Giornata storica per Parma quella del 6 marzo 2023: il SI’ del Comune. Il 9 marzo arriva il sì definitivo del Cda di Fiera Milano

Accordo strategico tra Milano – Parma. Le dichiarazioni dei protagonisti

Gino Gandolfi, Presidente di Fiere di Parma; Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare; Gabriele Buia Presidente di Unione Parmense degli Industriali; Michele Guerra, Sindaco di Parma;  Andrea Massari, Presidente di Provincia di Parma; Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali di Regione Emilia Romagna Leggere su Gustoh24

Sul Tg regionale Lombardia
Luca Palaermo Ad Fiera Milano esprime sul Tg Lombardia soddisfazione sull’accordo Milano Parma

9 marzo 2023. Un servizio sul Tg1 delle 13,30

Antonio Cellie

L’Amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie, al Tg1 ha detto che l’accordo è solo il primo passo di una alleanza che prevede ulteriori sinergie tra le due società fieristiche in altri settori come la Meccanica e il Turismo.

Gian Marco Centinaio con lo chef Alessandro Circiello

Gian Marco Centinaio, accordo Milano-Parma buona notizia per made in Italy

L’accordo tra Fiera Milano e Fiere di Parma è una buona notizia per tutto il made in Italy agroalimentare. Le sinergie che si creano tra Tuttofood e Cibus, grazie anche a una collaborazione strategica tra pubblico e privato, consentiranno ai nostri produttori di poter contare su vetrine ancora più prestigiose e moderne. Bene così, più riusciamo a fare sistema e meglio potremo competere in Europa e nel mondo”. Lo afferma il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (Lega).

Ricapitoliamo gli ultimi giorni.

Dopo che questa mattina (6 marzo) il Consiglio Provinciale ha approvato  l’accordo tra le Fiere di Parma e quelle di Milano in serata è arrivato l’Ok anche da parte del Consiglio comunale di Parma con il voto favorevole della larghissima maggioranza dei consiglieri. Tutto fila liscio verso l’accordo definitivo tra Parma e Milano finalizzato alla creazione di una comune piattaforma fieristica italiana dedicata al settore agroalimentare.

E’ stata approvata il 6 marzo 2023 la delibera comunale  con cui Fiere di Parma acquisisce il Marchio Tuttofood da Fiera Milano che entra nell’azionariato di Parma.  Primo azionista rimarrà Crédit Agricole che scenderà dall’attuale 32,42% al 26% circa, mentre Fiera Milano sarà il secondo azionista, con il 18,5% delle quote (che corrispondono al valore di 16,5 milioni di euro attribuiti a Tuttofood dopo una serie di perizie). Comune e Provincia di Parma, che oggi detengono ciascuna il 19,58%, scenderanno invece attorno al 16%.

In Consiglio comunale ad introdurre la discussione sul tema “Fiere” è stato  il Sindaco di Parma, Michele Guerra, che definendo “storica” la giornata ha espresso la soddisfazione per il lavoro fatto in questi anni che aveva l’obiettivo di mettere in sicurezza il potere delle decisioni dei soci pubblici attorno all’interesse comune”. Ha poi passato la parola al vice Sindaco  Lorenzo Lavagetto, che ha la delega alle Partecipate, che ha illustrato in dettaglio  la delibera che al termine è stata approvata.

Il Sindaco di Parma Michele Guerra al Sole 24 Ore

«Abbiamo sempre ritenuto questa partnership molto interessante dal punto di vista industriale – dice il sindaco a Giovanna Mancini del Sole –. È evidente che, nel contesto attuale, fiere della dimensione di Parma hanno bisogno di collaborare con realtà più grandi per poter restare competitive. Inoltre sono convinto che l’accordo apra prospettive interessanti anche per migliorare la connettività infrastrutturale del nostro territorio con Milano».

Le garanzie per i soci pubblici e territoriali

Tuttavia, quando a luglio scorso la nuova giunta comunale, appena insediatasi, ha preso in mano il dossier sull’operazione, i timori che l’integrazione con Fiera Milano potesse in prospettiva allontanare da Parma una delle sue fiere più importanti, erano diffusi tra i soci più legati al territorio. «Come amministrazione e socio pubblico, assieme alla Provincia, ma anche alla Regione Emilia Romagna e alla Camera di Commercio, volevamo assicurarci che il progetto avesse tutte le caratteristiche per mantenere sul territorio l’indotto che porta non solo in termini di turismo, ma anche di ricerca, innovazione e sviluppo», aggiunge Guerra.

Inoltre, dice ancora Guerra, «dato che il progetto comporta il fatto che i soci pubblici scenderanno in minoranza, era necessario fissare delle maggioranze qualificate che ci garantissero. Ci siamo riusciti attraverso l’inserimento nello statuto di alcuni elementi, che ci rendono soddisfatti dell’accordo raggiunto».

In particolare, l’intesa prevede che le liste per il cda siano solo due (soci pubblici e soci privati) e non tre come inizialmente proposto, per assicurare che il consiglio sia sempre composto da cinque consiglieri di nomina privata e quattro di nomina pubblica. Inoltre, la maggioranza qualificata per le decisioni significative è stata fissata a sei voti (su nove) per il cda e all’85% delle quote in Assemblea dei soci, in modo che, ad esempio, anche solo l’azionista Comune abbia un potere rilevante da spendere. Infine, il presidente sarà nominato dalla lista dei soci pubblici. «Per noi questo non ha solo un valore simbolico: è un elemento di garanzia fondamentale», conclude il sindaco al Sole 24 Ore.

I soci pubblici scendono per la prima volta sotto il 50 % delle quote, ma avranno diritto a nominare il Presidente, mentre per qualunque scelta su Cibus sarà necessaria una maggioranza dell’85% col Comune di Parma che detiene ora il 15,96% e quindi avrà una sorta di diritto di veto.

Secondo le ultime notizie Tuttofood verrà spostata negli anni pari per essere in diretta concorrenza con l’Expo che si tiene a Parigi, mentre Cibus si terrà negli anni dispari lasciando negli anni pari l’attuale Cibus Connect.

«L’obiettivo è creare un grande polo fieristico che valorizzi le realtà agro-industriali del nostro Paese per competere su scenari europei», dice al Corriere della Sera il presidente dell’Unione industriali di Parma Gabriele Buia.

Tornando agli aspetti economici dell’operazione, secondo la ricostruzione di Rita Querzè sul Corriere Economia, l’ambizione di Fiere di Parma, guidata da Antonio Cellie, è crescere rispetto ai 40 milioni di fatturato del 2022 (32,4 nel 2021). Ma forse la parte più delicata della negoziazione ha riguardato gli aspetti che hanno a che fare con gli impatti sul territorio, sia a Milano che a Parma. Già diverse volte in passato la diffidenza dei campanili aveva impedito un’operazione dalla logica quasi scontata sul piano industriale. Al risultato di questi giorni ha contribuito una complessa tessitura durata un paio d’anni, la buona disposizione del primo azionista Crédit Agricole (che dopo l’assemblea di ieri esprime il vicepresidente di Fiere di Parma nella persona di Matteo Bianchi) e anche la volontà in campo confindustriale di giocare in squadra.

Il ruolo del presidente di Confindustria Carlo Bonomi

Il presidente di Fiera Milano spa è lo stesso presidente di Confindustria Carlo Bonomi: si fa il suo nome -scrive Rita Querzè- come rappresentante della compagine milanese nel nuovo assetto di Fiere di Parma. L’Unione degli industriali di Parma è socia di Fiera di Parma spa e la stessa Cibus ha tra i suoi promotori Federalimentare, la categoria di Confindustria). A Parma molto hanno giocato nel via libera le garanzie su un reale gioco di squadra futuro, senza prevaricazioni da parte di un socio con le spalle più larghe come Fiera Milano spa (poco meno di 130 milioni di fatturato nel 2021). «La delibera del consiglio comunale è avvenuta senza voti contrari — ricorda il sindaco di Parma Michele Guerra —. Questo risultato è frutto di un lungo confronto tra soci privati e pubblici». Ma la discussione ha riguardato di più la valutazione di Tuttofood o il progetto industriale? «Sul piano industriale siamo sempre stati convinti che questa fosse la strada per garantire un ampliamento e un maggior peso della nostra fiera a livello internazionale. Certo, è stato fondamentale avere garanzie sull’indotto fieristico per il nostro territorio. Parma non poteva essere penalizzata». Sulle operazioni straordinarie sarà necessario l’85% dei voti. Basterebbe insomma il voto contrario del Comune di Parma per fermare un’iniziativa. Il cda sarà composto da 9 consiglieri di cui 5 dalla lista dei soci privati e 4 dalla lista dei soci pubblici, che esprimeranno il presidente. Per le decisioni più sensibili sarà necessaria la maggioranza qualificata di 6 voti.

Ma di tutti questi e altri aspetti ne riparleremo presto.

Astenuto il consigliere comunale Enrico Ottolini di Europa Verde

La delibera al Consiglio comunale di Parma è passata con 26 sì (Pd, Lista Guerra, Effetto Parma, Coraggiosa, Lista Vignali e Fdi) e le sorprendenti astensioni di Costi (Ora!), Ottolini (Europa verde) e Ubaldi (Civiltà parmigiana). La lista Vignali e Fratelli d’Italia hanno votato a favore comprendendo il valore di questa scelta per Parma e il tessuto economico di tutta la provincia.

Antonio Cellie, Ad Fiere di Parma

Fiere, Parma (Cibus) verso l’intesa con Milano (Tuttofood)

Oggi lunedì 6 marzo le decisioni del Consiglio provinciale e comunale di Parma, martedì l’assemblea degli azionisti e poi tutte le decisioni verranno prese dal CdA della Fiera di Milano l’8 marzo.

Ormai ci siamo: nasce “una fiera unica al mondo”. Leggere su Gustoh24