Sulla collaborazione tra l’Anci e il Ministero degli Esteri, il consigliere del ministro Antonio Corsi ha rimarcato la necessità di far conoscere il progetto a tutti i sindaci dei Comuni sotto i 5 mila abitanti
Puntare sulla riscoperta delle tradizioni locali e dei borghi recuperando il rapporto con le comunità di italiani all’estero rappresenta il fulcro del parere di iniziativa del Comitato europeo delle Regioni sul “Turismo delle radici per una rivitalizzazione locale sostenibile” presentato in Anci e che sarà discusso il prossimo 8 ottobre in sede di sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni.
A prendere parte ai lavori sono stati il presidente facente funzioni dell’Anci Roberto Pella, il relatore del parere e membro del Comitato delle Regioni Giuseppe Varacalli, il consigliere del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per il Turismo delle radici Antonio Corsi, il coordinatore della Delegazione italiana del Comitato delle Regioni Marco Fusaro, il capo Delegazione italiana CdR e presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il capo Unità Commissione NAT Serafino Nardi, il sindaco di Cleto Armando Bossio, il responsabile Area Relazioni internazionali dell’Anci Antonio Ragonesi, il responsabile Dipartimento cultura e turismo dell’Anci Vincenzo Santoro, e la responsabile Dipartimento Politiche europee, coordinamento CdR e cooperazione territoriale dell’Anci Moira Rotondo.
Il dibattito è stato moderato da Luisa La Colla, esperta del Turismo delle radici del Comitato delle Regioni.
“Investire sul turismo nei piccoli Comuni è ancora più importante rispetto ai grandi centri urbani già molto conosciuti”, ha rimarcato il presidente facente funzioni dell’Anci, Roberto Pella. “Basti pensare che ben 6 mila degli 8 mila Comuni italiani hanno meno di 5 mila abitanti, i nostri borghi sono detentori di un immenso patrimonio immateriale fortemente radicato: dalla musica alle tradizioni locali che vanno valorizzati e fatti conoscere a livello internazionale. Ringrazio il consigliere del ministro degli Esteri, Antonio Corsi con cui abbiamo messo in piedi un progetto importante a cui hanno già aderito quasi mille Comuni”.
“A breve – ha poi annunciato Pella – firmeremo un protocollo d’intesa con il Ministero degli Esteri per dare forza e gambe al progetto del “Turismo delle radici” affinché sia esteso a tutti i Comuni italiani. Il protocollo vuole essere un utile supporto per i piccoli Comuni con l’obiettivo di accompagnarli in percorsi di valorizzazione del proprio territorio e di risoluzione di tante problematiche. Un impegno che punta anche a far ritornare tanti nostri giovani che sono all’estero nei nostri meravigliosi borghi”.
Sulla collaborazione tra l’Anci e il Ministero degli Esteri, il consigliere del ministro Antonio Corsi ha rimarcato la necessità di far conoscere il progetto a tutti i sindaci dei Comuni sotto i 5 mila abitanti affinché il progetto del “Turismo delle radici” possa avere un seguito e non esaurirsi nel 2024 favorendo la nascita di una rete tra i Comuni con particolare attenzione alle comunità di italiani all’estero.
“Il turismo delle radici, il turismo nei nostri piccoli Comuni non è secondario a nessun altro settore del turismo. Dobbiamo trovare la giusta sinergia tra il livello europeo, nazionale e comunale per sviluppare un progetto duraturo nel tempo”, ha sottolineato il relatore del parere e membro del Comitato delle Regioni, Giuseppe Varacalli che ha illustrato nel dettaglio la nascita e gli obiettivi del parere che sta suscitando grande interesse anche negli altri paesi europei.
Nel corso del dibattito spazio anche alle esperienze territoriali con il Comune di Cleto.
“Grazie al progetto sul ‘Turismo delle radici’ abbiamo riacceso le luci nelle nostre case abbandonate”: così il sindaco del Comune di Cleto, Armando Bossio ha sintetizzato il senso del progetto. “Abbiamo già ospitato oltre 250 turisti da diverse parti del mondo a cui offriamo un programma che costruiamo assieme al tour operator. Si prevedono corsi di italiano, percorsi di racconto delle tradizioni e produzioni locali. Vogliamo far conoscere la nostra cultura calabrese coinvolgendo direttamente la comunità locale che è l’anima del progetto stesso”. Il sindaco ha sottolineato come ci sia stato anche un impatto importante sul territorio per contrastare lo spopolamento e ricucire i rapporti con le comunità di italiani all’estero per questo, come hanno rimarcato anche i diversi relatori intervenuti, vanno previste ulteriori risorse per rafforzare il progetto-
“Il Piatto di Casa Mia – La Ricetta delle Mie Radici”
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