euro.

Il ministro Patuanelli, a vino e fiere servono eventi in presenza

“L’obiettivo dev’essere quello di rimettere Vinitaly al centro della politica sul vino e sull’agricoltura. E’ un evento fondamentale, è in qualche modo un obiettivo per l’uscita da questa pandemia, per ottobre ma speriamo possa avvenire anche prima di ottobre. Il settore dell’agroalimentare e vinicolo italiani hanno hanno bisogno di eventi in presenza, di promozione, e di riprendere quelle iniziative che la pandemia ha interrotto“. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel corso della presentazione del Vinitaly special edition.

Il settore del vino – ha osservato Patuanelli – è certamente uno dei più colpiti dalla prolungata e necessaria chiusura dei canali horeca in Italia e in tutto il mondo., così come il settore fieristico, che non ha potuto operare, è stato fortemente colpito. Il Governo, per entrambi i lati, ha cercato di fare la sua parte, con la consapevolezza che le risorse non saranno mai sufficienti a sostenere e a ristorare i settori che hanno subito danni così gravi dalla pandemia”. “Pensiamo che oggi sia necessario programmare la ripartenza il turismo – ha aggiunto il ministro – perchè dalla ripresa del movimento turistico il settore del vino avrà la possibilità di ripartire”.

Patuanelli, Italia-Spagna posto a Ue tema aiuti settore vino

“A Bruxelles l’Italia e la Spagna hanno posto all’Ue il tema di specifici elementi di sostegno al settore vitivinicolo duramente colpito dalla pandemia. Abbiamo anche sostenuto l’esigenza – ha aggiunto il ministro- di chiarire il tema degli alcolati e parzialmente dealcolati, che può critico per il nostro settore, dove invece il termine vino deve essere utilizzato per i prodotti di qualità e tipicità delle nostre denominazioni di origine, per il legame forte che esiste tra produzione e territorio”. In chiave più generale, Patuanelli ha richiamato il tema dell’innovazione tecnologica, dall’accessoristica al monitoragio satellitare, che possono incidere nella moderna produzione agricola per consentire “uno sviluppo sostenibile, che crea valore aggiunto, che deve essere distribuito in modo corretto nella filiera”. “Abbiamo – ha ricordato – la grande sfida della Pac post 2020, che non possiamo perdere. Non dobbiamo pensare che ‘si è sempre fatto così’ e quindi bisogna continuare a mettere i soldi dove si sono sempre messi. Bisogna far capire ai produttori agricoli quali sono le potenzialità di questo settore; già lo sanno, ma va fatta una profonda azione di formazione sulle potenzialità delle nuove tecnologie“.

Federvini: la pandemia ha messo in ginocchio il settore Horeca

In queste condizioni Vinitaly e Veronafiere non potevano fare di più e avranno il nostro pieno supporto – dichiara il Presidente di Federvini, Sandro Boscainima occorre prendere atto che l’aver saltato due edizioni della tradizionale manifestazione di riferimento per il settore, insieme ai provvedimenti di contenimento della pandemia che hanno messo in ginocchio il settore Horeca. In tutta Europa con una serie incredibile di aperture e chiusure parziali e sincopate, determinano prospettive drammatiche per le imprese dei vini, fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo”.

“Occorre un intervento di sistema, per il quale richiamiamo l’attenzione del Governo per l’utilizzo dei fondi NextGenerationEu a supporto delle imprese, per la semplificazione normativa e per il sostegno al settore Ho.Re.Ca., pilastro fondamentale dello stile di vita italiano, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo” conclude Boscaini.

Vinitaly special edition, sicurezza e corridoi verdi sanitari

L’edizione 2019 di Vinitaly

Il format di Vinitaly Special Edition 2021, che si terrà dal 17 al 19 ottobre 2021, poggia su quattro pilastri: la manifestazione si svolgerà in presenza nel quartiere fieristico di Veronafiere: uno spazio delimitato, controllato e sicuro grazie al protocollo safetybusiness di prevenzione validato dal Comitato Tecnico Scientifico e da Aefi, l’associazione di riferimento delle fiere italiane. Il secondo punto è la caratterizzazione esclusivamente professionale dell’evento, con ingresso riservato agli operatori del comparto, degustazioni fisiche e online, un focus sul mercato-Italia, i workshop e gli approfondimenti del wine2wine Business Forum (18-19 ottobre).

Ad aprire i lavori saranno gli Stati generali del vino 2021

Un convegno con la partecipazione di 50 top manager del mondo del vino, le istituzioni e i rappresentanti dell’Unione europea che si confronteranno sullo scenario attuale e sulle prospettive future.

Terzo pilastro della Vinitaly Special Edition è l’internazionalità. Veronafiere, con Ice-Agenzia e ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, è al lavoro per permettere l’arrivo di buyer selezionati dall’estero, in particolare da nazioni target quali Stati Uniti e Cina, attraverso corridoi verdi sanitari.

Infine, sarà riservata grande attenzione alle aziende che parteciperanno all’evento di ottobre affinché possano capitalizzarlo come strumento di marketing, comunicazione e formazione professionale. Agli espositori verranno offerte aree preallestite chiavi-in-mano, comprensive di servizi. A disposizione degli iscritti ci sarà anche la vetrina virtuale e le soluzioni di networking digitali della nuova piattaforma online “Vinitaly Plus”, per integrare e ampliare le potenzialità della rassegna fisica.