Quella che a Roma viene definita “la pizzeria più bella del mondo”
dove poteva avere la seconda location, quella estiva?
Se non sull’isola più bella del mondo!
VICO Pizza&Wine, indirizzo iconico della pizza, 3 spicchi Gambero Rosso, da giugno ad ottobre apre anche a Capri, in un rigoglioso giardino mediterraneo
VICO Pizza&Wine Capri è per eccellenza il ristorante della pizza sull’isola che sta diventando meta prediletta anche per la tonda.
Lo trovi lungo la strada che conduce a via Krupp, alla Certosa e ai Giardini di Augusto, a due passi dalla piazzetta e via Camerelle, cuore dello shopping e del passeggio, in una stradina pittoresca e tranquilla, dietro mura bianche a calce, quasi un po’ nascosto e segreto.
Un salotto gourmet tutto open air, nel cuore del centro storico e della movida caprese eppure immerso nel verde. Un rifugio quasi. In un magnifico giardino mediterraneo tra piante di banano decennali, felci, bougainvillea, tanti angoli fioriti e soprattutto erbe aromatiche le più diverse. Quasi un’architettura del verde.
Anche i tavoli, le poltrone, gli ombrelloni e i divanetti, dal sapore retro, sono disegnati per VICO, e fanno tanto anni ’50. Gli stessi dell’hotel. La cornice infatti è la corte-giardino dell’hotel La Residenza nato negli anni Cinquanta dalla storica Villa Caterina, residenza del Principe Caracciolo.
E’ l’albergo della famiglia Palumbo De Angelis, una famiglia da sempre nella migliore hôtellerie sull’isola, e proprietaria di VICO Roma e VICO Capri.
Oltre 50 tra camere e suite, molte con balconi come sospesi tra il cielo e il mare con vista sui Faraglioni, una rarità in pieno centro. Così come vantare uno dei giardini d’hotel più grandi di Capri, una macchia di verde sullo sfondo azzurro.
Lo stesso Bar di VICO, un gazebo poliedrico in legno, punto focale appena si arriva in giardino, ha le bottigliere con fondo in specchio che riflette il verde circostante. Verde anche il pavimento in graniglia di marmo alternata a lastre di pietra di Trani che crea un intreccio geometrico. Spicca su tutto la zona pizzeria vera e propria, il cui banco lungo sei metri è ricoperto da un piano in ceramica di Capodimonte fatta a mano con motivi marini. Un’opera unica che si fa notare.
VICO Pizza&Wine è quintessenza del gusto partenopeo ma in uno scenario cosmopolita e con la pizza protagonista assoluta.
In menu pizze d’eccellenza, di tradizione e d’innovazione, alcune gourmet. Ingredienti selezionatissimi. Fritti da manuale come il Fiore di zucca in tempura ripieno di ricotta e provolone del monaco, salsa di pomodorini semi-dry ma anche alcuni classici della cucina locale o leggere rivisitazioni.
E da Roma dove VICO nasce e dove la lista d’attesa per un tavolo dentro quel palazzo d’epoca tra affreschi, interior design e opere d’arte, spesso è molto lunga, arriva sull’isola insieme ad Antonio Palumbo, che gestisce VICO Roma, anche Ciro De Vincenzo, il giovane pizzaiolo di talento formatosi alla scuola di Enzo Coccia e ormai grande protagonista a Roma.
Per VICO Capri Ciro ha formato la squadra con Pietro Pane pizzaiolo resident a impastare, stendere, cuocere.
Grande attenzione all’impasto, calibratura, tempi e tecniche di lievitazione, cotture diverse così come diversi i tipi di farine. Il risultato è una pizza, tra tradizione e innovazione, tenace e morbida, dal cornicione soffice, dal profumo inconfondibile, dalla consistenza carezzevole e un lieve effetto crunch per un gusto finale così leggero che fa venire voglia di un bis.
La scelta spazia dalle tradizionali, come le Margherita, classica e Dop, la Piennolo, la Santalucia o la Focaccia alla caprese, alle VICO’s Signature, Crudo e Rucola, Quattro formaggi e un tartufo, Benvenuti al Sud, Diavola, Nerano.
Non scatena certo meno passione Iannarella, dal nome della grotta caprese, il calzone ripieno di melanzane e fiordilatte e condito all’uscita con un carpaccio di tonno marinato, emulsione di limone, parmigiano, basilico e olio EVO.
Ricca la selezione di etichette campane, e non solo, e una cocktail list di classici e signature in pairing firmata Salotto 42, il noto cocktail bar romano per la stagione in trasferta dalla Capitale. Quartier generale della mixology il chiosco in legno, dove al bancone si comincia con l’aperitivo e si finisce a notte fonda per un after dinner, quando l’atmosfera diventa ancora più calda, e con il DJ set il mercoledì, magica.
Così quella che a Roma, in piazza Rondanini, a due passi dal Pantheon, complice anche la location in un palazzo tardo Cinquecento coi soffitti affrescati e gli arredi liberty, è stata definita “la pizzeria più bella del mondo” a Capri diventa la pizzeria più bella del mondo sotto il cielo stellato. E da qui non si andrebbe mai via, magari passando dai tavoli all’area lounge col divano centrale intorno ad una grande fioriera e le luci basse.
Location glam ma con leggerezza disinvolta, mondanità raffinata e sotto voce. Food, intrattenimento e lifestyle qui si fondono in un’esperienza unica che fa tanto VICO e fa tanto estate.
Un indirizzo dove tanta parte ha anche il servizio, curato e attento, fine dining eppure mai formale o distante così come l’isola vuole da sempre. Gioioso, rilassato.
Ed è lo Stile VICO, quello che ha preso avvio nella Capitale e che è ormai divenuto inconfondibile, un mix di eccellenza nel piatto e grande accoglienza nei modi. Eleganza e leggerezza, raffinatezze e convivialità che fa sì che da VICO ci si alzi da tavola felici e divertiti. Perché oltre la pizza, strepitosa, è importante il come si sta.
“Già perché a VICO i valori del buon augurio e dell’ospitalità tipicamente partenopea si fondono con l’approccio tradizionale e pop del mondo della pizza – racconta Antonio Palumbo, imprenditore illuminato, ideatore e motore di VICO – una sintesi tra semplicità ed eccellenza. Eleganza informale, per dirla in due parole. VICO ha un passo diverso rispetto alle pizzerie tradizionali o anche di concezione moderna, è un concept nuovo per una pizzeria, che unisce qualità altissima, ambiente chic e un servizio molto ospitale. Sempre disinvolto. Un mix di cibo, ambiente e servizio che fa dell’esperienza un momento da ricordare.”
Ed ecco anche perché da VICO ci si alza da tavola divertiti.
Insomma un indirizzo unconventional che riempie le agende golose di chi a Capri non vuole certo perdere il meglio.
VICO Pizza&Wine – Capri – Via Federico Serena 22, Capri
Tel. +39 081 837 08 33
Aperto tutti i giorni dalle 12.30 alle 15.30 e dalle 19.00 alle 23.30
https://www.vicopizzaandwine.com
VICO Pizza&Wine a Roma è in un palazzo rinascimentale affrescato e con arredi liberty
Una pizza eccellente a Roma si mangia da VICO Pizza&Wine, 3 Spicchi Guida Gambero Rosso 2025 con un punteggio di 94/100, al civico 47 di piazza Rondanini.
La pizzeria più bella, il salotto buono della pizza dentro un palazzo tardo rinascimentale affrescato e arredi liberty.
Da VICO l’atmosfera è gioiosa, alla mano, pur stando dentro un palazzo del Cinquecento, tra soffitti affrescati e arredi primo Novecento, design contemporaneo e opere d’arte alle pareti. Merito anche di un servizio con tante coccole, impeccabile senza essere formale, raffinato e conviviale al contempo. Un’esperienza da condividere, così come le pizze, e raccontare. Uno spazio da instagrammare mentre ci si rilassa e diverte in questa location unica definita “la pizzeria più bella del mondo”.
Un mood rilassato ma anche un po’ glam. Giovane, come giovane è Antonio Palumbo della Famiglia De Angelis proprietaria di VICO Pizza &Wine sia a Roma che a Capri. Una famiglia da sempre nell’hôtellerie.
VICO è il vicolo, cuore e ventre della città partenopea, denso di vita e anche per questo palcoscenico.
La PIZZA, i FRITTI, i DOLCI, il VINO, i COCKTAIL
Non c’è sipario: sul bellissimo bancone in marmo rosso e breccia medicea, tradizione e contemporaneità dialogano a scena aperta mentre si impasta, si stende, si inforna una pizza magistrale.
Merito di Ciro De Vincenzo, il pizzaiolo che ha preso il testimone di Enzo Coccia. Talentuoso e giovane, Ciro, anni 31, nato nei Quartieri Spagnoli, ha cominciato a mettere le mani in pasta nel ristorante pizzeria del nonno a 14, mentre ancora andava a scuola.
Presente a VICO fin dai primi mesi, formato da Enzo Coccia, ha da subito affiancato il maestro e ora firma con pizze di altissima qualità VICO Pizza&Wine.
Ciro, oltre ad avere ereditato l’attenzione maniacale all’impasto (rigorosamente da tradizione: acqua, sale, farina e lievito fresco), il rigore scientifico nel controllo dell’umidità, dell’idratazione, nel rapporto tra gli ingredienti e i tempi di miscelazione, l’assoluta calibratura dei tempi e della tecnica di lievitazione (24 ore cambiando le temperature), sta lavorando molto sulle diverse cotture mostra grandi virtù artigianali e manualità felice nella stesura.
Un vero rito a scena aperta, anche esso a beneficio dei commensali ammirati da quella rapida acrobazia tra dito, dorso, rollio e schiaffo.
Subito dopo il piccolo benvenuto, ogni sera diverso, la mano leggera e sapiente già si sente coi fritti di straordinaria digeribilità e morbida croccantezza, riuniti in Carta sotto il nome di “Accumminciammo” con tre farciture di Montanarine (piccole pizze fritte) condite o farcite in tre modi diversi, le frittatine di pasta, la crocchè e i supplì e la pizza fritta JR.
Vera e propria goduria la Bomba Marinara, una bomba fritta farcita di pomodoro San Marzano, aglio, olio e origano. Piacere puro! E chissà che non diventi un must anche da asporto.
Tra le novità introdotte da Ciro, l’utilizzo in alcune pizze di un mix di farine diverse, alcune con un carattere più deciso, prevedendo impasti diversi e lavorando anche sull’impasto di riporto o recupero, ridandogli vita continuamente in un’ottica di sostenibilità.
Il risultato è una pizza tenace e morbida al tempo stesso che dopo un minuto o poco più di forno ad alte temperature regala quel disco dorato con un cornicione soffice, dal profumo inconfondibile, dalla consistenza carezzevole e un lieve effetto crunch per un gusto finale così leggero che fa venire voglia di un bis.
Ventotto le pizze in carta tra le tradizionali e le creative con abbinamenti originali e talvolta garbatamente estrosi, di cui alcune sempre presenti e altre che cambiano secondo le stagioni, e due calzoni, il classico napoletano e il Saltimbocca alla romana.
Un mix perfetto tra tradizione e innovazione con un’ampia scelta anche in versione “to share” perché il piacere sia condiviso.
Spiccano nel menu le tre pizze/focacce cotte al vapore e poi passate nel forno statico una volta composto il topping e le due pizze croccanti in doppia cottura, prima fritte e poi al forno.
Il menu degustazione stagionale cambia quattro volte l’anno e ha 5 portate, oppure 6, oppure 7 (da 35€ a 45€) spaziando su tipologie di pizze diverse. Un percorso per dare modo al cliente di provare diverse declinazioni di lievitati e stare a tavola in un arco di tempo più ampio e rilassato. La stessa ricerca assoluta dell’eccellenza c’è per gli ingredienti: fornitori, per lo più campani, ma anche laziali, immutati fin dall’inizio, prima di tutto a garanzia piena dei due capisaldi del topping, il pomodoro e la mozzarella. Così come per l’olio evo e le verdure.
Già perché Ciro oltre la tradizione propone anche alcune declinazioni della pizza guardando alla cucina, che da giovanissimo ha anche frequentato collezionando piccole esperienze significative.
Non a caso il terzo menu degustazione si chiama Monzù.
Tra forno e fornello quindi potremmo dire: in alcune pizze special troviamo infatti un leggero cross over del gusto con ingredienti d’eccellenza come i pomodori di tante varietà e con preparazioni e cotture diverse. Come nel caso della Crunchy Diavola, signature pizza di Vico, molto amata insieme alla Margherita Vico, l’altra signature, pizza in doppia cottura come la Tonno e Cipolla. E a proposito di cucina, secondo lo stile della pizzeria napoletana d’altri tempi, dove in Carta oltre alla pizza si trovavano anche alcuni classici della cucina popolare napoletana, sotto la voce Dalla Cucina troviamo infatti Polpo e Patate, Parmigiana di melanzane e Polpette al sugo. Sotto la voce Insalate invece tre scelte molto fresche ed estive.
Grandi classici partenopei e leggere rivisitazioni nella Carta dei dessert curata dal Maestro Pasticciere, nonché campione del mondo di pasticcieria, Ciro Chiummo che supervisiona dolci equilibrati ma dal gusto ricco, pieno, come la Coccinella, il signature giocoso e goloso, o una Delizia al limone da manuale.
Ampia la scelta dei vini con circa 100 etichette tra bollicine, bianchi, rosati e rossi. Grandi cantine ma anche piccoli vignaioli. Tutta Italia, a parte la scelta d’Oltralpe per gli champagne, perfetti per le pizze fritte. Varia anche la proposta a mescita che permette abbinamenti più snelli e la cocktail list molto eclettica curata da Salotto 42.
Ventuno i cocktail in Carta tra aperitivi, signature e after dinner. Magari si comincia con un aperitivo, il Vico 42, e si continua a bere miscelato, per esempio con un Vico’s Garden perfetto in abbinamento ad una delle pizze signature di Ciro, la Diavola. Tra vini e cocktail da VICO si beve proprio bene, e fino a tardi, quando si va anche solo per un cocktail dopo cena magari abbinato a un dolce, e l’atmosfera diventa ancora più calda e coinvolgente. Unconventional.
LO SPAZIO e il SERVIZIO
Nello storico Rione Sant’Eustachio, fitto di dimore di antiche famiglie patrizie, e con ancora i caratteri dell’architettura cinquecentesca e inserti preziosi del barocco romano, ecco piazza Rondanini, appartata e discreta pur se a pochi passi dal Pantheon da una parte, e piazza Navona dall’altra.
Ancora l’originaria forma rettangolare e un paramento continuo di case tipiche romane quasi tutte rossastre, monumentali, con portali ad arco bugnato e qualche bel finestrone che lascia intravedere soffitti affrescati.
Al civico 47 di piazza Rondanini, Palazzo Rondanini alla Rotonda, pieno Cinquecento, c’è VICO Pizza&Wine.
Stessa passione che per la qualità altissima della materia prima, gli impasti e le lievitazioni, la cottura, per la bellezza degli arredi, i dettagli, così da avere un’esperienza del gusto al top e l’allure di uno spazio unico. L’edifico fu fatto costruire agli inizi del 1500 dal Cardinal Thomas Wolsey, potente uomo di Stato alla Corte di Enrico VIII, sulle rovine di terme neroniane. E lo stemma dei Tudor al centro del soffitto a volta affrescato a grottesche, e restaurato dalla Soprintendenza, sta a testimoniarlo. Progetto architettonico di ristrutturazione e d’interior design firmato da Roberto Antobenedetto Studio che intervenendo su un edifico di tale impatto storico ha scelto una cifra stilistica di forte iconicità. Il risultato è un connubio perfettamente riuscito tra antico e contemporaneo, dove anche il colore, la creatività, hanno giocato un ruolo decisivo impreziosendo gli ambienti, rendendoli unici. Una cornice che sorprende e seduce.
Alle pareti delle due sale (per un totale di 170 mq di superficie) infatti un’opera straordinaria e preziosa del modernismo italiano, un’intera boiserie in legno laccata e dipinta in stile “carretto siciliano” realizzata nel 1908 dagli Stabilimenti Ducrot per la famiglia palermitana dei Florio su idea e disegno di Ernesto Basile.
Si rifà al liberty anche il sontuoso (diametro di 160 cm) lampadario che campeggia nella prima sala creando un bell’effetto di luce calda. Proprio sotto un grande tavolo di modernariato.
A parete quadri o sculture come il monocromo di Paolo Di Capua, l’installazione di piatti incorniciati, o il piccolo bassorilievo in terracotta della Partenope, sorta di “cammeo” allusivo a bellezza e tentazione.
Insomma una pizzeria inserita in un contesto di che rappresenta quasi un’opera d’arte diffusa, totale.
Tocco molto vivace la carta da parati dietro gli scaffali della libreria a parete, che riprende antichi bozzetti sempre di Basile, rappresenta un omaggio ai vicoli di Napoli. E poggiati sugli scaffali oggetti e libri che potremmo trovare in una casa.
I servizi invece sono stati progettati creando con un gioco di specchi un effetto infinity, mentre l’uso di un mosaico macro bicromo completa pareti, soffitto e pavimenti.
Altra citazione “vernacolare” sopra il bancone in marmo pregiato dove sono rappresentati maschere e costumi partenopei riuniti in un “Carosello napoletano” di carta.
Il forno, realizzato da artigiani vietresi, ha la cupola a mosaico con un disegno vivace a piccoli cerchi rossi e verdi tipico della Costa d’Amalfi; mentre sui piatti Villeroy & Boch, personalizzati per VICO, tra i decori ad hoc spunta una coccinella rossa, la “coccipizza” che iconizza proprio la pizza e augura la buona fortuna, il benessere.
VICO Pizza&Wine – Roma Piazza Rondanini 47 – tel. O6/87809501
Aperto tutti i giorni dalle 19.00 alle 23.30, dal venerdì alla domenica anche dalle 12.30 alle 15.30