Parma 2020+21 è un programma di sviluppo territoriale a base culturale, nato dalla nomina della città di Parma a Capitale italiana della Cultura per l’anno 2020, esteso al 2021 con il Decreto “Rilancio”, emanato dal Governo Italiano per supportare la ripresa del Paese a valle dell’emergenza sanitaria internazionale dovuta al diffondersi del COVID-19.

Dal giorno dell’assegnazione del titolo, il 16 febbraio 2018, Parma 2020+21 è diventata una metafora della rigenerazione sociale che il territorio intende realizzare da oggi al 2030, in linea con gli obiettivi dell’Agenda per la sostenibilità.

Parma 2020+21 nei mesi segnati dall’emergenza ha proseguito il suo lavoro, ripensando ed integrando il suo ampio e sfaccettato programma, che si è confermato un grande cantiere di riflessione attuale e centrato anche rispetto all’emergenza sociale cui la cultura tutta è oggi chiamata a dare risposte.

In questi giorni il sito di Parma 2020+21, in occasione della riapertura di musei e mostre, ha rilanciato i luoghi della cultura di Parma.

Percorso misto Itinerario di luoghi ed eventi
Durata: 8 ore
Periodo consigliato: Febbraio-Marzo

Scopri i luoghi della cultura che hanno riaperto!

Con il passaggio dell’Emilia Romagna in “zona gialla” possono finalmente riaprire le mostre anche a Parma, all’insegna della sicurezza. Come da DPCM, saranno chiuse il sabato e la domenica. Di seguito l’elenco delle mostre che potete tornare a visitare sempre nel rispetto delle misure anti- Covid.

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Parma Capitale italiana della cultura 2020+21: per celebrare l’evento il ministero dello Sviluppo economico ha emesso un francobollo, stampato dall’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, recante l’immagine del Battistero di Parma, “capolavoro architettonico che armonizza l’architettura romanica e l’architettura gotica”.

Il bozzetto, curato dal Comune di Parma e ottimizzato dal Centro filatelico della direzione operativa dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, reca in alto il logo di Parma Capitale italiana della cultura 2020 e 2021. Completano il francobollo, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.

Il Battistero – afferma mons. Raffaele Sargenti, del Capitolo della basilica – è un segno da considerare come un unicum, un tutt’uno indivisibile che anche a livello simbolico ci riporta e regala la grande idea di unitarietà della nostra città intorno a questo progetto”.

Il francobollo presentato a Parma sotto i portici del Grano

Marco Lombardi, Federico Pizzarotti, Michele Guerra e monsignore Sargenti