Dop e Igp svolgeranno insieme attività di comunicazione ed eventi, ma non si esclude una futura unione. Alla guida del nuovo ente Enrico Corsini, vicepresidente Mariangela Grosoli

Nasce “Le Terre del Balsamico” un progetto congiunto di valorizzazione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.

Un vero e proprio Consorzio di secondo grado senza scopo di lucro (ex art. 2602 ss del Codice Civile), avente personalità giuridica – e la possibilità di svolgere attività, nonché assumere iniziative ed impegni autonomi rispetto all’azione dei singoli consorzi – quello che va costituendosi tra le due realtà consortili già esistenti e che avrà per oggetto la salvaguardia, la diffusione e la valorizzazione e promozione coordinata delle due produzioni DOP e IGP e del comune territorio, nonché il consolidamento della reputazione e dell’immagine delle suddette denominazioni, lo sviluppo di nuove opportunità commerciali due prodotti simbolo dell’agroalimentare modenese ed italiano.

A rappresentare in tale sede il costituendo ente – che non sarà un Consorzio di Tutela ma un Consorzio tecnicamente inteso alla luce delle relative disposizioni civilistiche – il Presidente del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini e il Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Mariangela Grosoli, che ne saranno rispettivamente Presidente e Vicepresidente.

I commenti di Enrico Corsini e Mariangela Grosoli

Obiettivi generali e strategici del progetto – spiega Enrico Corsini presidente del consorzio di tutela Aceto balsamico tradizionale di Modena – sono la salvaguardia, la diffusione e la valorizzazione delle due produzioni e della loro storia, cultura e tradizione, nonché la valorizzazione del territorio attraverso la creazione e lo sviluppo di una specifica connessione con il tessuto produttivo del “Balsamico”. Un ruolo di primo piano sarà poi riservato alla ricerca scientifica e alla formazione degli operatori, in direzione di un costante miglioramento dei processi e dell’organizzazione delle produzioni e rappresenterà un supporto importante per lo sviluppo dei temi della transizione ecologica e della sostenibilità economica ed ambientale”.

L’unione dei due Consorzi porterà oltre ad una gestione condivisa del budget previsto per le attività promozionali ed istituzionali e ad avere un supporto tecnico giuridico per attività istituzionali e rapporti con il Ministero, altresì facilitazioni nell’accesso a fondi pubblici e bandi di finanziamento di progetti comunitari e – più nell’immediato – promuoverà la partecipazione coordinata e condivisa a bandi Mipaaf, PSR e per i Distretti del Cibo.

L’iniziativa è stata intrapresa unitamente dai due Consorzi di Tutela – afferma Mariangela Grosoli  Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena – e attraverso questo nuovo soggetto i due enti opereranno insieme per il bene dei prodotti e del territorio creando opportunità commerciali per gli operatori ed aumentare la diffusione della conoscenza e consapevolezza attraverso azioni congiunte di comunicazione e promozione. Ma il vero successo di questo progetto che vede uniti per la prima volta i produttori di Aceto Balsamico di Modena IGP e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, è il segno di un importante cambio di cultura, una svolta storica per il territorio e si pone come esempio per tutti coloro che hanno a cuore il futuro del patrimonio culturale e umano, nonché economico e sociale delle terre del Balsamico”.

“Le Terre del Balsamico” potrà contribuire a migliorare il coordinamento delle modalità di immissione dei prodotti sul mercato, in particolare attraverso ricerche e studi di mercato, esplorare potenziali mercati di esportazione e incrementare le opportunità di commercializzazione a livello nazionale, comunitario e internazionale e sviluppare iniziative volte a rafforzare la competitività economica e l’innovazione e promuovere la commercializzazione on-line dei prodotti. Il metodo di lavoro del nuovo Consorzio di secondo grado prevede la costituzione di un Consiglio Paritetico composto dal Presidente e altri due membri di ogni consorzio, da cui passeranno tutte le decisioni. Sui singoli progetti, potranno altresì essere interpellati altri soggetti individuati dal Consorzio di riferimento.

Lo statuto prevede che i due consorzi avranno una gestione condivisa del budget previsto per le attività promozionali e istituzionali, non ancora quantificabili: “Ogni anno i soci decideranno che cifra fornire all’associazione a seconda delle iniziative e dei bandi a cui parteciperà. Nel primo anno – spiega il direttore Federico De Simonipartiremo con un importo inferiore a 100mila euro che potrà crescere già nel 2024 a seconda dei bandi nazionali e dei progetti comunitari a cui decideremo di candidarci“.