I migliori risultati, come di consueto, vengono dal comparto dei vini rossi, con Primitivo e Negroamaro a dominare la scena tra conferme e novità. Ecco le etichette che hanno ottenuto il massimo riconoscimento
Il livello qualitativo della produzione di vino in Puglia conferma lo standard di crescita degli ultimi anni, tra solide certezze e nuovi spunti, sia dal punto di vista di vitigni e denominazioni sia di nuovi inserimenti nella Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. C’è stato, infatti, un importante ricambio delle aziende premiate, segno di una regione in movimento, che punta a ottimi risultati mantenendo barra dritta sull’obiettivo primario di valorizzare il territorio nelle sue sfaccettature.
A parte poche eccezioni, il vino pugliese d’eccellenza si conferma essere frutto di vitigni a bacca rossa, con pochi viraggi su altre tipologie; d’interesse, pur senza toccare vette, e in crescita, se pur lenta, le produzioni degli autoctoni Susumaniello, Bombino Nero, Ottavianello e Uva di Troia, che devono ancora però trovare una loro modalità di espressione.
Primitivo e Negroamaro al top
La fanno ancora da padrone i vini a base Primitivo, cui vanno una buona parte dei nostri Tre Bicchieri, tra cui spicca la ‘prima volta’ del Primitivo di Manduria dolce naturale, una versione antica dello storico vitigno della regione. Le denominazioni che ne sono le principali rappresentanti, Gioia del Colle e Manduria, si confermano essere il traino della produzione di alta qualità della Puglia.
Tre Bicchieri 2026 della Puglia
Ecco i vini che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso.
