Intervista a Sandra Gonzi, direttore generale della Tenuta di Arceno nel cuore del Chianti Classico. L’azienda punta sia sul Chianti classico Docg che sulle varietà internazionali, offrendo un’espressione moderna e sofisticata della viticoltura toscana
Correva l’anno 1398 quando per la prima volta i manoscritti ufficiali iniziano a riferirsi al vino appellandolo “Chianti”. Oggi ci si rifà a quel fulcro toscano di 20km che comprende le province di Siena, Firenze e una piccola parte di Arezzo.
Di quel fazzoletto pregiato di territorio vitivinicolo, che si fregia del simbolo del Gallo Nero, la Tenuta di Arceno è uno dei più titolati portabandiera, con i suoi vini insigniti di numerosi riconoscimenti, sia a livello nazionale che internazionale. Situata nell’estremità meridionale del Chianti Classico, nel comune di Castelnuovo Berardenga, Tenuta di Arceno si trova nella parte più vicina a Siena, un’area spesso definita “il Chianti Classico più senese” per la sua forte identità territoriale.
I vigneti di Arceno danno vita ad un portfolio diversificato di vini di grande qualità e sono suddivisi in due principali categorie. Nella gamma del Chianti Classico Docg, la tenuta produce quattro vini focalizzati sull’uva autoctona Sangiovese, esaltando le caratteristiche tradizionali del territorio. Accanto a questi, tre vini con la Denominazione Toscana Igt celebrano le varietà internazionali coltivate nella tenuta (con il Cabernet Franc protagonista del vino di punta “Arcanum”, ndr).

Due orientamenti produttivi con un unico fil rouge: “Le nostre scelte aziendali si basano sull’autenticità, l’artigianato e la qualità – ha osservato a Gustoh24 Sandra Gonzi, direttore generale che guida la tenuta collaborando con l’enologo Lawrence Cronin e l’agronomo Michele Pezzicoli – Per questo motivo applichiamo un approccio sartoriale, coltivando blocco per blocco secondo la filosofia del micro-cru. Ogni appezzamento viene seguito in modo indipendente, rispettandone l’identità e valorizzandone le caratteristiche uniche”.
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La vostra filosofia dei micro-cru, che suddivide i vigneti in piccole sezioni, ciascuna definita dal proprio terroir e dalla composizione del suolo, quanto è premiante?
“La filosofia dei micro-cru ci consente di esprimere appieno la ricchezza del nostro territorio. Raccogliamo uve da blocchi distinti, ciascuno con un’identità unica. Vinificando separatamente questi micro-cru, valorizziamo ogni sfumatura, per poi unirle nell’arte dell’assemblaggio e creare vini che raccontano l’essenza della nostra Tenuta. Si tratta di un approccio rigoroso, ma estremamente gratificante in termini di autenticità e qualità espressiva. Un progetto ambizioso, pensato per accompagnare chi ama il vino in un viaggio tra Sangiovese e varietà bordolesi”.
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Lei è in azienda dal 1991 e ha visto il passaggio di mano nel 1994 agli attuali proprietari, la famiglia americana Jackson-Banke, da allora come è crescita Tenuta di Arceno e quali altri obiettivi ha in vista?
“Negli anni, Tenuta di Arceno è cresciuta in modo significativo, ampliando la superficie vitata e selezionando con cura i vitigni che meglio si esprimono nel nostro suolo, sempre nel pieno rispetto della storia e della natura di questo straordinario territorio. Abbiamo saputo coniugare tradizione e innovazione tecnologica, seguendo fedelmente la filosofia che da sempre guida la famiglia Jackson-Banke. Per il futuro, puntiamo a consolidare questa crescita, concentrandosi sempre sulla qualità e ampliando gli spazi dedicati all’accoglienza, per offrire un’esperienza ancora più completa e coinvolgente”.
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Quale l’ultima etichetta nata nel vostro nutrito portfolio di etichette?
“Abbiamo da poco lanciato Rosambra, un rosato 100% Sangiovese proveniente dall’annata 2024, nato in una stagione vegetativa particolarmente fresca, ideale per esaltare le caratteristiche tipiche di questa varietà in versione rosato. Rinfrescante e vivace, perfetto per aperitivi e momenti di leggerezza, si presenta di un rosa pallido luminoso e si apre al naso con profumi intensi di pompelmo rosa, albicocca e pesca bianca. Al palato è brillante e vibrante, con sapori agrumati che si allungano in un finale rinfrescante di buccia d’arancia Tarocco”.
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Che tipo di esperienza offre la Tenuta ai visitatori?
“La nostra priorità è offrire ai visitatori un’esperienza unica che li faccia sentire veramente speciali. Non è una semplice degustazione né una visita guidata tradizionale, ma un’immersione autentica nella nostra realtà. Un momento di relax, in un’atmosfera di pacata familiarità, circondati da paesaggi unici e spettacolari”.