Svelata al Lingotto di Torino, per la prima volta in Italia, la classifica dei ristoranti migliori del mondo: in vetta Mitsuharu Tsumura di «Maido», a Lima. Secondo «Asador Extebarri», Spagna, e terzo «Quintonil», Città del Messico. Icon Award a Massimo Bottura e Lara Gilmore
Parmigiano Reggiano protagonista di The World’s 50 Best Restaurants 2025
Sono cinque gli italiani nei cinquanta migliori ristoranti del mondo: al sedicesimo posto c’è Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia), al 18/o Reale di Castel di Sangro (l’Aquila), al 31 Le Calandre di Rubano (Padova), al 32/o Piazza Duomo di Alba (Cuneo) e al 43/o Uliassi di Senigallia (Ancona)
“The World’s 50 Best Restaurant” – l’Oscar mondiale della ristorazione, che premia i cinquanta migliori ristoranti del mondo, all’Auditorium del Lingotto ha visto la presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, tra i rappresentanti istituzionali, ma anche dei vertici degli imprenditori, il presidente di Stellantis, John Elkann, con la moglie Lavinia Borromeo.

Mitsuharu ‘Micha’ Tsumura, lo chef che nel 2009 ha fondato nel quartiere Miraflores di Lima, la capitale del Perù, il ristorante Maido, è di gran lunga il peruviano più celebre del paese sudamericano. Arrivare primi nella classifica annuale dei cinquanta migliori ristoranti al mondo, stilata dal mensile britannico Restaurant basandosi su un sondaggio che coinvolge chef, ristoratori, cultori e critici internazionali, non è poca cosa ma, a questo, bisogna aggiungere che la culinaria in Perù è considerata una cosa seria sin dai tempi di Gastón Acurio, altro grande chef peruviano e, per questo, a Lima, televisioni, radio e siti web non parlano d’altro. Nato a Lima nel 1981, in una famiglia di origine giapponese, l’infanzia di “Micha” come lo conoscono tutti in Perù, è trascorsa tra due culture che avrebbero profondamente segnato la sua visione della cucina: quella ereditata dalla famiglia e quella vissuta nelle strade di Lima. Formatosi in arti culinarie e gestione di alimenti e bevande negli Stati Uniti, “Micha” è poi andato ad Osaka, in Giappone, dove ha lavorato in ristoranti tradizionali come Seto Sushi, specializzato in sushi, e Imo to Daikon, dedicato alla cucina degli izakaya, le popolari taverne giapponesi, riporta il sito Perú21 Al suo ritorno in Perù, dopo un periodo all’Hotel Sheraton dove si è appassionato degli incroci tra la culinaria peruviana e quella giapponese, ha fondato a 28 anni il Maido, il cui nome in giapponese significa “grazie per essere sempre venuti”, oggi un riferimento mondiale della cosiddetta cucina Nikkei, la fusione culinaria che usa ingredienti peruviani e tecniche giapponesi. “La cucina Nikkei non è una moda passeggera, è un modo per intendere la mescolanza razziale come forza creativa. Se oggi siamo in cima, è perché prima c’erano mani che seminavano, migravano, resistevano e sognavano. Dobbiamo loro tutto”, aveva previsto già sei anni fa, intervistato da Perú21.
La classifica: i primi 10
1. Maido di Lima (Perù) – The Best Restaurant in South America
2. Asador Etxebarry di Atxondo (Spagna- Paesi Baschi) -The Best Restaurant in Europe
3. Quintonil di Città del Messico – The best restaurant in North America
4. Diverxo di Madrid
5. Alchemist di Copenhagen
6. Gaggan di Bangkok – The Best Restauranti in Asia
7. Sezanne di Tokio
8. Table by Bruno Verjus a Parigi
9.Kiolle in Lima
10.Don Julio di Buenos Aires
Completano la classifica 11-50
Parmigiano Reggiano protagonista di The World’s 50 Best Restaurants 2025
Oltre alla presenza nei momenti chiave dell’evento internazionale, il Consorzio sosterrà anche la 50 Best Restaurants Scholarship, il programma di borse di studio che offrirà a un giovane chef emergente un’opportunità unica di formazione. Il commento del Presidente Nicola Bertinelli. Leggere tutto su Gustoh24