“Il Governo non dimentichi biodiversità oggi tutelata in costituzione”

La direttiva habitat varata il 21 maggio 1992 compie 30 anni e Alfonso Pecoraro Scanio presidente della fondazione Univerde che da ministro varò il decreto rete natura 2000 rilancia l’annullo filatelico   con cui il comune siciliano di Floresta  ha celebrato l’evento “proprio il parco dei Nebrodi e la Sicilia sono stati spesso oggetto di attacco da parte  della mafia e dai nemici dell’ambiente”.

“È importante –ha aggiunto Pecoraro Scanio- che proprio dal territorio parta la sfida per la tutela della biodiversità che da febbraio è riconosciuta anche nel nuovo articolo 9 della costituzione. E credo che la Sicilia, la più grande isola del mediterraneo possa dare un contributo eccezionale per la difesa della Natura completando l’istituzione dei nuovi parchi nazionali delle Eolie, delle Egadi e litorale Trapanese e dei Monti Iblei”.

Il prossimo 5 giugno correranno trent’anni dalla ratifica della Convenzione di Rio, i cui principi continuano a segnare le linee guida per la tutela la biodiversità in natura

Al Vertice sulla Terra del 1992 a Rio de Janeiro, i leader mondiali hanno concordato una strategia globale di “sviluppo sostenibile”: soddisfare le nostre esigenze, garantendo nel contempo un mondo sano e vitale da lasciare alle generazioni future.

Uno dei principali accordi adottati a Rio è stata la Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), aperta alla firma il 5 Giugno 1992 ed entrata in vigore il 29 Dicembre 1993. Ad oggi, ci sono 193 Parti.

La CBD è un trattato internazionale giuridicamente vincolante con tre principali obiettivi: conservazione della biodiversità, uso sostenibile della biodiversità, giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche.

Il suo obiettivo generale è quello di incoraggiare azioni che porteranno ad un futuro sostenibile.

La Convenzione copre la biodiversità a tutti i livelli: ecosistemi, specie e risorse genetiche, ed anche le biotecnologie, attraverso il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza. In realtà, copre tutti i possibili domini che sono direttamente o indirettamente legati alla biodiversità e al suo ruolo nello sviluppo, che va dalla scienza, alla politica e all’educazione fino all’agricoltura, al commercio, alla cultura.
L’organo di governo della CBD è la Conferenza delle Parti (COP). Questa autorità ultima di tutti i governi (o Parti) che hanno ratificato il Trattato si riunisce ogni due anni per esaminare i progressi compiuti, definire le priorità e impegnarsi in piani di lavoro.

Nell’aprile 2002, le Parti della Convenzione hanno messo a punto un Piano Strategico al fine di orientare la sua ulteriore attuazione a livello nazionale, regionale e globale, e si sono impegnate a raggiungere entro il 2010 una riduzione significativa del tasso attuale di perdita della biodiversità, in modo da assicurare la continuità dei suoi usi vantaggiosi attraverso la conservazione e l’uso sostenibile delle sue componenti e la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche..
Questo obiettivo è stato poi approvato dal Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile e dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è stato accolto come un nuovo obiettivo nel quadro dei Millennium Development Goals.
In occasione della 10ª riunione a Nagoya, in Giappone, ottobre 2010, la Conferenza delle Parti della CBD (COP) ha adottato un nuovo Piano Strategico con nuovi obiettivi per il periodo post-2010.