Il 61% degli italiani indica come intervento più utile il taglio della pressione fiscale sul lavoro, seguito dalla lotta all’evasione fiscale

Lavoro, istruzione, giustizia e fisco sono questi i temi principali che gli italiani ritengono prioritari per le riforme strutturali che l’Europa ci chiede come condizione per erogare le risorse destinate agli investimenti indicati nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ma si dividono sulla capacità del Governo di realizzarle.

È quanto emerge dall’ultimo sondaggio condotto nell’ambito dell’Osservatorio LegaCoop, ideato e realizzato da Ipsos e dallAreaStudi dell’associazione. 

 Il Governo sarà capace di attuare le riforme?

Alla domanda se il Governo sarà in grado di attuare le riforme di cui si discute da anni, il 53% degli intervistati ha risposto di sì (47% probabilmente sì, 6% sicuramente sì), mentre il 47% ha risposto di no (il 40% probabilmente no, il 7% sicuramente no). Tra chi nutre più fiducia nelle capacità del Governo i cittadini delle isole (68%), gli over 50 (59%) e il ceto medio (58%); tra i più scettici chi vive nel nord ovest (58%) e il ceto popolare (57%).

Lavoro, istruzione, giustizia e fisco, sono le priorità degli italiani

Riguardo alle riforme da realizzare per poter disporre delle risorse europee indispensabili a garantire pieno successo agli investimenti programmati nel PNRR, gli intervistati hanno indicato al primo posto la riforma del lavoro (il 66%, con punte del 74% tra gli under 30 e del 73% tra le donne), seguita, a pari merito, da quelle dell’istruzione (37%, con una punta del 53% tra gli under 30) e della giustizia (37%). Al quarto posto, solo un gradino sotto, la riforma del fisco (36%, con una punta del 43% al Nord Est).

Il commento di Mauro Lusetti, Presidente di LegaCoop

Il PNRR è un piano di riforme e per l’UE le riforme sono la condizione cruciale e ognuna di esse riguarda un nodo irrisolto del paese – afferma Mauro Lusetti, Presidente di LegaCoop. Il contenuto va discusso e le scadenze sono veramente ristrette. Il grande dubbio degli italiani è se il governo riuscirà a risolvere questioni ormai storiche. Di certo i partiti, in questa fase impegnati più a distinguersi e a posizionarsi, hanno sostenuto il programma di governo e ora hanno una grande responsabilità a cui non possono sottrarsi. Il “rischio ragionato” è in realtà una scommessa senza alternative: che dobbiamo vincere”.