La Federazione agroalimentare #Agrocepi lo ha registrato presso l’Ufficio Marchi e brevetti del Mise. Presidente Martinangelo, “Così valorizziamo le produzioni di eccellenza non Dop, Igp e bio”

La passione che abbiamo per i prodotti del Made in Italy agroalimentare, unita alla consapevolezza dell’importanza dell’aggregazione e della tracciabilità, ci ha spinto a registrare il marchio collettivo della Zucchina Romanesca, straordinario prodotto ortofrutticolo dei nostri territori” Così Corrado Martinangelo, presidente di #Agrocepi, annuncia la registrazione presso l’Ufficio Marchi e brevetti del Mise del marchio collettivo della Zucchina Romanesca.

Infatti, a seguito delle modifiche legislative che indicano le associazioni di categoria come soggetti richiedenti, #Agrocepi, d’intesa con Sherpa ZERO e con Quality 2004 SRL, associazione specializzata in rapporti istituzionali, comunicazione e advocacy, ha avviato un progetto nazionale di valorizzazione delle produzioni agroalimentari di eccellenza non Dop, Igp, biologiche, a marchio collettivo, con una efficace tracciabilità dei prodotti.

“La Zucchina Romanesca è una delle tipicità della cucina romana e laziale. Il colore é verde chiaro intenso, con la presenza di striature o macchioline chiare. Proprio queste striature così caratteristiche e caratterizzanti della varietà Romanesca, -afferma il presidente- fanno di questa piccola e chiara zucchina dalla forma stellata un biotipo unico. E’ una zucchina soda, poco acquosa, dolce e dal sapore deciso. Rinomate le zucchine della zona di Cerveteri e Maccarese, di Formia, di Terracina. Sono disponibili da maggio a novembre“.

#Agrocepi sottolinea in un comunicato che “concederà a chiunque ne faccia richiesta i marchi“, nel rispetto dei regolamenti e dei rigorosi disciplinari applicati da un ente di certificazione indipendente e riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole, anche in base alle strategie della Federazione agroalimentare.

Sono certo che ciò rappresenti – ha affermato il presidente di #Agrocepi, Corrado Martinangelouna straordinaria opportunità per i produttori e i consumatori italiani, sia dal punto di vista della redditività che della qualità del prodotto. Per questo proseguiremo in questa strategia con altri prodotti e marchi, nella convinzione, così, di irrobustire e migliorare tutte le filiere interessate.”

Cosa è un marchio collettivo

I marchi collettivi sono disciplinati dall’art. 11 C.P.I. e successive modificazioni
Il Marchio Collettivo è un segno distintivo che serve a contraddistinguere prodotti o servizi di più imprese per la loro specifica provenienza, natura o qualità, svolgendo una funzione di garanzia del prodotto o del servizio secondo un regolamento specifico (DISCIPLINARE), che deve essere depositato insieme alla domanda di marchio collettivo. Il deposito del disciplinare può non essere contestuale alla domanda ed essere fatto fino a due mesi dopo il deposito.
I marchi collettivi sono marchi destinati ad essere utilizzati da una pluralità di imprenditori diversi dal titolare che, generalmente, non lo utilizza. Il titolare può essere qualunque soggetto svolga la funzione di garantire l’origine, la natura o la qualità di determinati prodotti o servizi, e nel disciplinare devono essere previsti gli standard qualitativi previsti ed i relativi controlli, nonché l’indicazione del soggetto deputato al controllo stesso.