Investire in soluzioni circolari significa non solo rispettare le regole, ma anche anticipare il mercato e diventare protagonisti del cambiamento

L’intero mondo Horeca sta andando verso un futuro sempre più circolare: addio al monouso, spazio al riutilizzo. Con l’entrata in vigore del Regolamento europeo (UE 2025/40) sulla gestione degli imballaggi, il PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation, ristoranti, bar, hotel e società di catering dovranno rinunciare agli imballaggi usa e getta per abbracciare modelli più sostenibili, basati su riuso, riduzione dei rifiuti e circolarità.

Le scadenze da tenere a mente:

  • dal 12 febbraio 2027, tutti gli operatori che offrono cibo e bevande da asporto dovranno permettere ai clienti di usare i propri contenitori riutilizzabili

  • dal 12 febbraio 2028, ristoranti, hotel e catering (escluse le microimprese) saranno obbligati a impiegare imballaggi riutilizzabili all’interno di sistemi strutturati che ne consentano la reintroduzione nel ciclo di vita, riducendo i rifiuti e promuovendo la sostenibilità

  • dal 1° gennaio 2030, almeno il 10% delle bevande in commercio dovrà essere disponibile in confezioni riutilizzabili.

Soluzioni concrete: acqua del rubinetto e vuoto a rendere

Se il Regolamento invita i ristoratori a promuovere l’utilizzo di acqua potabile servita gratuitamente o a costi contenuti, in contenitori riutilizzabili, la FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi considera il sistema del vuoto a rendere, già adottato in altri settori, un elemento chiave per adattarsi al nuovo scenario. Non solo per rispettare la normativa, ma anche per differenziarsi sul mercato, fidelizzare una clientela più attenta alla sostenibilità e abbattere i costi degli imballaggi nel medio-lungo termine. Due strategie semplici ma efficaci, che possono fare la differenza nella transizione ecologica della ristorazione.

Incentivi in campo per un nuovo standard di mercato

Il Decreto n. 387/2024 del Ministero dell’Ambiente ha fissato i contributi in 10 milioni di euro, per ora limitati alle Zone Economiche Ambientali (ZEA). Sono previsti:

  • fino a 10.000 euro a fondo perduto per chi ha avviato sistemi di vuoto a rendere nel 2022

  • crediti d’imposta per chi ha riconosciuto sconti su restituzioni di imballaggi.

Le domande sono aperte dal 4 al 30 giugno 2025; un primo passo che potrebbe anticipare nuovi incentivi su scala nazionale.

Anche in Italia il quadro normativo si sta adeguando: l’art. 219-bis del D.Lgs. 152/2006 prevede già l’obbligo di cauzione e riutilizzo per imballaggi in plastica, vetro e metallo. Il decreto attuativo manca, ma il percorso è ormai tracciato.