Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la fiera dell’aglio di Voghiera Dop giunta all’edizione numero 24 nella storica cornice della Delizia del Belriguardo di Voghiera​ che accoglierà la tre giorni dedicata ad uno dei prodotti emblema del territorio.

L’Aglio di Voghiera Dop, sarà disponibile per l’intero evento fieristico, grazie al contributo dei Soci del Coproav, dell’Amministrazione comunale, e l’aiuto di tutti i volontari.

Durante le tre serate della Fiera, oltre ai tradizionali stand enogastronomici (e non solo), si esibirà in concerto, la famosa band dei “Joe Di Brutto”, nella serata di venerdì 6 agosto, mentre sabato e domenica, l’associazione Music Road, organizzerà l’intrattenimento musicale con due concerti: sabato 7 con “Caffe’ Havana Sambuca Lambrusco” e domenica 8 con “Enrico Cipollini &The Skyhorses”
Per informazioni e prenotazioni telefonare al 348/3526929, Lorenza Campi.

La Fiera dell’aglio di Voghiera Dop in provincia di Ferrara

Al centro di una zona considerata sin dall’epoca romana cruciale per il governo del Delta del Po, Voghiera e i territori circostanti devono alla loro posizione e alle proprietà dei terreni la loro fortuna agricola. Proprio in età romana si hanno testimonianze in queste terre di vasti campi di cereali, come il farro, ma è documentata anche la presenza di ampie coltivazioni di vite alberata, chiamata allora Arbustum Gallicum.

Epoca Estense

Furono gli Estensi, signori di Ferrara, a rilanciare il territorio di Voghiera e i suoi dintorni. Nel 1435, il marchese Niccolò III decise di far costruire a Voghiera il castello di BELRIGUARDO, una delle “delizie” dei duchi di Ferrara fuori dalle mura della città. Il castello di Belriguardo, le cui parti pubbliche ospitano oggi il Museo Civico di Voghiera, divenne la reggia estiva della corte, un complesso di oltre trecento stanze, molte delle quali affrescate dai grandi maestri dell’Officina Ferrarese.
Le prime testimonianze di coltivazioni di aglio a Voghiera risalgono proprio all’epoca del ducato estense. Il demanio ducale incentivò tutte le coltivazioni possibili nelle terre della zona e le cronache parlano anche di coltivazioni molto intense e particolari nelle numerose serre che dovevano fornire prodotti tutto l’anno. Venivano tenuti in particolare considerazione le erbe aromatiche, i prodotti dell’orto e l’aglio. Ingredienti utili a coprire i sapori non sempre freschissimi delle carni.

Epoca pontificia

Il ritorno sotto l’amministrazione pontificia al termine del XVI secolo non interruppero la tradizione agricola di Voghiera e dei suoi dintorni. Nel corso degli anni e dei secoli la coltivazione e la conservazione dell’aglio è stata curata e tramandata.  Il suolo della pianura padana e le sue sabbie fluviali, unite alle particolari condizioni climatiche della zona, sono l’ecosistema che favorisce l’equilibrio tra qualità del prodotto e aromaticità.

Oggi

L’Aglio di Voghiera ha ottenuto nel 2007 la designazione europea DOP (Denominazione di Origine Protetta). Il marchio viene riportato su ogni confezione, insieme al nome del produttore, a garanzia che la produzione e la lavorazione avviene esclusivamente nell’area geografica delimitata.

Pagina a cura di Maurizio Barbieri