Fino a Natale per ogni prodotto Ursini acquistato online uno sarà donato all’Associazione fondata da Don Oreste Benzi

Non è nuova a questo tipo di attività la famiglia Ursini che anche quest’anno lancia il Progetto umanitario UNO/PARI, un’idea nata dal fondatore dell’azienda Giuseppe Ursini, vicino ai più bisognosi da sempre e che dal 2016 dà ai propri prodotti un gusto diverso, quello della solidarietà.

A 5 anni dalla nascita del progetto, questa volta, l’opera è destinata all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che dal 1968 si occupa di contrastare la povertà e l’emarginazione. 

Prima che un’azienda, infatti, Ursini è una famiglia e il valore più grande che una famiglia possa trasmettere è di certo la condivisione. Motivo per cui negli anni l’azienda che ha sede a Fossacesia (Ch) si è impegnata a destinare il proprio sostegno umanitario sotto forma di merce (sughi, olio extra verdine di oliva, sottoli, olive) a diversi enti solidali italiani. 

Con i “nuovi poveri”, figli della crisi pandemica che ha piegato il pianeta nell’ultimo anno e mezzo,  il numero delle persone indigenti è arrivato a circa 820 milioni e proprio per questo, a distanza di 5 anni e in occasione del lancio del nuovo e-commerce, Ursini ha ben pensato di riproporre il progetto UNO/PARI questa volta insieme all’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, una bellissima comunità fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi ed oggi diventata una grande realtà di condivisione e una grande famiglia in cui ognuno viene accolto e amato; un home/food/love-sharing con i più poveri ed emarginati, oltre 5000 persone con cui i membri e volontari della Comunità spendono la loro vita in 500 realtà di accoglienza in tutta Italia e in 40 paesi del mondo, vivendo insieme ogni giorno, condividendo la casa, la famiglia, la quotidianità. 

Il nome UNO/PARI ha infatti il valore ancora più calzante perché per ogni prodotto che l’utente acquisterà sullo shop online ne verrà donato uno in beneficienza, così da contribuire fortemente a dare un pasto sicuro a chi purtroppo non può permetterselo.

Il commento dell’Amministratore Pierpaolo Ursini

Acquistando un prodotto online sul nostro sito – dichiara l’Amministratore Pierpaolo Ursini noi abbiamo la possibilità di poterne regalare uno. In pratica è come se il nostro cliente acquistasse due prodotti al costo di uno, ma quell’uno in più va direttamente alla Comunità Papa Giovanni XXIII e sarà consumato all’interno delle loro case di accoglienza, nelle cucine solidali destinate ai meno fortunati nella vita. Ecco perché abbiamo dato al progetto questo nome, perché come nel calcio riporta al pareggio, 1 a 1, e l’unica ad uscirne vincitrice è la solidarietà. Il nostro obiettivo è quello di continuare con questa campagna almeno fino a Natale”.

L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è composta da giovani, donne e uomini, consacrati laici, sacerdoti che scelgono di condividere la propria vita con chi non ha nulla. Ad oggi conta più di 500 realtà di condivisione nel mondo tra case-famiglia, mense, centri di accoglienza, comunità terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, famiglie aperte e case di preghiera dove vive ogni giorno con oltre 5.000 persone emarginate, povere, abbandonate. Ogni anno deve garantire oltre 7,5 milioni di pasti alle persone che si rivolgono a lei in cerca di aiuto e lo fa anche grazie al sostegno che raccoglie attraverso la campagna “Un Pasto al Giorno” (unpastoalgiorno.apg23.org). La Comunità opera anche attraverso progetti di emergenza umanitaria e di cooperazione allo sviluppo, ed è presente nelle zone di conflitto con un proprio Corpo di pace.

In un momento come questo, difficile per tanti ma anche in cui guardiamo al futuro con la speranza di qualcosa di nuovo”, dichiara Giovanni Ramonda Responsabile generale della Comunità, “un’iniziativa come questa è importantissima perché lavora concretamente per la giustizia, per costruire un mondo in cui chi è in situazione di bisogno, ed è costretto a tendere la mano in cerca di aiuto, trovi risposta, trovi qualcuno pronto non solo a sfamarlo ma anche ad ascoltarlo e riconoscerlo come fratello”. 

www.ursini.com