Quasi venti milioni di italiani hanno partecipato nel 2025 ad attività legate al turismo esperienziale del cibo — dalle degustazioni alle visite in cantine, frantoi, caseifici e birrifici.
Un’analisi Coldiretti/Campagna Amica su dati Ixè dal tema: “Il potere della ristorazione nel turismo del nuovo tempo: opportunità per alleanze di filiera”

Dopo l’inaugurazione si è svolta la presentazione del Rapporto Fipe, curato da Antonio Preiti di Sociometrica. L’incontro è stato moderato da Simona Tedesco, direttrice di Dove. Sono intervenuti, insieme al Ministro Daniela Santanchè e al Presidente Lino Enrico Stoppani, anche Daniele D’Amario, Coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, Chiara Bergadano del Consorzio Langhe Experience e lo chef Moreno Cedroni.
Il ruolo economico e culturale della ristorazione italiana
Secondo i dati del Rapporto, nel 2024 la spesa complessiva dei turisti italiani e stranieri in servizi di ristorazione ha superato i 23 miliardi di euro, generando 11 miliardi di valore aggiunto in quasi 3.300 comuni turistici del Paese. Le grandi città d’arte come Roma, Venezia e Firenze concentrano la quota principale del valore prodotto, ma il fenomeno è diffuso in tutte le aree, dalle località balneari alle destinazioni montane. Nei primi dieci comuni turistici italiani, il turismo internazionale incide per oltre il 67% sul valore aggiunto complessivo.
La cucina italiana: una rete di oltre 90.000 ristoranti italiani nel mondo
Il Rapporto sottolinea anche il peso della cucina italiana come leva di soft power internazionale, grazie a una rete di oltre 90.000 ristoranti italiani nel mondo. Questi locali, ambasciatori del gusto e dello stile di vita italiani, contribuiscono a rafforzare l’immagine del Paese e ad alimentare il desiderio di visitarlo. Un focus è dedicato inoltre ai bar italiani, simbolo di convivialità e parte integrante dell’esperienza turistica.
Il commento di Lino Enrico Stoppani
«La ristorazione – ha detto Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE-Confcommercio – valorizza le economie locali ed è un patrimonio, anche immateriale, che accompagna ogni esperienza turistica. Non rappresenta solo un valore economico, ma anche cultura e identità attraverso cui raccontare il Paese, le destinazioni e la nostra vocazione all’ospitalità. È un settore che contribuisce in modo determinante alla competitività del turismo italiano e alla promozione del brand Italia nel mondo. Per questo servono politiche che riconoscano il ruolo della ristorazione nel turismo con un approccio di filiera capace di ampliare il potenziale della nostra offerta».

La parola a Daniele D’Amario, Sottosegretario alla Regione Abruzzo con delega al Turismo e coordinatore della commissione Turismo della Conferenza delle Regioni
“Il risultato da mettere in evidenza – ha detto D’Amario – è la capacità dei nostri operatori turistici di mettersi in gioco ed entrare nel mercato turistico nazionale e internazionale. Per questo motivo, pur essendo questi appuntamenti di indirizzo strettamente tecnico, cioè riservati ad operatori qualificati, come Regione da anni abbiamo scelto di partecipare per stare al fianco e dare il supporto necessario ai nostri operatori. Nell’area espositiva ci sono 31 aziende turistiche che presentano tutte una diversa offerta a testimonianza di un mercato abruzzese che è cresciuto e che è in continua evoluzione”.
La diversità dell’offerta presentata dagli operatori abruzzesi è la faccia più nobile e luminosa di quella medaglia sulle presenze turistiche che l’Abruzzo si è guadagnata sul campo. “Le performance della regione sono clamorose – afferma D’Amario –. I dati delle presenze turistiche, dal dato generale a quello specifico riferito al mercato estero, crescono di anno in anno. Il trend di crescita negli ultimi anni è ormai consolidato e ha permesso di lasciarci alle spalle ‘le montagne russe’ degli anni precedenti. Del resto – sottolinea il Sottosegretario – quel 16,6% di presenze in più rispetto al 2024 nei primi otto mesi dell’anno e quel 35% in più riferito alle presenze di turisti stranieri, ci spingono ad andare avanti in un percorso che è stato disegnato congiuntamente con le Camere di commercio e che ha trovato negli operatori partner affidabili. Siamo fiduciosi che questi dati verranno confermati nell’ultimo trimestre del 2025, a chiusura di un anno che rischia di entrare nella storia per lo sfondamento del tetto degli 8 milioni di presenze”.

TTG: il Turismo a Rimini fiera dall’8 al 10 ottobre
Gli appuntamenti. Si inizia con “IA tra rischi e opportunità focus sul mondo dell’hotellerie”: 8 ottobre ore 15,20. Il commento di Gloria Armiri, manager Tourism & Hospitality Division di Ieg. Gli appuntamenti Emilia-Romagna, Umbria, Toscana…. Leggere Gustoh24

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Nella giornata inaugurale di TTG Travel l’ 8 ottobre alle ore 14, nella Main Arena, si terrà l’incontro “Il potere della ristorazione nel turismo del nuovo tempo: opportunità per alleanze di filiera”. Su Gustoh24.

